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• AMARCORD: NAPOLI-PARMA, BISOGNA VINCERE E VINCEREMO •

08/04/2010 11:02:11
Un punto guadagnato, questo sembrerebbe essere il responso dopo il pareggio dell’Olimpico con la Lazio dell’ex Reja. Un punto guadagnato sul Palermo, sconfitto nel derby, su una Juve imbarazzante, martoriata ad Udine, vantaggio immutato su Fiorentina e Genoa, insomma, una giornata che ha scritto una favola tutta a favore degli azzurri sembrerebbe essere quella consumatasi nella vigilia pasquale. Tuttavia i biancocelesti sembravano non averne, ed il Napoli si è accontentato, difendendo il pareggio, non osando, come se quel punticino fosse l’oro del Klondike che tutti stavano cercando. Parlando ad oggi c’è da essere allegri, ma una vittoria avrebbe permesso di agganciare Palermo e Samp al quarto posto, considerando sempre la spada di Damocle degli scontri diretti, sfavorevoli con i rosanero, e chissà che tirando le somme al termine della stagione non ci sia da mordersi le dita per la rinuncia romana, perché è vero che la zona Champions è davvero ad un batter di ciglia, ma è anche vero che da qui alla fine c’è un’ulteriore giornata in meno, e che pur volendo ipotizzare tutti trionfi per il Napoli – considerato il calendario molto agevole dei siciliani – potrebbero ugualmente non essere sufficienti. Non resta dunque che impugnare un bel corno e sperare, perché la compagine azzurra è di sicuro quella più meritevole di occupare il quarto posto orfano e randagio di questo campionato anomalo. Ma per gonfiare il petto ai sogni ed alle ipotesi palpabili bisogna vincere, è la conditio sine qua non per continuare ad origliare da un ambiente attiguo la musichetta dei campioni, prima di sfoderare l’attacco finale, invadendo con determinazione la casellina magica. La prossima vittima da sacrificare sull’ara del San Paolo dovranno essere i crociati del Parma, una delle squadre rivelazione di questo campionato, ancora con velleitarie aspirazioni europee, che tuttavia già dall’anticipo di sabato potrebbero spegnersi definitivamente. L’incontro tra partenopei ed emiliani è stato disputato a Fuorigrotta in 10 circostanze, con un Napoli quasi imbattibile che ha trionfato per 5 volte, pareggiando 4 e uscendo sconfitto dalle mura amiche in una sola occorrenza, con una differenza reti molto più equilibrata nonostante lo strapotere azzurro nei risultati e che vede il Napoli in leggero vantaggio per 16 realizzazioni a 13. La partita che ha visto il maggior numero di reti segnate si disputò il 10 febbraio 1991. Il Napoli biscudettato, dopo un girone di andata a dir poco pessimo, nel quale aveva già dovuto abbandonare i sogni scudetto, avendo racimolato 15 punti in 17 incontri, era alla disperata ricerca della rimonta per raggiungere almeno il piazzamento Uefa, che al termine del torneo proprio il Parma gli avrebbe soffiato, arrivando di un solo punto davanti agli azzurri. Era anche l’ultimo anno di re Diego, che solo un mese più tardi, per quel controllo del 17 marzo 1991, avrebbe detto addio alla sua patria adottiva dopo due terzi di campionato vissuti tra molteplici alti e bassi. La gara col Parma fu però un grande trionfo azzurro. Napoli in vantaggio poco prima della mezzora per un sacrosanto penalty trasformato proprio dal magico sinistro di Maradona, palla alla sinistra del portiere, ed estremo difensore dal lato opposto. Pratica chiusa quasi allo scadere di frazione con un’incornata di Rambo De Napoli su azione di corner, che raddoppia il vantaggio azzurro. Nella ripresa, dopo cinque minuti, su un calcio a due in aria azzurra, i crociati accorciano le distanze con Minotti, ma il Napoli chiude la pratica di rigore un quarto d’ora più tardi con un duplice penalty realizzato ancora da Diego al 69’ e da Careca al 72’. Ultimo gol di giornata siglato da Marco Osio nei minuti finali di una partita con la quale il Napoli cercava di rilanciarsi in quel campionato che fu il primo del lento declino azzurro. Due stagioni fa (lo scorso campionato l’incontro non si è disputato perchè il Parma era in B) un lampo di Zazà Zalayeta regalò il successo agli azzurri, sempre più sorpresa nel campionato del ritorno nel calcio che conta, e che avrebbe poi condotto gli azzurri di Reja alla porticina sull’Europa dell’Intertoto. Meno sei, non devono esservi più attenuanti, la vittoria, incontro dopo incontro, deve essere l’unico obiettivo della compagine di Mazzarri. Una lunga volata, ritti sui pedali, per scaricare sul manto erboso tutta la propria potenza, per non lasciare nulla di intentato, per non avere poi al termine rimpianti, per non fare come Orfeo, che a un passo dal sogno si volta indietro, vedendo svanire la sua Euridice…
di Emanuele Gargiulo
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