

A campionato pressoché concluso, nonostante qualche passo falso della prima della classe, a posti Champions ormai ben definiti e con una zona retrocessione che sembra vedere in prima lizza per la serie cadetta Reggina e Lecce, seguite da una tra Bologna e Torino, poco rimane da decidere. Qualcosa in zona Uefa, con
Per il resto, sbagli arbitrali a parte, tutto porta già alla prossima stagione: tra voci di mercato e soprattutto toto -allenatori.
Pare questo in tv e sui giornali l’argomento di cui discutere. Pare, perché poi se all’orizzonte si prospetta un altro anno di dominio incontrastato delle “tre sorelle” con il solo alternarsi della quarta a far da “contorno”, allora è meglio darsi all’ippica.
Intanto, presi dalla febbre del toto-allenatori, che sembra fare più vittime della febbre suina, ci divertiamo un po’ anche noi. Magari con la nostra “sfera di cristallo” azzecchiamo pure qualcosa.
Anche perché su un paio di scelte c’è poco da azzeccare, pare chiaro a tutti, anche ai più miopi che la carriera di alcuni allenatori debba continuare in altri lidi.
Può sembrare sicura la posizione di Mourinho (nella foto di Felice De Martino), nonostante i passi falsi in Europa. Ma nulla è certo. Nel caso in cui dovessero suonare le sirene di una grandissima, del Real Madrid o di uno United “stanco” del supervincente Fergusson nel caso in cui la coppa con le orecchie dovesse andare al Barcellona, anche l’Inter potrebbe trovarsi nella condizione di dover trovare un sostituto per lo SpecialOne, a meno che Moratti non voglia riassumere Mister Ciuffo “Mancini”. La stampa italiana ne sarebbe felice, vista la poca simpatia mostrata nei confronti del portoghese, i tifosi nerazzurri ad oltranza forse un po’ meno.
Ma se l’Inter rischia poco, in sicura partenza sembrano essere Ranieri, Spalletti e Ancelotti.
Perché? Almeno nei primi due casi la risposta la si può ricercare in una stagione “condotta” al di sotto delle aspettative, in un rapporto deteriorato con alcuni elementi della squadra e con i tifosi.
Non è una voce l’addio di Ranieri, che potrebbe trovare anche posto, in una sorta di gioco di scacchi, proprio a Roma (la sua città) dove Spalletti sembra aver chiuso un ciclo, coronato con due coppe Italia, una Supercoppa, un secondo posto da cardiopalmo (per 45 minuti
Cambio Torino – Roma e inversione Ranieri – Spalletti? Nulla è certo. In molti vedono Spalletti accasarsi al Milan, dove sembra ormai certo l’addio di Ancelotti e per le sirene del Chelsea e perché anche lì sembra essersi chiuso un ciclo. E c’è chi anche in questo caso ipotizza uno scambio Milano – Roma con Spalletti sulla panchina del Milan e Ancelotti di ritorno alla sua vecchia Roma, quella con cui vinse lo scudetto dell’82. Insomma Spalletti sembra essere dappertutto, nonostante la stagione non felice e i battibecchi con un po’ di giocatori. In passato Cassano e Mancini, più recentemente Panucci e – a quanto dicono le voci di corridoio – addirittura Totti (il che farebbe pensare ad una partenza inequivocabile).
Altri movimenti? Anche
Naturalmente il toto-allenatori non si esaurisce qui: con gli ormai non più debuttanti come Allegri o Ballardini che potrebbero aspirare ad una posizione di riguardo o con le nuove leve come Conte, fresco della promozione del Bari. Abbiamo giocato anche noi in tempi di noia, ma al di là le scelte delle società, il nostro timore è un altro campionato già scritto per le “tre sorelle” e – ahinoi – anche per tutte le altre.
Per rimanere in casa, ad esempio che dire del nostro Napoli? Se pare risolta la questione allenatore, nonostante i non brillanti risultati di fine stagione, preoccupano le situazioni in campo, con la maggior parte dei big dati in partenza, chi per Torino, chi per Milano. Se certa e inequivocabile sembrava la partenza di Hamsik, sono da brividi le notizie che riguardano il Pocho, cuore pulsante della squadra e idolo della curva. A che gioco giochiamo la prossima stagione? Andiamo allo stadio o a far divertire i bambini al circo con le papere della difesa e qualche buontempone in attacco che non centra la porta nemmeno per sbaglio? GOD SAVE THE PRESIDENT.
di Renata Scielzo

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