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• DETTI E CONTRADDETTI – AMENITA’ DALLA 26a DI CAMPIONATO E DINTORNI •

02/03/2009
Amenità dalle ultime di campionato e dintorni…questo è quello che vorremmo raccontare, accompagnando questa settimana il nostro detti con un ulteriore sottotitolo: “IL CALCIO ITALIANO, LA MALASUERTE E LO ZAMPINO VINCENTE”. Argomenti apparentemente lontani e invece strettamente vicini.
Partiamo dal calcio italiano. L’italico pallone, sempre incensato e osannato, subisce una debacle su tutti i fronti. Dopo l’umiliante sconfitta della nostra nazionale - detentrice del titolo mondiale - con il Brasile, come se non bastasse, sono prontamente arrivati verdetti inquietanti dalla Champions, con le italiane messe sotto, seppur di misura, dalle inglesi o alla meglio fermate sullo 0-0 come è accaduto all’Inter (in casa) con i Red Devils, complici un ottimo Julio Caesar e una buona dose di fortuna (e quella per alcuni, ma non per tutti, pare essere sempre dietro l’angolo). Ma nemmeno finisce qui...perché come se non bastasse si sono aggiunti i risultati di Uefa. Tre italiane su quattro sono uscite fuori: a tener alto l’onore del Bel Paese solo l’Udinese.
Conclusione: se fuori dai confini patri facciamo cilecca o subiamo umilianti sconfitte a conclusione di inguardabili prestazioni un motivo ci sarà. I nostri corrono poco, cadono a terra appena li si tocca, il gioco viene interrotto moltissime volte, le azioni sono lente (parliamo del bel paese) e gli arbitri...gli arbitri....
Ci arriviamo con calma. La malasuerte e lo zampino. Chiamasi “malasuerte” o iella o sfiga che dir si voglia quella del Napoli contro la Juve. Nel calcio capita. Un tiro funesto, una deviazione inconsulta, un’autorete e l’avversario vince di misura portando a casa tre punti d’oro. E’ sfortuna; una sfortuna che non tutte le italiane conoscono e non solo perché la dea bendata si volge spesso dalla parte dei più forti, ma perché spesso per taluni vige la legge dello “zampino vincente”. Non è il caso della Juve di sabato sera, ma è senza dubbio il caso dell’Inter - ormai in perfetto stile Vecchia Signora annata calciopoli – di domenica sera.
La “legge dello zampino”. E' proprio quella a far sì che taluni siano grandi in patria e mezze tacche fuori degli italici confini, quando tale legge non viene applicata dalla giacchetta compiacente di turno.
E come al solito nella terra dei cachi lo zampino dei direttori ha regolato la classifica di A: goal ingiustamente annullato al Genoa e la Fiorentina di Della Valle se la ride, rigore inesistente concesso all’Inter, letteralmente messa a sedere dalla Roma nel primo tempo, e Mourinho ringrazia, acciuffa il pareggio grazie al solito Crespo e dice alla Roma che ha sprecato un’occasione. Ma il Genoa e la Roma, pareggiando rispettivamente con il Siena e con l’Inter, non hanno sprecato o perso un’occasione. Ha prevalso la legge dello zampino, perché in entrambi i casi è stato lo zampino del direttore di gara ad indirizzare il match e di conseguenza la classifica. E ogni domenica giriamo e rigiriamo intorno alla stessa amenità.
Ci fa sorridere però vedere poi certi squadroni e certi specialOni (voluto gioco di parole) alle prese con le giacchette europee sicuramente più sorde delle nostre di fronte a certi meccanismi. Lì allora sono tragedie. Ma qui...qui che ci aspettiamo, quando Adriano gioca a beach volley e tira in porta e nemmeno la prova tv lo condanna...e intanto i soloni parlano tra moviole e contromoviole, manipolando persino in quelle occasioni i fatti e dando più rilievo ad una notizia piuttosto che ad un'altra.
Aggiungere altro? Un desiderio: che la buona sorte, quella vera, possa ogni tanto ricordarsi del nostro Napoli e che la Provvidenza, quella vera, ogni tanto illumini il nostro Reja.
Alla prossima.


di Renata Scielzo

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