“Incredibile dictu” avrebbero detto gli antichi Romani. Sembrerà davvero “incredibile a dirsi” ma il personaggio del mese è Inacio Pià (nella foto). Proprio lui, quel brasiliano che troppe volte, con le sue finte di troppo, i suoi palloni mancati, i suoi goal non segnati, ci ha fatti arrabbiare fino alla nausea. In questo Napoli che non c’è più con Zalayeta ribelle, Lavezzi fuori per infortunio, Denis che ha qualche problema con la localizzazione della porta, è lui l’astro dell’attacco. E parlano i numeri. La cura Donadoni ha fatto bene al brasiliano più amato dalle napoletane che dai napoletani. Due partite e due goal. Goal facile e sottoporta a Siena, gran botta che porta in vantaggio il Napoli a Lecce.

Cosa ha fatto Donadoni? Forse gli ha dato fiducia, o forse con un po’ di continuità è arrivato davvero il momento di questo ragazzo, che ai tempi della serie C era sembrato così talentuoso, prima di perdersi per strada.

Era stato accolto con entusiasmo, la sua corsa e le sue finte avevano fatto ben sperare, poi un po’ gli eventi, un po’ il mister avevano fatto passare in secondo piano questo giocatore che doveva e poteva dare di più e  che forse, se le ultime giornate non sono ingannevoli, può dare di più.

Alcuni sostengono che una maggiore continuità gli consentirebbe di venir fuori dal bozzolo, altri non vogliono nemmeno sentire pronunciare il suo nome. Ed è in parte spiegabile, perché ad oggi,  in quelle rare occasioni in cui abbiamo visto il bel brasiliano calcare il rettangolo verde, non poche sono state le imprecazioni. Motivo? Sembra correre, sembra fintare, sembra fare quasi tutto bene e poi arrivato dinanzi al portiere produce qualcosa di inguardabile. O il portiere lo irretisce con uno sguardo pietrificatore alla Medusa o questo ragazzo tutto corsa venuto dal Brasile ha qualche problema in fase di concretezza.

Ma non diciamo nulla di nuovo, è un po’ quello di cui lo accusano  tutti, perché è un po’ la verità. Dovrebbe essere più cinico e soprattutto più “MATURO”. L’entusiasmo nei suoi confronti dei tifosi, come dell’ambiente, era andato un po’ scemando già nella scorsa stagione per esaurirsi completamente in quella attuale. Nella scorsa stagione dopo un inizio senza storia con il Napoli, era stato ceduto in prestito nel mercato di riparazione. Si era accasato a Catania, alla corte di W. Zenga, dove aveva lottato fino all’ultima giornata per evitare la serie cadetta. Non aveva giocato tutte le partite, né si era particolarmente distinto. In estate il ritorno a Napoli, con i nostri impegnati nella fatica dell’Intertoto e il brasiliano pronto a rimettersi in gioco tra i “se” e i “ma”. Quelli di Reja. Sebbene Calaiò fosse stato ceduto in prestito al Siena, davanti a Inacio c’erano comunque Lavezzi, il neoacquisto Denis, il giovane Russotto e uno Zalayeta, che a fine infortunio, avrebbe sicuramente rivoluto il suo posto.

Il Napoli cerca  una soluzione. Il ragazzo manifesta il desiderio di voler  giocare. Ma i giochi del mercato estivo si chiudono e Pià resta a Napoli, dove Reja non sembra riservargli troppa stima e dove la stagione sembra di quelle da ombra fitta. Ma la Provvidenza riserva sempre strane sorprese…

Ironia della sorte, proprio quando la squadra va peggio con un cambio d’allenatore alle spalle, ecco che Pià, dopo tanti spezzoni di partita sbagliati, dopo aver ricevuto dalla curva e non solo tutte le più inimmaginabili offese, si risveglia e inizia a far goal. E pensare che il suo ultimo goal in maglia azzurra in campionato l’aveva fatto a Treviso, in serie cadetta.

Bellissimo l’abbraccio riservato al mister e ai compagni, in primis al capitano di lungo corso Montervino. E adesso? Adesso nulla è cambiato. Due goal e due buone partite non servono a riacquistare la fiducia e l’entusiasmo dei tifosi. Sta a lui dimostrare quanto vale. Sta a lui farsi amare non solo dalle napoletane ma anche dai napoletani.