

La notte di Napoli ha dato una scossa alla squadra di Donadoni che questa sera, al cospetto del Milan, è riuscita a riproporsi sui livelli di inizio campionato, per intensità di gioco e mentalità, soprattutto nella ripresa.
Donadoni, viste le molte assenze, ha mandato in campo la sua squadra con il modulo tanto caro a Reja, il 3-5-2, rispolverando Grava sulla corsia destra e posizionando il rientrante Mannini sulla sinistra. Gli azzurri si sono mostrati sin dai primi minuti reattivi e vogliosi di far bene, con il solo limite di lasciare troppo l’iniziativa ai rossoneri, che comunque non riuscivano mai a concretizzare il loro sterile possesso di palla, grazie ad una eccellente attenzione difensiva dei partenopei. La difesa del Napoli è stata bravissima a chiudere gli spazi agli attaccanti del Milan, grazie ad un accorto lavoro di filtro centrale di Pazienza e, soprattutto, di Blasi, sontuoso nell’annullare Seedorf prima e Kakà nel finale. Sulle corsie laterali Grava sulla destra ha sofferto solo nelle primissime battute il movimento ad allargarsi di Pato, poi è stato abile a prenderne le contromisure grazie anche ai raddoppi dei compagni, portando a termine una dignitosa prestazione. Sulla sinistra, invece, Mannini non ha praticamente concesso un centimetro agli avversari, ed è stato anzi fondamentale nel proporsi anche in fase di ripartenza. L’ex bresciano ha consacrato il suo rientro in campo con una prestazione sontuosa, risultando alla fine il migliore in campo. La prova dei difensori centrali poi ha rasentato la perfezione. Tra i tre il migliore è stato sicuramente Paolo Cannavaro, sicuro in tutti i suoi interventi, ma ottime sono state anche le gare di Santacroce e Contini.
In fase offensiva invece il Napoli ha subito nel primo tempo una sorta di subditanza psicologica nei confronti del blasonato avversario ed ha sottovalutato le proprie possibilità, limitandosi ad azioni di ripartenza e lasciando l’iniziativa (sterile) ai rossoneri. Ciononostante la squadra era pure riuscita a realizzare la rete dell’1-0, annullata per un inesistente fuorigioco di Hamsik.
Nella ripresa gli azzurri hanno preso maggiore coscienza dei propri mezzi ed hanno cominciato a produrre azioni pericolose, concedendo praticamente nulla ai milanisti. Nella manovra degli uomini di Donadoni ha iniziato ad entrare con più costanza Hamsik, dai piedi del quale partivano maggior parte delle azioni della squadra, che con le folate di Mannini sulla sinistra e le iniziative imprevedibili, ma non sempre precise, di Lavezzi sulla destra, hanno più volte mandato in crisi la retroguardia rossonera. In questa fase il Napoli ha però pagato la mancanza di concretezza in attacco. Il Panteron Zalayeta, in particolare, si è spesso trovato nelle condizioni di mandare in vantaggio la propria squadra, ma in più circostanze ha dimostrato di non essere prettamente un bomber di razza. In alcune azioni poi la lucidità è mancata nel servire l’ultimo passaggio e questo ha concesso al Milan di portare a casa un punto, probabilmente non meritato.
Donadoni ha dunque conquistato i primi, meritati, applausi di fronte al suo nuovo pubblico, seppur ripercorrendo tatticamente le orme di Reja. La squadra di stasera ha infatti ricordato molto il Napoli del periodo d’oro del mister goriziano e non solo per il modulo adottato. Nelle prossime settimane Donadoni avrà però la possibilità di dare una impronta tattica più personale agli azzurri, potendo inoltre avvantaggiarsi del prezioso recupero di Mannini, che potrebbe ricoprire diverse posizioni anche in scacchieri tattici diversi e più graditi all’ex ct della Nazionale.
di Eduardo Letizia

Era ora!!!
Di Ginpier - scritto il 23/03/2009 09:37:27
Finalmente una squadra propositiva che va riacquistando fiducia nelle proprie capacità.Tutto questo grazie al presidente De Laurentiis che ha avuto il coraggio di dare la svolta esonerando Reja che ormai non aveva più le redini della squadra!!!