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• REJA: MAZZARRI HA RAGIONE, IMPOSSIBILE ALLENARE 35 GIOCATORI •

09/06/2010 14:24:22
Edy Reja, tecnico della Lazio, parla ai microfoni di Marte Sport Live: "Abbiamo centrato l'obiettivo della salvezza, sono soddisfatto". Il Mondiale sta per cominciare: "Le favorite sono le solite, Inghilterra, Spagna, Italia, Argentina e Brasile. Può esserci qualche sorpresa tipo il Messico, ma non andrà al di là dei quarti di finale. Quagliarella può essere protagonista, ha le qualità per riuscirci. Maggio titolare? E' maturato tantissimo negli ultimi anni. Il modulo lo ha aiutato, da esterno di centrocampo, ha potuto esprimere il suo potenziale. Hamsik? Avrà la sua definitiva consacrazione".

Si parla anche di mercato che al momento è abbastanza bloccato: "Anche la Lazio ha parecchi giocatori, Lotito ha ereditato giocatori dalla gestione precedente e ha dovuto spalmare gli ingaggi. Il Napoli ha fatto contratti quinquennali, quindi alcune situazioni non si sono ancora risolte. Non si possono allenare 35 giocatori, ha ragione Mazzarri, lui addirittura lavora su una base di 18. C'è la crisi economica e dovremo darci una calmata anche a livello d'ingaggi. I tifosi - comunque - devono stare tranquilli, De Laurentiis ha sempre mantenuto le sue promesse, ma adesso deve sfoltire la rosa e poi centrare un paio di obiettivi che facciano la differenza. Ibricic? L'ho avuto all'Hayduk, è un centrocampista offensivo, potrebbe far bene in Italia". La sua esperienza a Napoli è ancora indelebile nella sua memoria: "Il San Paolo è incredibile, ho vissuto sensazioni incredibili, spero di ripeterle con la Lazio".


Fonte: Radio Marte

di S.S.

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Reja
Di Sergio - scritto il 09/06/2010 22:33:08

Ti dovrò eterna gratitudine, mi hai permesso di coronare un sogno che cullavo da bambino, sin dalla primo ritiro in Austria ad Hermagor, e poi ancora l'anno dopo a Feldchirken a. d. , e poi ancora a Jennersdorf, mi hai permesso di smentire tutti i miei colleghi Laziali, Romanisti e delle altre squadre, che mi dicevano:"Te credo che te lo ha permesso dalla serie C alla B chi glie ce va?" invece anche in A, in quel paesino vicino all'Ungheria, siedevo nella panchina vicino alla tua e mi alzavo solo per restituire il pallone ora a Lavezzi, ora a Gargano, e nel frattempo chiedevo a mio fratello:" Dammi un pizzico perchè forse sto sognando", tutto questo, unito alle bellissime vittorie sulla Juventus, sul Milan, l'essere orgoliosi dopo una sconfitta (non mi capitava da decenni) come quella di Palermo, dove solo l'arbitro, i pali e le traverse ci impedirono la vittoria di una partita giocata con il petto in fuori, per questo e tanti altri motivi, ti ricorderò sempre con affetto, anche se ad onor del vero, avrei preferito che concludessi la tua carriera se non da noi (non te lo hanno permesso) a Spalato.

Saluti.


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