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• AMARCORD: NAPOLI-CAGLIARI, PUNTI E GUFATE PER LA CHAMPIONS •

22/04/2010 15:56:54
Come il livello superiore di un videogioco, il settimo posto è stato sbloccato per gli affamati di Europa. La finale di coppa Italia, com’era nelle previsioni, sarà Roma-Inter, ed il Napoli, a conti fatti, si ritrova adesso con quattro punti di vantaggio sulla prima esclusa dalle caselline colorate della classifica. Un bottino niente male che può far immaginare, considerando anche il calendario – al quale però non bisogna fare troppo affidamento, per evitare cali di tensione -, una qualificazione ormai acquisita, con la speranza utopica di guardare anche oltre, volgendo gli occhi su chi precede, per cercare al fotofinish di accaparrarsi anche qualcosa in più, un qualcosa di molto sostanzioso che vorrebbe dire preliminari del massimo torneo continentale. Dopo lo scivolone interno di due turni fa, gli azzurri di Mazzarri hanno ripreso a camminare. Vittoria importante quella di Bari, perché ha permesso al Napoli di sopravanzare nuovamente i bianconeri e di avvicinarsi al Palermo fermato a Cagliari, mantenendo il medesimo distacco dalla Samp che però ha adesso nelle ultime tre partite due trasferte complicatissime, a Roma e proprio in Sicilia ospiti dei rosanero, nonchè lo scontro diretto, all’ultima di campionato, in casa contro la banda partenopea. E sarebbe un sogno immaginare anche solo di poter avere il destino nelle proprie mani, giocandosi quell’ultimo incontro a Marassi col Palermo alle spalle – ed è probabilmente questa la questione più importante in questo finale, un Palermo che potrebbe non avere difficoltà sufficienti per perdere quei quattro punti che permetterebbero al Napoli di sopravanzarlo - . Al San Nicola gli azzurri non hanno disputato una delle loro  gare migliori, statici, senza molte idee, ritmi blandi e movimenti senza palla praticamente nulli, ma hanno messo in vetrina un SuperPocho che si è mostrato una volta ancora valore aggiunto da quando è rientrato dallo stiramento. Lavezzi ha imparato a  segnare, quattro realizzazioni nelle ultime sette gare sono una media niente male per l’argentino, e se sommiamo anche i tre assist sfornati per Campagnaro, Cannavaro e Quagliarella, si arriva a sette gol in sette partite partoriti dall’estro del fulmine che ha posto il suo sigillo sulla rincorsa all’Europa. Quattro gol in sette partite, a voler proiettare una media equipollente su di un arco maggiore di gare, si otterrebbe otto in quattordici, ben sedici in ventotto…sono medie da capocannoniere! Che sia solo un periodo fortunato? O magari il Pocho ha preso consapevolezza delle sue doti, ed ha finalmente compiuto quel salto di qualità decisivo che lo può rendere un giocatore veramente fondamentale ed insostituibile? Lavezzi ha trafitto Gillet per due volte, gol differenti dei quali il primo una magia dalla distanza con la quale ha saggiato le sue doti balistiche, sempre fiutate da chi gli vedeva – con troppa poca frequenza – calciare il pallone, il secondo con la freddezza di un vero bomber, servito al limite dell’aria, solo davanti all’estremo difensore dei galletti, e palla la dove nessuno sarebbe mai potuto arrivare. E con questi auspici, e con la voglia di credere all’Europa delle grandi, il Napoli si appresta ad affrontare gli ultimi match di questo torneo, cominciando dall’incontro interno col Cagliari, un’altra sfida per la quale si potrebbe ravvolgere il nastro e ripetere le medesime frasi dette per le ultime due, sottolineando le motivazioni, esclusivamente quelle, perché bla bla bla…ma con le chiacchiere non si segna ne si guadagnano punti,  serve la convinzione in campo e magari mettere in disparte quella paura di volare che ha fatto sbandare gli azzurri col Parma e che ha fatto tremare le gambe per una decina di minuti anche a Bari, dopo che Almiron aveva accorciato le distanze.  Col Cagliari la gara si è disputata al San Paolo in 31 circostanze (tra serie A, serie B e coppa Italia) ed il tabellino vede gli azzurri avanti in modo estremamente sostanzioso con 18 trionfi a 4, 9 i pareggi e differenza reti di 44 a 19 per i partenopei.  L’ultima vittoria azzurra in questa sfida diretta risale a poco più di un lustro fa, era il 27 marzo del 2004 e Napoli-Cagliari si disputò nel torneo di serie B. Fu quello l’annus horribilis per la società sportiva calcio Napoli, mai in corsa per la promozione in campionato (a differenza dei sardi che al termine del torneo arrivarono primi a pari merito col Palermo volando nella massima serie) e che al termine della stagione avrebbe attraversato i tempestosi mari del fallimento: Napoli scomparso, Napoli soppresso, Napoli retrocesso, salvato dall’intervento del Dela che lo iscrisse al campionato successivo di C, privato della sua storia, col nome di Napoli soccer. La vittoria sul Cagliari fu uno dei pochi acuti di una stagione vissuta nella più totale mediocrità nonostante alla vigilia del torneo il Napoli, ovviamente, avesse ambizioni di A. La partita contro i sardi fu decisa dal bomber di stagione (con sole 8 reti) Davide Dionigi, che di destro al 26esimo della ripresa bucò il portiere cagliaritano alla sua sinistra siglando la rete dell’1-0 con la quale si sbloccò e si chiuse l’incontro. Dal ritorno in A il Cagliari si è sempre rivelato per il Napoli una bestia nera, rovinando la festa della prima assoluta, al San Paolo il 26 agosto 2007, con due reti nella seconda frazione di gioco (Matri al 4’ e Foggia su rigore al 14’) che punivano oltre misura l’undici di Reja, giovane, da amalgamare e forse troppo timido all’impetuoso impatto col pubblico partenopeo. Nello scorso torneo ancora un boccone amaro da ingoiare con quel pareggio a tempo più che scaduto da parte di Conti dopo il vantaggio di Marekiaro nella prima frazione, il momentaneo pari di Lopez ed il nuovo vantaggio azzurro col Pocho a cinque dalla fine. Ma quest’anno è un’altra storia, ed il Cagliari senza alibi deve essere spazzato via fagocitandone le velleitarie volontà con la caparbietà di chi combatte per un obiettivo toppo grande per fallire la gara. Che siano tre punti dunque, con un orecchio alla radiolina, ed un occhio al televideo, sperando che anche altrove le Parche si schierino a favore dell’azzurro… 


di Emanuele Gargiulo

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mo basta, adesso dobbiamo vincere!
Di shark - scritto il 23/04/2010 01:55:13

se domenica non si vince col cagliari è il caso di prendere a calci in culo qualcuno! umiltà e convinzione di potercela fare, e soprattutto NON ABBIATE PAURA DI SBAGLIARE IL TIRO! TIRATE IN PORTA PURE DA DENTRO AGLI SPOGLIATOI!


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