

C’è, nella classifica dei bomber, un “vice” che attaccante non è. L’unico ad essere scampato al naufragio di Genova, per merito di un guizzo tanto geniale quanto estemporaneo, che per un istante ha illuminato d’azzurro il cielo sopra Marassi.
Triangolo con Quagliarella, dribbling su Amelia e diagonale di chirurgica precisione, ad imbucare l’angolo più lontano. Lui è Marek Hamsik (nella foto di Felice De Martino): interno sinistro, come recita il curriculum. Goleador di razza, come testimoniano i numeri. Non soltanto l’uomo più prolifico del Napoli, con 18 reti equamente distribuite in due stagioni, ma anche il fuoriclasse che a soli 22 anni sta trascinando la sua Slovacchia ad una storica qualificazione per la fase finale dei campionati del Mondo. L’ultimo squillo per il Sudafrica è frutto di un rigore realizzato nel derby contro la Repubblica Ceca. Una festa rovinata dall’espulsione, che ha rappresentato il prologo (non proprio ideale) della brutta “nuttata” vissuta contro il vecchio Grifo. Il dolce e l’amaro convivono dall’inizio di questa stagione, nei pensieri e nelle gesta di un artista del pallone, che in 270 minuti ha già realizzato tre reti: soltanto una, quel compendio di agilità e freddezza esibito col Livorno, ha permesso al suo Napoli di portare a casa anche i punti. Un avvio comunque prodigioso, per il giovane che sembrava aver smarrito il suo talento cristallino, risucchiato anche lui nel vortice di mediocrità ed affanni dell’ultimo finale di torneo. Hamsik ha rassicurato tutti nel breve volgere delle prime tre apparizioni, confermando di essere il prototipo di centrocampista moderno che molte “grandi” si affacciano alla finestra per ammirare. Se non è un mistero la corte della Juve, che ad ogni sessione di mercato si rinnova, è altrettanto nota la passione di Mourinho, che identifica nel baby-prodigio uno “Special One” capace di arricchire il favoloso centrocampo della sua Inter. Ma Hamsik ha estimatori anche al Chelsea, e proprio d’oltre Manica i paragoni per lui si sprecano. “Un po’ Lampard un po’ Gerrard”, sentenziò Edy Reja, quasi a rompere gli indugi. Il celebre “Times” lo ha inserito lo scorso anno nella lista dei cinquanta giovani più promettenti al mondo, collocandolo al dodicesimo posto. Un mediano duttile e disciplinato tatticamente, bravo in fase d’interdizione, eccellente negli inserimenti senza palla: con una capacità quasi unica di attaccare gli spazi, riuscendo sempre a farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Napoli lo ha adottato, imberbe, quando al Berscia era già più di una scommessa. Gli ha subito dato un soprannome, Marekiaro, ma della cultura partenopea il giovane slovacco non ha assimilato riti e scaramanzie. Come spiegare diversamente la scelta di quel numero 17 che in riva al Golfo è da sempre sinonimo di jella? Idolo dei tifosi, genio e fantasia, Hamsik ha rispolverato contro il Genoa la sua esultanza più premiata. Un paio di carezze a quel ciuffo inconfondibile, prima di essere sommerso dall’abbraccio dei compagni: col suo taglio di capelli il prode Marek è stato pioniere di una moda nuova, che ha presto contagiato i suoi fans più giovani e fatto la fortuna di molti parrucchieri. Ora dal Napoli si aspetta che i suoi gol e le sue prodezze contribuiscano, più che in passato, a fare la fortuna del club. Lui che l’Europa l’ha soltanto accarezzata, dai preliminari col Vllaznia alla supersfida col Benfica, e dal prossimo anno sogna di viverla da protagonista. L’incerta partenza, e le due sconfitte esterne in campionato, confermano che la strada è ancora lunga. “Sono identificato nel progetto della società, e con la maglia azzurra desidero togliermi le migliori soddisfazioni” ci tiene comunque a ribadire spesso Hamsik, insensibile (per ora) alle sirene maliarde che crescono di numero e d’intensità col passare delle partite. Per il golden boy del Napoli s’annuncia un’annata carica di responsabilità e di attese. Aspettando il miglior Lavezzi, e sperando che il contributo realizzativo di Quagliarella aumenti in proporzione al suo amore verso la città, è Hamsik il valore aggiunto. Piede caldo, istinto del killer, classe e geometrie al servizio della squadra. Tutto questo, e molto altro ancora, ha rappresentato Hamsik in sole tre partite. Ma i miracoli, si sa, non sempre riescono. Per ora, soltanto una cosa è certa: Marek, inarrestabile e scatenato più che mai, c’è. Contro l’Udinese del napoletanissimo Totò Di Natale, è già sfida per la corona di bomber principe.
di Simone Spisso

SVEGLIA NAPOLI
Di OSCO - scritto il 15/09/2009 11:26:13
Sono sempre stato convinto che fino ad ora il vero fuoriclasse del Napoli è Hamsik.
Lavezzi viene dopo.
Quest'anno c'è Quagliarella che oltre ad essere un fuoriclasse è anche uno di noi perciò occupa un posto particolare nel nostro cuore.
Speriamo però di non farli scocciare questi fuoriclasse con la mediocrità della dirigenza e del resto della squadra.
Come dimenticare il mancato arrivo di Fabio Cannavaro?
Con lui in campo a Genova sarebbe andato diversamente.
Che errore non averlo preso.
Che rabbia vederlo giocare nella Juve.
Speriamo di crescere in fretta
FORZA NAPOLI SEMPRE
purtroppo,,,
Di diama - scritto il 15/09/2009 11:22:23
purtroppo è così. . . l'anno prossimo senza Lavezzi---gargano e Hamsik. . .
che fine che ci aspetta
grande centrocampista
Di positano - scritto il 15/09/2009 11:15:20
hamsik è un grande calciatore è l unico che ci dà soddisfazioni!la preoccupazione è che se non centriamo l obbiettivo uefa penso che vedremo le sue magie in un altra squadra!
ATTENZIONE!!
Di ANTOINE - scritto il 15/09/2009 11:14:50
Hamsik l'anno prossimo andrà via!!!! ed è anche giusto che siaa così, giacchè a Napoli non vincerà mai niente!!!è la cruda realtà dei fatti!!!sono un malato del Napoli ma non sono arrabbiato, bensì rassegnato!!!il che è peggio!!
si si !!!
Di diama - scritto il 15/09/2009 11:01:18
si si sono daccordo. . ma quel pochetto in più. . . che doveva mettere di suo il presidente con gli acquaisti di un esterno sinistro e di un centrocampista forte. . non l'ha messo. .
e sarà fino a gennaio una sofferenza. . . .
no
Di enzofans - scritto il 15/09/2009 10:57:23
ragazzi. . perchè attaccate delaurentiis??!! i soldi. . suoi di sky. . mediaset premium, lete. . ecc. . lui non se li sta mettendo in tasca!! li sta investendo! non è infame, cerca solo di gestire bene l'azienda. Il problema non può essere uno che ha immesso sul mercato i soldi incassati dagli sponsor ecc. . e allora il milan!?. . l'udinese!? ecc. . dai, di dela non dobbiamo lamentarci sul fattore economico. . il problema qui è il fattore TECNICO!! modulo, interpreti, allenatore e mancata cessione dei bidoni per far posto ad altre buone pedine!
Genoa
Di diama - scritto il 15/09/2009 10:35:19
MAI PIU' GEMELLAGGIO CON GENOA. . . . CI HANNO SPUTATO ADDOSSO LE CURVE con lancio di oggetti sui nostri. . . . SCULLI PEZZO DI MERDA. . .
son 3 mesi che dico che De Laurentis non ha cacciato un euro di suo ma ha speso solo i soldi di sky. . .
come truffo Naldi e i napoletani
Di dela gran buffone di corte - scritto il 15/09/2009 10:28:45
Basta una frase ad effetto, che so': "a chi mi chiede i gioielli del napoli, gli rispondo, salutami a soreta" oppure "ca' nisciune e' fesso", e tutto il popolo di lazzaroni cade ai miei piedi, qui con questi tifosi si fanno i soldi, basta che gli fai credere che stai facenno o' progetto. . .