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• NAPOLI E LAVEZZI, È RINATO L’AMORE •

18/08/2009 11:46:40
Che sia stato un gesto pensato e persino preparato, oppure istintivo e basta poco importa. Perché, quel bacio del Pocho alla maglietta dopo il gol, ha comunque cancellato d’incanto l’inferno degli ultimi due mesi. Nel simbolismo del pallone, infatti, quel gesto ha un suo valore, un suo significato. Alto, per giunta. Perché è un atto d’amore.Nella mitologia del football vuol dire attaccamento, appartenenza, vicinanza alla squadra ed alla gente. E sì che ha gradito il popolo del tifo. Infatti, nella notte di Quagliarella - il quale pur senza far gol contro la Salernitana è stato il migliore in campo - s’è rinsaldato il rapporto tra la «tribù azzurra del calcio» ed Ezequiel Lavezzi.
Sotto il fragore delle ovazioni sono cadute le ultime diffidenze. Sono spariti i pochi dubbi che erano rimasti. È stato come se Lavezzi avesse interrotto il proprio voluto, ostinato e anche comodo mutismo italiano per urlare a tutti: sono qua, non è cambiato niente, non è vero che voglio scappar via. Quel bacio alla maglietta, sicuramente più vero e più sincero di quello spiaccicato con imbarazzo e senza convinzione sulla faccia di De Laurentiis nel giorno della presentazione, ha rimesso in ordine le cose. Lavezzi-gol e la storia felice è ricominciata.
Il Napoli, infatti, ha ritrovato il Pocho che gli piace, mentre il match dell’argentino non s’è certo ridotto a quel comodo pallone messo in porta e basta. Anzi, il meglio della notte di Lavezzi parla d’altro. Dice della sua voglia ritrovata, delle sue antiche serpentine e finte e scatti e tiri.
E alla fine tutto questo consegna una convinzione: se è vero che rispetto alla stagione scorsa - ovvero al Napoli di Reja - ora il Napoli non basa più il proprio gioco sulla difesa e sul contropiede bensì sul gusto e l’importanza del palleggio, è vero pure che Lavezzi ha trovato in Quagliarella il partner giusto per diventare pure bomber. Insomma, lui che sino ad oggi ha sempre segnato poco ma ha fatto fare gol agli altri, stavolta potrà godere degli spazi e dei suggerimenti di Fabio Quagliarella.
Non sembri un paradosso, ma contro la Salernitana là davanti le cose hanno funzionato ancora meglio quando Lavezzi ha giocato al centro e più avanzato rispetto a Quagliarella cacciatore di palloni e suggeritore. In più, stando spesso largo e creando quindi spazi, Quagliarella ha favorito anche quegli inserimenti di Hamsik che s’erano allontanati dal campo e dalla memoria.
Insomma, il Pocho è tornato ed è tornato quello ch’era prima di scrivere lettere, di darsi alla fuga e d’allungare il muso per danari. E per uno che «ritorna», un altro che si scopre: Erwin Hoffer detto Jimmy, autore del terzo gol alla Salernitana. «Quando ho visto il pallone entrare in porta ho pensato: mamma mia, il mio primo gol in Italia», racconta divertito e soddisfatto l’attaccante austriaco. «Dedico questo gol a tutta la mia famiglia e alla mia fidanzata, Jasmine, che è in dolce attesa.
Era allo stadio e mi ha portato fortuna», dice Jimmy, già affascinato dal calcio italiano. «Prima l’avevo visto solo in televisione. Da lontano si vede che è un gran bel campionato, ma a giocarlo si capisce che è anche il più difficile».
Fonte: Il Mattino
di VL
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:)
Di mary - scritto il 18/08/2009 11:54:19
che gioia!!!. . . .
vai pochooo!!!!
unico!!!:)
grande gesto quello di baciare la maglia!!