Ieri mattina al Sestriere nevicava. E già dalla sera prima il coordinatore degli allenamenti della nazionale aveva predisposto una nuova tabella di marcia per i 28 atleti in ritiro. Mercoledì è stata una giornata dai molti impegni ufficiali tra conferenze stampa e il presidente della Figc Giancarlo Abete che ha raggiunto a Sestriere la Nazionale in ritiro. Il presidente, il Commissario tecnico Lippi e la squadra si sono messi in posa indossando la nuova divisa firmata Dolce & Gabbana (completo blu scuro con panciotto e cravatta dello stesso colore), poi con la divisa da gioco.

Il cambio d’abito era nel Palazzetto dello sport nel quale è stata istallata una palestra ipertecnologica che sarà poi trasportata a Pretoria. Nessun numero sulla maglia dei giocatori. Lippi non ha sciolto le riserve in vista della lista definitiva che dovrà essere consegnata alla Fifa il primo giugno, e se i napoletani Maggio e De Sanctis si sentono più «sicuri», Quagliarella dovrà aspettare fino alla fine per sapere se farà parte della spedizione. Tuttavia, il morale dei ragazzi, nel grosso albergo tra le Alpi, è molto diverso da quello percepito dall’esterno. Le polemiche delle ultime settimane hanno avuto solo l’effetto di rendere la squadra più unita. Lippi ha una parola per tutti e nella hall dell’hotel gli atleti fanno i galanti con molta discrezione con le ragazze della reception che indossano costumi tradizionali.

Una è attrice in una soap e scherza con Pirlo e Cannavaro, mentre Quagliarella tira qualche colpo a biliardo proprio con Marcello Lippi. E’, per ora, questo il suo mondiale, provando anche a tenersi lontano dalle voci che a Napoli si rincorrono su un suo eventuale trasferimento. Il Marsiglia di Deschamp? «Non ne so niente e non mi interessa», liquida la domanda. In campo so dà da fare: ieri un palo e un gol annullato in partitina. L’atmosfera è sempre rilassata e anche quando c’è stato il collegamento in diretta con «Che tempo che fa» di Fabio Fazio, i ragazzi si sono presentati sul set seguendo l’invito di Lippi e di Fabio Cannavaro. C’è stato solo qualche momento d’imbarazzo con la console del Sudafrica (presente in studio a Milano) per le dichiarazioni di De Sanctis, che ha definito il paese africano inospitale e pericoloso.

Spiati nel loro ritiro e lontani dai cronisti, i giocatori sembrano lontanissimi dalle polemiche che li circondano. Firmano autografi e si abituano all’aria rarefatta che troveranno ad alta quota nell’inverno africano. Camoranesi sfodera un gran sorriso quando gli regalano una confezione di mate. «Questo è un mondo apparentemente semplice - spiegava ieri Gigi Riva - ma molto complesso. Le forze in campo, anche non sportive, sono molte. Ma il calcio è un gioco e ricordo bene che anche la nazionale del 2006 non era molto amata. Ci siamo abituati e non c’importa molto. Siamo qui per lavorare e lo facciamo con coerenza».

Fonte: Corriere Mezzogiorno

di E.L.