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• DETTI E CONTRADDETTI - AMENITA' DALLE ULTIME DI CAMPIONATO E DINTORNI •

10/05/2010 13:15:53

Champagne, arsenico (soprattutto) e sfogliatelle. Offre il Napoli. Partiamo citando parzialmente Raffaele Auriemma, mitico telecronista mediaset del Napoli, per festeggiare questo lunedì di fine campionato. Manca poco al termine e noi POSSIAMO già festeggiare. Festeggiare un sesto posto che ci conduce in Europa e ci vede meritatamente dinanzi ad una nemica storica, la Vecchia Signora. Il campionato ormai volge al termina, ma da decidere ci sono ancora – almeno aritmeticamente parlando – il primo ed il quarto posto. E noi avremo un ruolo importante, ruolo che dobbiamo rispettare con dignità domenica prossima, quando saremo impegnati con la Sampdoria, in lizza con il Palermo per l’Europa di serie A. Serie A, per l’appunto. Si festeggia oggi, ma quanti rimpianti. Quel quarto posto avrebbe potuto tranquillamente occuparlo il Napoli e invece, invece gioirà qualcun altro. Ci auguriamo il Palermo (sarebbe bello vedere una squadra del sud al cospetto delle grandi d’Europa). I rimpianti, dicevamo. Dove iniziano e dove finiscono. Iniziano con l’avvio di stagione e con un mister che non era fatto per il Napoli, continuano negli errori di mercato (manca un bomber da 20 goal e pare che il Presidente ne abbia finalmente preso coscienza), passano per i torti arbitrali (non troppi, ma abbastanza. Indimenticabile la farsa di DAMATO ad Udine) e si concludono forse nell’incapacità di concretizzare tutte le azioni sotto porta. Forse. Ma ora come ora è inutile discuterne più di tanto. Bisogna guardare avanti e fare leva sul presidente, fargli capire che è arrivato il momento giusto per fare il grande salto, senza spezzarsi le gambe.

Aggiungere altro? No, oggi preferiamo goderci le aspettative per l’anno che verrà e prepararci ai mondiali (e lì ce ne saranno da dire). Il primo posto? L’Inter si avvia alla tripletta, tra polemiche e veleni, con un Mourinho che è sempre più insopportabile, ma sempre più vincente. Sulla coppa Italia preferiamo non esprimerci. Totti ha sbagliato, ma Balotelli non è un santo. Ci ha pensato già l’universo della politica ad esprimere il suo giudizio, con il presidente Napolitano in testa. Siccome non ci sentiamo né Obama, né papa Ratzinger, passiamo palla. E ce en andiamo tutto sommato contenti, questo campionato – lo confessiamo – non ci aspettavamo che sarebbe andato così. Stoccata finale: vedere alla voce Juventus. Champagne, arsenico (soprattutto) e sfogliatelle. Offre il Napoli.


di Renata Scielzo

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