Salvatore Carmando
Di Sergio - scritto il 14/06/2010 14:57:07

Di lui credo sia stato detto tutto, parlandone si corre sempre il rischio di fare retorica.

L’anima vera del Napoli. In trentacinque anni ne è passata di acqua sotto i ponti, metaforicamente i calciatori che si sono susseguiti come acqua appunto e lui lì solido ponte.

Ha sempre tenuto alto il morale (oltre i muscoli naturalmente) della squadra, con scherzi e battutine, stupendo con noi tifosi, rendeva i ritiri Austriaci, una sorta di teatrino a cielo aperto.

Nei giorni particolarmente afosi, ci tirava le bottigliette di acqua minerale dicendo: ”Azz… l’Austria… qua mi sembra l’Africa. ”.

A me piaceva moltissimo, esserne diventato amico pur per i brevi periodi dei ritiri mi rendeva orgoglioso, difatti il ricordo più bello che ho di lui, è che quando arrivai nel ritiro di Feldchirken a. d. , dopo milletrecento kilometri, di strada; vedendomi da lontano gridò: “Uee!!! Sergio cos’è

Pazz… un romano tifosissimo del Napoli”, e mi venne ad abbracciare, nel mentre passava Marino e lui gli disse: ” diretto!!! È arrivato pure Sergio possiamo cominciare!”. Questo era Carmando.

Lo scorso anno saputo del suo “prepensionamento…”, preventivando, l’aria funebre che avrei trovato con Donadoni, e l’addetto stampa Baldari, dopo cinque anni consecutivi decisi di non andare.

Quest’anno ritenterò, ma già so che non sarà mai più la stessa cosa.

Saluti a tutti.