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4-4-2-2??? Ma a calcio non si gioca in 11? Che la vecchia signora abbia deciso di affidarsi ad Oronzo Canà ed alla sua bizona? O magari gli sono state concesse ad honorem due pedine in più perché in undici non riesce a coprire bene tutte le zone del terreno di gioco? O magari – semplicemente - le due unità in più rappresentato quelle presenze invisibili ma molto palpabili che tutti conoscono ma nessuno osa pronunciare, l’arbitro ed il guardialinee? In questo caso la svista della Gazzetta risulterebbe solamente una sottolineatura pleonastica, perché tanto è fatto risaputo…ma mettendo da parte le battute (?) la giornata da disputare potrebbe essere quella decisiva per il destino del quarto posto: trasferte complicate per tutte le contendenti, ed è proprio in questa circostanza che si può materializzare un break fondamentale per accorciare sui rosanero, impegnati nel derby col Catania. E allora si chiude il cerchio del discorso e si torna a Reja, il passato nel quale inciampa il presente per proiettarsi verso il futuro. Tutto passa da questo bivio, un lancio di monetina per capire se poter sognare ancora o ridimensionare le ambizioni “accontentandosi” di lottare per l’europina. Ore 15,00 palla al centro ed il Napoli dovrebbe scendere in campo, di fronte ai soli tifosi laziali per il solito intervento anti-partenopeo del Casms, con la formazione che ha garantito la rinascita, dopo il lungo periodo di digiuno da vittorie. De Sanctis getta l’ancora della sua porta pirata per provare ad immobilizzare sulle zero reti subite il suo score; a protezione del numero uno azzurro la rapidità di Gianluca Grava, marcatore d’altri tempi col suo senso dell’anticipo ed il suo fiuto dell’avversario, l’incredibile verve di capitan Cannavaro, sempre più monumentale al centro del reparto, e lo straripante Hugo Boss Campagnaro, il toro partenopeo che divora campo e avversari, messo probabilmente ancora nel suo ruolo solito di terzo di difesa, a meno che non si ripeta l’esperimento della gara col Catania, piazzandolo sulla sinistra di centrocampo, per sfruttare le sue ottimi doti di spinta e le sue lodevoli qualità tecniche, inserendo in tale circostanza Rinaudo nel reparto arretrato. A centrocampo si attende che Superbike torni a dare la sua solita corsa sulla destra, affidandosi sempre alla cerniera centrale Gargano-Pazienza per abortire i tentativi biancocelesti ancora in embrione, con Zuniga (con l’ipotesi Campagnaro come alternativa) sul lato manco, positivo da un po’ di tempo a questa parte anche fuori fascia. In avanti “basta un Pocho di Quaglia e Marekiaro va in gol”, il tridente che tridente non è ma che può vantare fantasia, dribbling, esplosività, capacità di inserimento, e tanti conigli da pescare dal proprio cilindro per rompere il sottile filo dell’equilibrio in qualsiasi momento del match. La Lazio, specchiandosi nel modulo azzurro, dovrebbe schierarsi col recuperato Muslera fra i pali, difesa a tre con Dias, Stendardo e Radu, mediana con i duelli uomo contro uomo di Liechsteiner e Kolarov terzini bene adattati a macinare lungo l’intero out, con Brocchi e Ledesma a fronteggiare i dirimpettai azzurri. In avanti larghi sulla trequarti Mauri e la croce e delizia Zarate a supportare la punta centrale Floccari. Sette punti in sette giorni è stato il ruolino di entrambe le squadre nel tour de force della settimana scorsa, ma ambire alla divisione della posta potrebbe essere un risultato sia positivo che negativo, dipenderebbe dall’andamento degli altri incontri. E allora, ospiti di Reja, che ha il cuore azzurro ma gli interessi biancocelesti, che il Napoli si accomodi al convivio romano alzandosi da tavola sazio di punti, tanto poi ci pensa Mazzarri nel resto della settimana a fare da digestivo, in vista della sfida successiva.
Queste le probabili formazioni:
LAZIO: 86 Muslera; 80 Dias, 28 Stendardo, 26 Radu; 2 Lichtsteiner, 32 Brocchi, 24 Ledesma, 11 Kolarov; 5 Mauri, 10 Zarate; 20 Floccari.
NAPOLI: 26 De Sanctis; 2 Grava, 28 Cannavaro, 14 Campagnaro; 11 Maggio, 5 Pazienza, 23 Gargano, 16 Zuniga; 17 Hamsik, 27 Quagliarella; 7 Lavezzi.
di Emanuele Gargiulo

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Di salvi - scritto il 04/04/2010 13:22:06
come al solito la vecchia baldracca si differenzia per le sue novita gia sapute e oramai svelate che anche i guardialinee fanno parte della compricola fra poco aggiungeranno anche i santi per qualche propabile miracolo