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• ARRIVA IL CAGLIARI, BESTIA NERA DA 17 ANNI •

23/04/2010 11:55:25
Dieci punti nelle ultime otto partite, contro i quattordici delle sette gare del girone d’andata. Mazzarri non ha il San Paolo per amico negli ultimi match. Un’inversione di tendenza della gestione del tecnico toscano occorrerebbe come il pane nelle ultime due giornate a Fuorigrotta perché, è ormai noto, che gli azzurri in trasferta sono più incisivi. Alcune inopinate sconfitte hanno inevitabilmente condizionato il cammino del Napoli per l’Europa. Come non dimenticare i passi falsi con la Fiorentina (1-3) e quello più recente con il Parma. Una squadra che non aveva nulla da chiedere al campionato eppure motivatissima al punto da non mollare mai fino alla scadere della partita. Quattro pareggi di fila al San Paolo (Palermo, Genoa, Inter e Roma) hanno fatto rallentare gli azzurri; poi la sconfitta con la Fiorentina che ha minato le convinzioni della formazione di Mazzarri. Che si è ripresa sì nella madre di tutte le partite, la Juventus (3-1) salvo poi ripiombare nell’abisso contro gli emiliani. Questo il tecnico toscano lo sa e lo ribadisce, non smette di rimarcarlo nelle sue interviste. Quei punti persi in casa pesano come un macigno. Ecco perché anche un pareggio con i sardi equivarrebbe a una stecca. Nell’era De Laurentiis il Napoli non ha mai vinto contro il Cagliari, l’ultima vittoria in casa in serie A risale al 25 aprile della stagione del 1993. Allora segnò Zola a pochi minuti dal termine. Da allora solo tante amarezze e vittorie solo in serie B. L’unica certezza e che domenica sarà di nuovo 25 aprile e magari scaramanticamente potrà portare bene. Un vero e proprio tabù per il Napoli, la squadra sarda. Si attende la risposta del pubblico: sono attesi 40 mila spettatori. Ma soprattutto i gol per battere la bestia nera Cagliari.
Lavezzi ci riproverà, dopo i due gol rifilati al Bari, avendo ben viva in mente la gara di andata (espulsione e un 3-3 che grida vendetta). L’attacco è affidato anche a Denis che al San Paolo non è mai andato in gol partendo da titolare (solo tre gol subentrando a partita in corso). Il Tanque questa volta sembra pronto a ritagliarsi il suo spazio e magari sfatare il suo personale tabù, altrimenti darà ancora una volta spazio ai suoi detrattori che lo vogliono decisivo solo a partita in corso. Il bomber argentino sembra aver recuperato la condizione, ma non il fiuto del gol. Ora tocca a lui magari convincere gli scettici: non sarà facile ma il Tanque, che vuole fortemente rimanere in azzurro, si gioca molto in questo finale di stagione.
Fonte: Corriere Mezzogiorno
di E.L.
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