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• DETTI E CONTRADDETTI – AMENITA’ DALLE ULTIME DI CAMPIONATO E DINTORNI •

29/03/2010 19:37:45

Cari lettori, profumo di novità e di vittoria nell’aria. Dopo lo stratosferico successo infrasettimanale con la vecchia Signora, che ha dato luogo ad infiniti ed inenarrabili sfotto’, il Napoli prosegue e lo fa a testa alta. Il “branco di cannibali” - tanto per citare Auriemma – vola sempre più su, condotto da un capitano ritrovato (nella foto di Felice De Martino), che dopo i tanti erroracci di inizio e metà stagione, sembra voler “rubare” il posto in nazionale al fratello juventino.

Tutto sembra girare nella giusta direzione, ma i profumi di novità e vittoria sono suadenti e pericolosi per piazze come Napoli o come Roma- tanto per citarne un’altra-.

Mezzo stivale si augurerebbe di vedere un finale di stagione diverso da quello al quale siamo abituati da tempo, ma l’altro mezzo non starà a guardare.

Pericoloso quindi a Napoli come a Roma pensare di essere già in Champions o di aver vinto lo scudetto.

 L’Inter è più forte della Roma e la Juventus è più “raccomandata” del Napoli. E poi c’è il Milan, nel primo caso. Il Palermo e la Sampdoria nel secondo. Capito dove vogliamo arrivare? Non che sognare faccia male, ma gasarsi troppo prima del tempo sì, decisamente sì.

 Sabato sera la capitale era vestita a festa da scudetto (come ha ben detto Marrese su Repubblica: “era una Roma con il fuso australiano”) e Napoli domenica di concerto, sembrava quella dei tempi di Maradona, già volata nell’Europa che conta e con un capitano pronto a sfidare nazionali e nazionali in Sudafrica.

Non si corre, ragazzi. L’adagio recita che “chi va piano, va sano e va lontano”. Anche con la mente. Anche con i sogni. E poi c’è lei signora Scaramanzia. Ce l’ha insegnato anche il nostro Marek con un gesto degno di “Scio’ Scio’ Ciucciue’” . Bisogna far le cose in sordina, di nascosto ed evitare che gufi, gufacci e avvoltoi si concentrino su di noi. Riservati, in silenzio, quatti quatti, zitti  zitti. Anche se non stiamo rubando niente. Anche se stiamo raccogliendo i frutti di una buona stagione. Pensiamo che un po’ valga anche per la Roma. Meno forte dell’Inter, ma più gruppo. E con un allenatore meno sbruffone e meno convinto. Magari il tricolore cambiasse direzione, scendesse più a sud. Ma nemmeno a loro conviene dirlo. Devono sperare e lottare come se giocassero sette finali, aspettandosi goal in fuorigioco e qualche errore arbitrale. Ma poi c’è lei la “suerte”, quella che ha girato le sue carte contro l’Inter (il palo di Milito è ancora negli occhi dei giallorossi), quella stessa che ha fatto prendere una traversa al Catania. Oggi ci piace pensare così e arrivare a fine campionato, sperando nell’imponderabile, con una Juve fuori dalla Champions e uno scudetto lontano da Milano, una Napoli piena di sole in formato europeo chic e tutti i gufi a piangere e gridare sotto le stanze del potere. Né regali, né favori, né soldoni, né soliti noti. Magari quest’anno vincono i sogni.


di Renata Scielzo

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