Il Napoli in serie A versione De Laurentiis non è mai riuscito a battere il Cagliari. La maledizione nel pomeriggio del San Paolo non si è spezzata. Troppa imprecisione sotto porta e poche idee hanno impedito agli azzurri di mettere ko i sardi e tenersi in corsa per l’obiettivo Champions. Mazzarri conferma l’undici anti-Bari, con i ritorni di Aronica e Cannavaro che riprendono il loro posto in difesa. In panca si rivede Maggio. Il duo Melis-Festa punta su Larrivey accanto a Matri e su Lazzari sulla trequarti, in luogo di Cossu.

Gli azzurri partono a tambur battente cercando di sbloccare subito il match. Denis impegna Marchetti con un colpo di testa che l’estremo difensore sardo devia sul fondo. Hamsik e lo stesso argentino ci provano dalla distanza, ma il portiere non si fa trovare impreparato. Il pomeriggio diventa cupo quando al 25’ Lavezzi è costretto ad uscire per un problema muscolare. Entra Bogliacino. Hoffer è in tribuna per scelta tecnica. Il Cagliari si vede solo con una deviazione sul fondo di Matri e qualche iniziativa di Lazzari ma De Sanctis resta inoperoso. Denis ingaggia e perde un duello con Marchetti. Taglio in area di rigore e destro respinto in angolo, poi colpo di testa e colpo di reni dell’estremo difensore rossoblu. Nulla da fare. Al 38’ la palla buona arriva sui piedi di Gargano dopo una conclusione svirgolata da Bogliacino, il tiro del mediano azzurro, da ottima posizione, è però debole e il Cagliari si salva. Il primo tempo si spegne a reti inviolate, il Napoli domina ma è impreciso sotto porta.

Nella ripresa gli azzurri premono, ma paiono più stanchi di gambe e con le idee confuse. Mazzarri getta Dossena nella mischia al posto di Aronica. Bogliacino tenta il tiro da fuori area, debole e centrale. Hamsik prova ad illuminare il gioco partenopeo ma Denis sparisce dal campo e le occasioni latitano decisamente. Sale il nervosismo e Cossu, appena entrato, rifila una gomitata a Grava al 37’. Rosso diretto e Sardi in dieci. L’assalto finale partenopeo, sospinto dal San Paolo, è grintoso. Zuniga penetra in area ed ha il match point sui piedi. Clamorosamente a lato. Hamsik prova a trovare Denis, ma l’argentino si vede solo con un debole colpo di testa a lato. Anche Dossena riesce a concludere dal centro dell’area di rigore, ma il suo piattone al volo non impensierisce Marchetti. Sardi che si fanno vedere in contropiede, ma De Sanctis chiude senza effettuare alcuna parata. Gli ultimi assalti azzurri sono confusionari ed imprecisi. Il Cagliari porta a casa un punto che non serve alla classifica, ma la squadra sarda non poteva chiedere di più.

Il Napoli, senza Lavezzi e Quagliarella, perde tutta la sua incisività offensiva e paga i troppi errori sotto porta tra Denis, tre volte, Gargano e Zuniga. Inspiegabile la scelta di Mazzarri di lasciare in tribuna Hoffer, unico altro attaccante in rosa, per portare due difensori, Rinaudo e Santacroce, nemmeno impiegati. Altrettanto discutibile non schierare Cigarini in una gara come questa nella quale il Napoli è stato tremendamente impreciso in fase di costruzione del gioco. Il pareggio a reti bianche spegne definitivamente il sogno Champions, a cinque punti dal Palermo, in attesa della Samp, ma avvicina un po’ l’Europa League, viste le contemporanee sconfitte interne di Genoa e Fiorentina. Sperando che torni Lavezzi, a Verona si potrebbero chiudere le valigie verso la seconda competizione continentale. Resta il rammarico per aver gettato al vento la possibilità Champions proprio in casa racimolando un solo punto tra Parma, Fiorentina e Cagliari. La maledizione sarda ha colpito ancora.