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• LAVEZZI-PATO, LA GIOVENTÙ AL POTERE •

22/03/2009 11:19:08
Il Pocho e il Papero, un passo di tango, un inizio di samba; il calcio al pari di una melodia, esaltato dai loro ricami, deliziato da certi arabeschi. Argentina contro Brasile al San Paolo, visti i gusti del ciuccio e i vizi del Diavolo. ”Lavezzi versus Pato” è il piatto forte del cartellone, viste le paturnie del panchinaro Ronaldinho, la scarsa prolificità di Denis, il basso profilo di Navarro e Dida, le alterne vicende di Datolo ed Emerson. Attenti invece a quei due tarantolati virgulti, predestinati per eccellenza. PATO: I PRIMI PASSI. Estro e dribbling nel sangue, tiravano calci già nelle rispettive culle, nati per essere campioni, destinati ad essere, comunque e sempre, protagonisti. Pato come Rivera e Maradona, trova posto in squadra già a 16 anni, deliziando la torcida dell’Internacional di Porto Alegre, ex squadra di Falcao. Dopo aver firmato un contratto valido fino al 2009 che quintuplicò il suo salario, e nel quale l’Internacional inserì una clausola rescissoria di 20 milioni di dollari valida per le squadre straniere, Pato poté debuttare nel Brasileirão. Esordì contro il Palmeiras il 26 novembre 2006 segnando una rete, colpendo una traversa e fornendo 3 assist ai suoi compagni; dopo questo esordio in prima squadra è stato convocato per la semifinale del Mondiale per Club, poi vinto dal suo sodalizio, contro l’Al-Ahly. Segnando un gol in quella partita, Pato ha battuto il record di Pelé quale marcatore più giovane della storia in una competizione ufficiale FIFA(17 anni e 102 giorni, contro i 17 anni e 239 di "O Rei" nel Mondiale ’58 contro il Galles). Nel settembre del 2007 l’arrivo in Italia, sei mesi di apprendistato, poi l’esordio con il Milan il 13 gennaio 2008. Il suo primo avversario italiano è il Napoli, il primo portiere uccellato, Iezzo. Il Diavolo batte 5-2 gli azzurri, pronti a rifarsi nel match di ritorno, ma quella è un’altra storia. Numeri da urlo elargisce il ”papero” milanista, basta spulciare lo score di questo virgulto non ancora ventenne. 53 gare ufficiali (coppe comprese) in casacca milanista, corredati da 26 acuti, 23 in campionato, di cui ben 14 in questa stagione. Titolare inamovibile, pupillo indiscusso di Carlo Ancelotti che lo preferì a Lavezzi. IL RETROSCENA. Lavezzi versus Pato. Una sfida che parte da lontano, anzi di più. Andrea Valdinoci, ex calciatore del Sorrento di Achille Lauro, amico del compianto Andrea Torino, viene spedito in Argentina da Galliani e Braida per visionare un po’ di talenti in erba. L’osservatore del club meneghino rientra in Italia con il notes pieno e le idee chiare. Le confessa a Cesarone Maldini, capo dello staff degli 007 rossoneri: «Nel San Lorenzo gioca un fenomeno, si chiama Lavezzi». I filmati provenienti dal Sudamerica confermano quanto vaticinato dal biondo collaboratore, esperto in giovani talenti, con un discreto curriculum panchinaro alle spalle. L’ultima parola spetta ai padroni del vapore, alla triade di Via Turati (Galliani, Braida, Leonardo, in ordine di importanza). Da quelle parti va di moda il Brasile e Leonardo sponsorizza quel minuto fenomeno dal destro mortifero, ammirato nel rappresentativa under 20. Ancelotti sposa la politica societaria e molla il Pocho, con buona pace di Marino, pronto a soffiarlo al resto d’Europa mesi dopo. IL POCHO. Lavezzi sogna il primo gol in carriera a quel Diavolo che l’ha snobbato, punta a regalare al nuovo tecnico Donadoni un’altra perla dopo quella di Reggio Calabria. A Pato ha già soffiato una Olimpiade la scorsa estate: un oro agli argentini, un bronzo ai brasiliani, senza resettare il successo del maggio scorso, che costò la partecipazione alla Champions. Ezequiel ha ripreso il feeling con la porta avversaria, dopo un mini digiuno di due mesi, ora che si è sbloccato saranno dolori, garantito. In quasi due campionati ha già timbrato 15 volte il cartellino della felicità, senza dimenticare i copiosi assist forniti ai compagni di squadra. Ora intende chiudere la stagione con fuochi d’artificio, magari zittendo qualche detrattore partenopeo. Lavezzi intende riprendersi se stesso, Pato è avvisato.


Fonte: Il Roma

di VL

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