

Per tutto ciò che si e’ visto in campo al termine della sfida con il Genoa, il Napoli che esce da Marassi non ha perso soltanto i tre punti, ma ha perso qualcosa di più. Anzi, molto di più. Quali temi emergono dalla pesante sconfitta di Genova, a quali considerazioni possono essi dar luogo, e, soprattutto, alla luce di ciò che si è visto in campo, in che rapporto si pone l’operato del tecnico con quello della società e in particolare del D.G. Pierpaolo Marino?
Cercherò di sintetizzare questi punti cercando come sempre di fare un’analisi quanto piu’ obiettiva possibile, indipendentemente dal consenso o dissenso che mi riserveranno gli amici lettori riguardo all’opinione che mi accingo a scrivere.
Che la sconfitta sia il frutto oltrechè degli errori dell’arbitro, di quelli commessi dal tecnico partenopeo, è fuori discussione. Non puoi tenere fuori a causa di un viaggio gente come Lavezzi e Gargano, pedine fondamentali nello scacchiere azzurro. E qui non voglio farne nemmeno una questione di condizione fisica. Infatti, qualcuno potrebbe ribattere: ma cosa ha fatto in più uno spento Lavezzi al posto di un altrettanto evanescente Pià? Ma non è questo il punto.
Il Napoli è stato costruito per avere una sua identita’, con tasselli che servono ad innalzare il tasso tecnico della squadra e non a diminuirlo.
Campioni del calibro di Lavezzi vanno fatti giocare sempre, anche se sono al 50% della propria condizione ottimale. E’ inutile dire ciò che ormai è noto anche a chi non capisce nulla di calcio, e cioè che si tratta di calciatori che ti possono risolvere la partita da soli, in qualsiasi momento. Quindi, prima mossa sbagliata da parte di Donadoni tenere in panchina Lavezzi e Gargano.
Seconda disquisizione. Ripeto, sto tralasciando completamente l’operato dell’arbitro. Una conduzione da schiaffi la sua, e non solo per il rigore inesistente su Campagnaro. Il fallo piuttosto era dell’attaccante genoano, su cui il difensore del Napoli era nettamente in vantaggio. Ma si sa, nel calcio occorre essere più forti di tutto, anche dell’arbitro. Perciò, torniamo in casa nostra. A mio avviso, dall’operato di Donadoni emerge invece qualcosa di più importante e preoccupante.
Ricordate le parole del presidente De Laurentis allorquando aveva detto che il Napoli aveva bisogno di gente nuova, di campioni che, come detto prima, elevassero il tasso tecnico della squadra, che bisognava ormai rinunciare a gente che non faceva piu’ a caso del Napoli, che non si poteva concedere una riconoscenza eterna (seppur meritata) a quei calciatori che avevano contribuito a condurre trionfalmente la squadra dalla serie C alla serie A, e quantaltro?
Poi, vai a vedere la formazione e scopri che tornano in campo da titolari Pià, Pazienza e Aronica. Ma non si era fatto di tutto durante il mercato per cedere principalmente questi ultimi due? Allora cosa c’e’ da pensare? Che Donadoni e Marino lavorino ognuno per conto proprio? Che non c’e’ sintonia tra i due come non c’e’ sintonia tra allenatore e societa’?
Questo è il punto più dolente che emerge dalle scelte del tecnico.
Il Napoli deve avere un assetto stabile, una sua identita’, con undici uomini che rappresentino quanto di meglio la rosa puo’ offrire. Ed occorre che si vada avanti con quell’undici già collaudato, ciascuno nel proprio ruolo. Anche per quanto riguarda il terzino sinistro, ruolo che è rimasto scoperto da un po’ di tempo a questa parte, a mio giudizio, anche se non è proprio il suo ruolo originale, è Datolo che garantisce più qualità e tasso tecnico in quella zona del campo, nonostante il fatto che non possa offrire il massimo in fase di spinta e progressione sulla fascia. Per cui, considerato che Zuniga poco si adatta a sinistra, farebbe bene il tecnico a puntare in maniera fissa e definitiva su di lui, piuttosto che rimescolare in continuazione le carte.
Infine, dal modo in cui è scaturita la sconfitta del Napoli, mi preme sottolineare qualche neo anche riguardo alle doti caratteriali del tecnico azzurro.
Io non condivido assolutamente quell’atteggiamento passivo sulla panchina, privo di carica emotiva da trasmettere ai calciatori in campo. Napoli è una piazza calda, esigente, che vive di passione, di carica, di intensità. Quel rimanere così inerme sulla panchina senza dare una scossa, un incoraggiamento, senza trasmettere quella forza, quella spinta a non mollare ai suoi uomini che in campo stavano soccombendo, sinceramente proprio non mi è piaciuto, cosiccome immagino non sia piaciuto a tutti i tifosi.
Per cui, caro Mister, lei è una persona intelligente. Sa bene che Napoli è una piazza tanto esigente quanto impaziente di ottenere subito risultati. Cambi atteggiamento e mentalità, e soprattutto lo faccia in fretta, per far sì che la sua esperienza a Napoli non termini prima del dovuto.
di Enzo Coppola

DIFESA INDECENTE
Di o' barone - scritto il 17/09/2009 14:57:08
I problemi del Napoli non sono soltanto la mancanza di un esterno sinistro e di un bomber ma soprattutto la scandalosa difesa composta da Cannavaro, Contini, Aronica, Rinaudo, Grava e Rullo. Ma vi rendete conto che gli unici due difensori di qualità sono solo Santacroce e Campagnaro. Come è possibile che il tecnico e la società non abbiano mai pensato all'acquisto di difensori di qualità che sappiano anche impostare il gioco dalle retrovie. E' assurdo affidarsi a giocatori come Cannavaro e Contini. Ma vi siete dimenticati cosa sono stati capaci di fare la passata stagione? E poi basta con questo 3-5-2. Oramai nessuna squadra al mondo utilizza questo modulo e tanto più mi sembra assurdo che il Napoli debba adottare questo modulo solo perchè consono ai suoi calciatori: fossero dei campioni Cannavaro e Contini potrei anche capirlo ma sono solamente due difensori mediocri.
Bravo Enzo Coppola!
Di tarricons - scritto il 16/09/2009 17:12:20
Condivido totalmente l'articolo del giornalista!Fatelo recapitare a dela, marino e chillu muort e donadoni!
Ma che giornalismo è questo?
Di K+ - scritto il 16/09/2009 17:09:53
"Io non condivido assolutamente quell’atteggiamento passivo sulla panchina, privo di carica emotiva da trasmettere ai calciatori in campo. "
Ma perchè, basta agitarsi in panchina per essere un buon allenatore?. . e dare la carica?
Sir. Alex Ferguson non mi pare sia un demonio in panchina eppure la carica ai suoi non manca!
Non diciamo sciocchezze!
Questo, purtoppo, è il giornalismo a Napoli!
Bravo FRANCESCO
Di luk81 - scritto il 16/09/2009 11:36:08
Condivido in pieno l'opinione di Francesco
è imbarazzante che faccia l'allenatore una persona solo xchè è stato un buon tornante 10 anni fa
Donadoni dimostra ogni volta che parla che non ha nemmeno LUI le idee chiare
risponde sempre con vedremo. .
è possibile
ci vuole tempo per capire
è presto
DONADONI CAZZO
SONO 6 MESI CHE HAI IN MANO LA SQUADRA
QUANTO CI METTI A CAPIRE COME VUOI FAR GIOCARE LA SQUADRA
QUANTO CI METTI A CAPIRE CHE NON SI PUò GIOCARE CON IL 3-5-2 SE NON HAI UNA BOA IN ATTACCO
PERCHè PUNTO PRIMO I CROSS NON ARRIVANO
PUNTO SECONDO ANCHE SE ARRIVASSERO
ABBIAMO 2 ATTACCANTI ALTI 1, 75 DAVANTI!
QUANTO CI METTI A CAPIRE CHE PIà NON è SICURAMENTE IL MIGLIORE DEI PANCHINARI
LE VALIGIE TE LE PORTO IO
MA SALUTACI. .
MA STAVOLTA PRENDETE UN ALLENATORE VERO CAZZO!!
DELIO ROSSI
SPALLETTI
CHI C. . . VOLETE VOI
Sconfitta netta
Di Francesco - scritto il 16/09/2009 11:05:17
Buongiorno a tutti, innanzitutto. Ieri pomeriggio ho avuto l'opportunità e la fortuna di poter intervenire alla trasmissione radiofonica su Radio CRC in cui si discuteva delle ultime del Napoli e della sconfitta di Genova. Voglio ribadire quei pochi concetti che ho espresso ieri.
Caro Enzo Coppola hai fatto, ahimè, un'analisi giusta, precisa ed inequivocabile. Bravo.
Donadoni dovrebbe dimettersi, subito, o quanto meno De laurentis mandarlo via. Perché? Semplice. Gli errori sono soltanto i suoi:
- E' lui che impone un modulo di gioco ormai obsoleto;
- E' lui che trasmette alla squadra una mentalità fallimentare in trasferta;
- E' lui che tiene pedine importanti in panchina ed in tribuna (!).
Dovrei continuare?
Da tifoso del Napoli confermo di essere fortemente deluso di questa società, allenatore, presidente, DT e per ultimo della squadra.
Un silenzio stampa poi veramente assurdo ed ingiustificato. Mi verrebbe da chiedere al sig. Marino ma perchè il Napoli come società non protesta di fronte ad un episodio grave come quello di Campagnaro chiedendo la prova televisiva?
Perché quest'ultimo si è anche infortunato nel frattempo? Mi spiace ma non condivido.
Una protesta formale andava fatta comunque ed in ogni caso. E' come se avessimo perso due volte: sul campo, sconfitta netta e giusta (4 - 1), e fuori dal campo, con una dirigenza incompetente ed impreparata.
De Laurentis fa qualcosa, per favore ed in fretta.