Il nuovo Napoli targato Aurelio De Laurentiis guarda al futuro e lo fa pensando al mercato, alla prossima serie A e all'Europa League che verrà. Se il club ora può pensare ad un futuro roseo lo deve agli sforzi della proprietà, ma anche a chi ha saputo ridare linfa vitale alla squadra nel difficile processo di crescita partito dall'ormai lontana serie C.

Per questo motivo "Napoli Magazine" ha intervistato Edy Reja, attuale allenatore della Lazio, che ha riportato sul campo il Napoli nella serie che gli compete e per sempre avrà un posto speciale nel cuore dei tifosi partenopei. - Fa uno strano effetto vedere il Napoli qualificato in Europa League.

E' stata una stagione strana per gli azzurri: dopo una partenza quasi drammatica con Donadoni, poi c'e' stata la rinascita.. "Non era facile recuperare il terreno perduto, dopo l'inizio di stagione complicato che c'è stato. L'arrivo di Mazzarri sulla panchina del Napoli è stato fondamentale per restituire la giusta carica alla squadra.

E' stato proprio l'allenatore che è riuscito, con la sua grinta, a dare un'inversione di tendenza a quelli che ormai erano diventati dei risultati davvero deludenti". - Ad un certo punto il Napoli ha sfiorato la qualificazione in Champions.. "Per come girava la squadra, io ci ho creduto fino in fondo.

Purtroppo alcune partite sono finite male. Resta una leggera delusione, ma c'e' un'Europa League da onorare in tutto e per tutto. Il Napoli in Europa, per tutti i tifosi e per l'Italia intera, rappresenta un vanto. Bisogna fare bella figura". - Mazzarri ha avuto il merito di rivalutare giocatori come Grava e Pazienza, che erano stati poco utilizzati. "Pazienza ha disputato un campionato davvero importante. Lo stesso discorso è possibile farlo per Grava, che è stato bravo". - La forza del Napoli è rappresentata dai big in attacco.. "Ripensando allo scorso campionato peccato per la squalifica di 3 turni a Quagliarella. Forse con Fabio in organico si poteva fare qualcosa in più, anche se non bisogna dimenticare che Sampdoria e Palermo hanno avuto un rendimento davvero straordinario".

- Come vede l'ipotesi di un tridente d'attacco più Hamsik? "La vedo dura. Hamsik è una punta, anche se ha doti tecniche che gli consentono di giocare bene anche in fase di impostazione a centrocampo. Diventa difficile reggere le tre punte più lo slovacco, perchè si rischia di restare troppo sbilanciati in avanti tenendo conto del gioco offensivo di Lavezzi e Quagliarella.

A centrocampo servono almeno due uomini in grado di fare un gioco di rottura, altrimenti non è semplice sostenere il tridente". - Il Napoli è alla ricerca di un bomber da 20 gol. Serve alla squadra un attaccante stile Sosa? "Credo proprio di si. E' fondamentale, dal mio punto di vista, avere in rosa un attaccante alto, forte fisicamente, che può fare reparto da solo. La trovo una strategia giusta questa del Napoli".

Fonte: napoli magazine

di M.I.