Alla Juventus il ritornello è sempre lo stesso. Zaccheroni deve fare i conti con gli infortuni dell’ultima ora, tanto per cambiare, e contro il Napoli le alternative sono ridotte ai minimi termini. Niente turnover, causa di forza maggiore. Ma nemmeno la possibilità di far rifiatare chi ha giocato di più. Le uniche buone notizie sono il rientro di Manninger e Chiellini, in attacco Del Piero proverà a stringere i denti ma rischia di rimanere a Torino. Al San Paolo la Juve si giocherà una delle ultime possibilità di agguantare il 4° posto in classifica, dopo la sconfitta contro la Samp non si può più sbagliare.

Chi si ferma, chi torna — “Di Sissoko sapete, il suo non è un infortunio ma qualcosa di più serio. Se torna in tempo per la partita? E’ difficile, io non lo spingo di sicuro, deve sentirsela. Iaquinta ha avuto dei problemi muscolari, oggi verifichiamo. Anche Buffon è da valutare, ma l’orientamento è di aspettare ancora un po’. Oggi verifichiamo anche Del Piero, Manninger ieri ha dato risposte positive, sta meglio di Buffon e dovrebbe giocare lui. Amauri ha ripreso col gruppo. E’ aggregato alla squadra, disponibile, ma gli manca la brillantezza. Sempre incerottati? Ci siamo abituati. Per quanto riguarda le condizioni generali credo che nessuno possa avere brillantezza dato che sono costretto a fare giocare sempre gli stessi. Domani sera mi aspetto comunque una Juve in partita”.
Napoli decisiva — “Una qualità del Napoli è la velocità. Sfrutta la rapidità ma anche la resistenza dei giocatori. Mazzarri punterà sul ritmo. Noi punteremo su altre caratteristiche, le nostre. I nostri avversari costruiscono la loro classifica in casa, si chiama l’effetto San Paolo. Quando le cose vanno bene giocano in 12. Dopo gli ultimi risultati avranno il forte sostegno dei loro tifosi. E poco da perdere. Noi cosa abbiamo da perdere? Tre punti, se non li facciamo. Ci servono per irrobustire la classifica. In caso di sconfitta? Il rischio di deprimersi c’è sempre, ma se uno teme il rischio parte già battuto. Chi fa il nostro mestiere sa convivere col rischio. L’unica cosa che ci può frenare è l’aspetto psicologico, il campo non ci frena. Dobbiamo essere bravi a convivere con l’effetto sconfitta, mantenere l’equilibrio psicologico. Per questo motivo marco a uomo i miei giocatori, per far capire a tutti che quello che si dice e si scrive è in parte è frutto del risultato ma non sempre rispecchia cio’ che ha detto la partita”.
Compattezza — “Si è deciso di anticipare il ritiro per stare più assieme e fare un ulteriore sforzo per concentrarci maggiormente in un momento delicato. Speravo che questo momento non arrivasse mai, ma purtroppo c’è stato un calo di prestazione. Non c’era nulla da chiarire, lo facciamo tutti i giorni, io parlo con la squadra. Stiamo facendo il possibile per perseguire gli obiettivi che abbiamo”.

Samp cinica — “Contro la Samp non ho nulla da rimproverare ai miei giocatori. Abbiamo messo impegno, tenuto il campo, fatto fatica. Gli episodi fanno pendere la bilancia da una parte o dall’altra. Non abbiamo subito l’iniziativa degli avversari e non abbiamo mai corso grandissimi rischi. Abbiamo giocato contro una delle squadre più in salute, non perdeva in casa da 14 mesi”.

Testa — “Se ci saranno rivoluzioni a fine stagione? Mi sembra che fino ad ora la proprietà, il presidente e il d.s. non si siano espressi su chi rimarrà e chi andrà via. Nonostante quello che leggo sui giornali non credo che l’anno prossimo la Juve si presenti al ritiro con 287 giocatori. Se qualche giocatore si vuole risparmiare per i Mondiali? Fino ad oggi non è accaduto. Ho più esperienza dei miei giocatori, loro sono famosi ma ancora giovani. Dopo una sconfitta tocca a me riportare l’equilibrio, la tensione positiva. La classifica ora non è gratificante. Quando si perde si tende a pensare in negativo. Ma sappiamo dove vogliamo arrivare”.

Fonte: Gazzetta

di GDV