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• ANTEPRIMA: BARI-NAPOLI, ZOPPICANDO VERSO L'EUROPA •

17/04/2010 18:29:50

Ogni domenica, in questo campionato strano, quando scocca il fischio di inizio una favorita all’Europa sa che per non venire ingoiata dal gruppone delle inseguitrici deve correre.  Ogni domenica, in questo campionato paradossale, le inseguitrici, quando scocca il fischio di inizio, sanno che per superare le favorite all’Europa devono correre. Ogni domenica, non importa che tu sia favorita o inseguitrice, per arrivare in Europa devi correre! Ma di correre sembra proprio che quest’anno nessuna compagine ne vuol realmente sapere. E allora il traguardo è posto sempre li, sulla linea d’orizzonte, troppo distante, sebbene il tempo passi e le giornate diminuiscano. Ed in questa corsa al  ribasso, dove tutti sembrano  voler gettare al vento le occasioni, come se si stesse giocando ad “asso mazzo”, ancora una sconfitta piomba sul torneo rendendo il finale sempre più interessante e aperto a qualunque esito. La Juve cade una volta di più, era prevedibile considerando che di fronte aveva l’Inter del Mou, ma la frenata dei bianconeri è di sicuro un ottimo incentivo per tutte le formazioni che seguono e che sognano ancora di aggrapparsi alle loro speranze continentali. In primis il Napoli di Mazzarri, che dopo aver gettato l’ennesimo match point perdendo in casa col Parma, in questo vicendevole scambio di galanterie, ha nuovamente la possibilità di tornare al sesto posto nel caso di trionfo a Bari. La Champions sembra ormai una chimera impossibile, ma col volgere di strani eoni, semmai Palermo e Samp dovessero a loro volta incappare in un passo falso, nel caso in cui gli azzurri trionfassero al San Nicola, potrebbe tornare in ogni caso prepotentemente un obiettivo quantomeno realistico. Le dichiarazioni del patron De Laurentiis, il quale si è detto stufo di questo calcio malato, hanno tenuto banco in questo scorcio di settimana, ma non è tempo di soffermarsi troppo sulle parole, o sui timori di abbandono, l’unico responso che deve importare in questo momento è unicamente quello del campo, perché il Napoli, dopo i quasi 60 milioni investiti nel mercato, nel caso in cui non dovesse centrare neanche l’ ”Europina”, dovrebbe guardarsi allo specchio riconoscendo a se stesso di aver fallito. E non serve adesso pensare all’inizio, quando i partenopei veleggiavano mestamente nei bassifondi, ne a quanto bisogna essere grati a Mazzarrri per il lavoro svolto, perché al di la di tutto il Napoli è presente nel lotto delle papabili, e deve, assolutamente deve, rispettare le attese, altrimenti di crescere dimostrerebbe di non averne realmente voglia. A Bari mancheranno diversi titolari, su tutti il Quaglia furente, adirato con l’arbitro e fermato per una vita dal giudice sportivo, ma le attenuanti sono utili solo per i perdenti, la trasferta di Bari è un’altra gara in cui le motivazioni differenti dovrebbero far pendere l’ago della bilancia in favore degli azzurri, e non è possibile che per la seconda volta su due il Napoli disattenda la sua voglia di gloria contro compagini che non hanno più nulla a che pretendere. Probabilmente non si tratta ancora di un dentro o fuori, ma di sicuro la gara di domani potrà dare molte risposte sulla resa, soprattutto psicologica, dell’undici azzurro, apparso intontito dall’aria rarefatta delle vette nella partita della settimana scorsa. Vietato fallire, perché a venire intaccata non sarebbe forse tanto una classifica che resta sempre su un sottilissimo filo da equilibrista, bensì - e risulterebbe cosa ben più grave - la fiducia, quella componente che permette di andare avanti anche quando di benzina non ce n’è più, il plusvalore decisivo in un finale così incerto, nel quale anche solo un battito d’ali di farfalla può far la differenza. Sul manto del San Nicola gli azzurri dovrebbero scendere in campo con una difesa totalmente reinventata, priva di capitan Cannavaro squalificato e di Campagnaro, avanzato a centrocampo per la contemporanea assenza anche di Maggio ed Aronica. Dunque con De Sanctis inamovibile tra i pali, il reparto arretrato dovrebbe presentarsi in campo con Grava unico titolare, affiancato da Rinaudo al centro e dal rientrante Santacroce sul centrodestra. Il leoncino di Baiha è all’esordio con Mazzarri dopo un calvario durato tanto, troppo, e di sicuro avrà bisogno di tempo per recuperare la forma migliore, ma al contempo avrà anche una voglia matta di dimostrare tutto il suo valore, e per ciò che ricordiamo è davvero tanto. A centrocampo la cerniera centrale formata da Gargano e Pazienza sarà al suo posto, mentre sugli esterni ancora conferma per il colombiano Zuniga, e come detto, avanzato Hugo Boss in una posizione nella quale forse riesce a rendere ancora meglio. Le fasce di competenza restano incerte:  probabilmente Zuniga varrà schierato fuori piede per fronteggiare la rapidità di Alvarez, con l’argentino sulla destra, ma è possibile anche il contrario. In avanti Marekiaro è tornato ad essere il cecchino di inizio stagione,mentre  il Pocho ritornerà a svariare su tutto il fronte offensivo, lasciando la posizione di punta più avanzata al Tanque, non al meglio ma chiamato ad una prova d’appello decisiva anche in vista delle valutazioni per la prossima stagione. Il Bari dal canto suo ha l’infermeria piena come un reggimento, e dovrà fare a meno di diverse pedine fondamentali, su tutte il duo di centrocampo Almiron-Donati, che è sempre stato fulcro di tutto il gioco dei galletti. Privi anche di Meggiorini, e ormai da tempo di Ranocchia, i pugliesi dovrebbero scendere in campo con Gillet tra i pali, difesa a quattro con Belmonte, Masiello, Bonucci e Parisi, guardando da destra verso sinistra, quattro di centrocampo con la spina nel fianco Alvarez sulla destra, coppia centrale formata da Gazzi e De Vezze con Allegretti sulla sinistra, e duo  offensivo rapido e pericoloso con Castillo e soprattutto la sorpresa di stagione Barreto. Meno cinque alla conclusione, l’Europa è li a pochi passi, se poi  si dovesse concretizzare anche la possibilità settimo posto, allora l’ingresso diventerebbe un portone. Ed il Napoli deve crederci e provarci fino alla fine, perché ha dalla sua calendario e punti. Ma guardando come sempre una partita per volta, innanzitutto bisogna andare a Bari afferrando con le mani tutto il bottino, tanto al passo successivo ci penseremo la settimana prossima…


Le probabili formazioni:  

BARI: 1 Gillet, 15 Belmonte, 5 A. Masiello, 19 Bonucci, 21 Parisi, 90 Alvarez, 14 Gazzi, 9 De Vezze, 30 Allegretti, 10 Barreto, 6 Castillo.
A disposizione: 25 Pedelli, 27 Stellini, 17 S. Masiello, 11 Koman, 4 Almiron, 8 Gosztony, 99 Sforzini.
All. Ventura

NAPOLI: 26 De Sanctis, 13 Santacroce, 77 Rinaudo, 2 Grava, 14 Campagnaro, 5 Pazienza, 23 Gargano, 16 Zuniga, 7 Lavezzi, 17 Hamsik, 19 Denis.
A disposizione: 1 Iezzo, 33 Rullo, 8 Dossena, 18 Bogliacino, 21 Cigarini, 91 Maiello, 9 Hoffer.
All. Mazzarri 


di Emanuele Gargiulo

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