Il pranzo, la passeggiata, il caffé a piazza dei Martiri seduto a un tavolo della storica Caffettiera. Mario Balotelli studia da napoletano. Da cittadino dei sogni di Napoli: «Hey, allora, vieni a giocare da noi?», è la domanda ricorrente. E lui, dopo tre giorni trascorsi a rispondere con puntualità e disillusione («mi sa di no»), distribuisce sorrisi a tutti. Eccolo, SuperMario: pantaloncini al ginocchio, scarpe da ginnastica, t-shirt bianca e giacchetta sportiva rossa. Sembra un giocatore di basket Nba, per la mole da colosso. E invece, è il fenomeno bambino del mondo del calcio.

Strano non vederlo in Sudafrica? Beh, strano anche vederlo a Napoli: portato qui direttamente dagli organizzatori della kermesse dei «Golden Goal», giunta alla terza edizione e in programma da oggi a lunedì al Parco dei Principi di Sorrento, Vincenzo Iannucci dell’associazione Le Mani e Valter De Maggio. Mario ha fatto un po’ la spola tra la Penisola e la città, con tanto di stanza in un albergo sul Lungomare per le soste napoletane. Lunga quella di ieri. Con appuntamento pomeridiano con l’ex collega di Under 21 e grande amico, Fabiano Santacroce.

L’altro talento: lui sì, azzurro del Napoli. Che con Mario passeggia per via dei Mille e via Chiaia, visita i negozi delle strade del lusso e poi sosta ai tavolini all’aperto della caffetteria di piazza dei Martiri: caffè, aranciate, autografi e fotografie. E la canonica domanda: «Ma vieni a giocare nel Napoli?». Non verrà. Poi, saluti e baci e ognuno per la sua strada. I ragazzi si rivedranno già oggi a Sorrento dove, oltre a ritirare il Golden Goal, Balotelli, Fabiano e il bolognese che piace al Napoli, Gabi Mudingayi, saranno testimonial nella campagna contro il razzismo.

Fonte: Il Mattino

di S.S.