POSTICIPO
A VICENZA
Questa
settimana la
passione per gli
azzurri ci porta
nel cuore del
Veneto.
Vicenza
sarà la prossima
meta. Città non
di grandi
dimensioni, che
conta poco più di
centomila
abitanti, ma di
antiche tradizioni
calcistiche, con
buoni risultati
negli anni
settanta: da quel
campo partirono le
fortune
calcistiche di
Paolo Rossi, il
mitico "pablito"
che ci regalò da
protagonista
assoluto il
mondiale
dell’82.
Oggi
la squadra
vicentina appare
per certi versi
una nobile
decaduta, avvezza
al grande
palcoscenico ma un
po’ sottotono.
Del
nobile passato la
squadra condivide
la caratteristica
con la città di
Vicenza, risalente
addirittura
all’epoca romano
repubblicana.
Già
ai tempi di Giulio
Cesare Vicenza si
era costituito in
municipio,
trovandosi in una
posizione di
frontiera con le
Gallie. Stanno a
testimoniare il
glorioso passato
le strade , i
ponti, ed il
teatro di età
imperiale. Di lì
a qualche secolo
le tradizioni
latine si fusero
con quelle
germaniche
apportate dai
Longobardi, che
fecero della città
il centro
principale di un
proprio ducato.
La
storia, i
monumenti e le
tradizioni della
città, il suo
spirito
imprenditoriale ed
autonomo si
fondarono
soprattutto sulla
esperienza
comunale dei
secoli dodicesimo
e tredicesimo,
quando,
affrancandosi
progressivamente
dal dominio
imperiale la città
mise a frutto le
potenzialità di
iniziativa
economica che
albergavano negli
abitanti .
Per
gli amanti
dell’arte ,
possiamo suggerire
la visita della
Basilica dei SS.
Felice e
Fortunato, o
quella del
bellissimo duomo
paleocristiano, o
ancora quella del
teatro Olimpico ,
del 1580.
La
città è
sicuramente ricca
di possibilità di
svago e di
assaggio delle
tradizione
gastronomiche
venete.
Di
certo non siamo i
primi a
sottolineare la
gradevolezza dei
rinomatissimi vini
locali.
Per
chi volesse
allungare il
periodo di relax
al seguito del
Napoli potrebbe
trovare piacevole
un fine settimana
sulle stupende
montagne del
Trentino,
profittando della
stagione propizia,
che offre piste
innevate e
suggestivi
itinerari per
passeggiate di
montagna.
E
alla fine,
ciliegina sulla
torta, è di scena
il Napoli al
Menti. In bocca al
lupo a De Canio ed
ai suoi.
Flavio
Riccelli
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