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• LAVEZZI, LA RABBIA DEL NAPOLI •

31/05/2009 14:25:56
Un anno, un blob. De Laurentiis parte prima: «Hamsik e Lavezzi non sono sul mercato: lo ribadisco». Primo maggio del 2009, festa dei lavoratori e della sincerità, una striscia sistemata sulle interpretazioni più vaghe, però inquietanti. Hamsik, Lavezzi, il tormentone che assale insieme ai taccuini, ai microfoni, alle più disparate teorie. Marino parte prima: «Dovrò attaccarmi un cartello al collo: Hamsik e Lavezzi non si toccano». Sette maggio 2009, la Milano da bere è un fiume che tracima e che conduce sempre lì, in quello spaccato di calcio del futuro, quarantasei in due, per talenti scovati nel nulla e allevati amorevolmente, per crescere insieme all’interno d’un progetto. Donadoni parte prima: «Nessuno ha mai pensato di cedere Lavezzi e non sono neppure preoccupato di quello che sta accadendo. Non mi sembrano esistano elementi così gravi da creare allarmi». 30 maggio 2009, è l’afa che opprime, non il tambureggiante Alejandro Mazzoni, manager del pocho, che irrompe nell’etere, via satellite, e dà spazio ad una filosofia di pensiero ch’è distante, agli antipodi, dal Napoli: «La sua permanenza dipende solo dal Napoli, ma credo che il club abbia ormai intenzione di cederlo. È vero, lui ha un contratto, ma la volontà non si compra con i soldi».INTOCCABILE - Incontrarsi: per dirsi? L’eco del rinnovo di marzo 2008 è una dolce filastrocca che Napoli ripete a memoria e quel Lavezzi innamorato pazzo - con ingaggio raddoppiato - è il messia d’una città che ha smesso di soffrire, che ha trovato un nuovo eroe e che se lo coccola come una divinità ricevendone in cambio promessa d’amore (quasi) eterno: «Qui ci voglio rimanere a lungo e fare ancora tanti gol. Mi sento come in una terra santa, i tifosi sono fantastici». Quattordici mesi per preferire the sun al sole, per andare ad uno scontro frontale e arricciarsi in se stesso, sognando Liverpool e la Champions e uno stipendio da nababbo, stracciando le lettere del passato e sistemandosi in trincea. Ma non finirà così, non può finire così e non ci saranno frizioni irreparabili, non ci saranno trattative, non ci saranno offerte da capogiro per far caracollare De Laurentiis, Marino e Donadoni, impermebaili alle sollecitazioni, ignifughi al clima da guerriglia mediatica, intenzionati semplicemente a tenersi Lavezzi, a migliorarlo, a raggiungere con lui il ghota del calcio, per poi dimenticare questi giorni turbolenti.
Fonte: Corriere dello Sport
di PianetAzzurro.it
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