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• L’OPINIONE - ANALISI TECNICO-TATTICA DI GENOA-NAPOLI •

16/09/2009 10:26:18

Per  tutto  ciò che  si  e’ visto in  campo  al  termine  della  sfida  con  il  Genoa, il  Napoli  che  esce  da  Marassi  non  ha  perso  soltanto  i  tre  punti, ma  ha  perso qualcosa  di  più. Anzi, molto di  più. Quali temi emergono dalla  pesante  sconfitta  di  Genova, a quali  considerazioni possono  essi  dar  luogo, e, soprattutto, alla  luce  di  ciò  che  si  è  visto in  campo, in  che  rapporto si  pone l’operato  del  tecnico con  quello della  società e in  particolare  del  D.G. Pierpaolo Marino?

Cercherò di  sintetizzare questi  punti  cercando come  sempre  di  fare  un’analisi  quanto piu’ obiettiva  possibile, indipendentemente dal  consenso o dissenso che  mi  riserveranno gli  amici  lettori  riguardo all’opinione  che  mi  accingo a  scrivere.

Che  la  sconfitta  sia  il  frutto oltrechè degli  errori  dell’arbitro, di  quelli commessi dal  tecnico  partenopeo, è fuori  discussione. Non  puoi  tenere  fuori  a  causa  di  un  viaggio gente  come  Lavezzi e  Gargano, pedine  fondamentali  nello  scacchiere  azzurro. E  qui  non  voglio  farne  nemmeno  una  questione  di  condizione  fisica. Infatti, qualcuno potrebbe  ribattere: ma  cosa  ha  fatto in  più  uno  spento  Lavezzi  al  posto  di  un  altrettanto  evanescente  Pià? Ma  non  è  questo  il  punto.

Il  Napoli è  stato  costruito  per  avere  una  sua  identita’, con  tasselli  che  servono  ad  innalzare il  tasso  tecnico della  squadra e  non  a  diminuirlo.

Campioni  del  calibro  di  Lavezzi  vanno  fatti  giocare  sempre, anche  se  sono  al  50% della  propria  condizione  ottimale. E’ inutile dire  ciò  che  ormai  è  noto  anche a  chi  non  capisce  nulla  di  calcio, e  cioè  che  si  tratta  di  calciatori  che  ti  possono  risolvere  la  partita  da  soli, in  qualsiasi  momento. Quindi, prima  mossa  sbagliata da  parte  di  Donadoni  tenere  in  panchina  Lavezzi  e  Gargano.

Seconda  disquisizione. Ripeto, sto  tralasciando completamente l’operato  dell’arbitro. Una  conduzione  da  schiaffi  la  sua, e  non  solo per  il  rigore  inesistente  su  Campagnaro. Il  fallo piuttosto era  dell’attaccante  genoano, su  cui  il  difensore  del  Napoli  era  nettamente  in  vantaggio. Ma  si  sa, nel  calcio  occorre  essere  più  forti  di  tutto, anche  dell’arbitro. Perciò, torniamo  in  casa  nostra. A mio avviso, dall’operato di Donadoni emerge  invece  qualcosa  di  più  importante e  preoccupante.

Ricordate  le  parole  del  presidente  De  Laurentis  allorquando aveva  detto  che  il  Napoli  aveva  bisogno  di  gente  nuova, di  campioni  che, come  detto  prima, elevassero il  tasso  tecnico  della  squadra, che  bisognava  ormai  rinunciare  a  gente  che  non  faceva  piu’ a  caso  del Napoli, che  non  si  poteva  concedere  una  riconoscenza  eterna (seppur  meritata) a  quei  calciatori  che  avevano  contribuito  a  condurre  trionfalmente  la  squadra  dalla  serie C  alla  serie  A, e  quantaltro?

Poi, vai a  vedere  la  formazione  e  scopri  che  tornano  in  campo  da  titolari  Pià, Pazienza e  Aronica. Ma  non  si  era  fatto  di  tutto  durante  il  mercato per  cedere  principalmente  questi  ultimi  due? Allora  cosa  c’e’  da  pensare?  Che Donadoni  e  Marino  lavorino  ognuno  per  conto  proprio? Che  non  c’e’  sintonia  tra  i  due  come  non  c’e’  sintonia  tra  allenatore  e   societa’?

Questo è  il  punto  più  dolente  che  emerge  dalle  scelte  del  tecnico.

Il  Napoli  deve  avere  un  assetto  stabile, una  sua  identita’, con undici uomini  che  rappresentino  quanto  di  meglio la  rosa  puo’  offrire. Ed  occorre  che  si  vada  avanti  con  quell’undici già  collaudato, ciascuno  nel  proprio  ruolo. Anche  per  quanto  riguarda il  terzino  sinistro, ruolo  che  è  rimasto  scoperto da  un po’ di tempo  a  questa  parte, a  mio  giudizio, anche  se  non  è  proprio il  suo  ruolo  originale, è Datolo che  garantisce  più qualità e  tasso  tecnico in  quella zona  del  campo, nonostante  il  fatto  che  non  possa offrire  il  massimo in  fase  di  spinta e  progressione  sulla  fascia. Per  cui, considerato che  Zuniga  poco  si  adatta  a  sinistra, farebbe  bene il  tecnico  a  puntare  in  maniera  fissa  e  definitiva su  di  lui, piuttosto  che  rimescolare in  continuazione  le  carte.

Infine, dal  modo in  cui  è  scaturita  la  sconfitta  del  Napoli, mi  preme sottolineare  qualche  neo anche  riguardo  alle  doti  caratteriali  del  tecnico  azzurro.

Io  non  condivido assolutamente  quell’atteggiamento passivo sulla  panchina, privo  di  carica emotiva da  trasmettere  ai  calciatori  in  campo. Napoli è  una  piazza  calda, esigente, che  vive  di  passione, di  carica, di  intensità. Quel  rimanere  così  inerme  sulla  panchina  senza  dare  una  scossa, un  incoraggiamento, senza  trasmettere  quella  forza, quella  spinta  a  non  mollare  ai  suoi  uomini  che  in  campo  stavano  soccombendo, sinceramente  proprio  non  mi  è  piaciuto, cosiccome  immagino  non  sia  piaciuto  a  tutti  i  tifosi.

Per  cui, caro Mister, lei è  una  persona  intelligente. Sa  bene  che  Napoli è una  piazza  tanto  esigente quanto  impaziente di  ottenere  subito risultati. Cambi  atteggiamento e  mentalità, e soprattutto  lo  faccia  in  fretta, per  far    che  la  sua  esperienza  a  Napoli  non  termini  prima  del  dovuto.


di Enzo Coppola

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DIFESA INDECENTE
Di o' barone - scritto il 17/09/2009 14:57:08

I problemi del Napoli non sono soltanto la mancanza di un esterno sinistro e di un bomber ma soprattutto la scandalosa difesa composta da Cannavaro, Contini, Aronica, Rinaudo, Grava e Rullo. Ma vi rendete conto che gli unici due difensori di qualità sono solo Santacroce e Campagnaro. Come è possibile che il tecnico e la società non abbiano mai pensato all'acquisto di difensori di qualità che sappiano anche impostare il gioco dalle retrovie. E' assurdo affidarsi a giocatori come Cannavaro e Contini. Ma vi siete dimenticati cosa sono stati capaci di fare la passata stagione? E poi basta con questo 3-5-2. Oramai nessuna squadra al mondo utilizza questo modulo e tanto più mi sembra assurdo che il Napoli debba adottare questo modulo solo perchè consono ai suoi calciatori: fossero dei campioni Cannavaro e Contini potrei anche capirlo ma sono solamente due difensori mediocri.


Bravo Enzo Coppola!
Di tarricons - scritto il 16/09/2009 17:12:20

Condivido totalmente l'articolo del giornalista!Fatelo recapitare a dela, marino e chillu muort e donadoni!


Ma che giornalismo è questo?
Di K+ - scritto il 16/09/2009 17:09:53

"Io non condivido assolutamente quell’atteggiamento passivo sulla panchina, privo di carica emotiva da trasmettere ai calciatori in campo. "

Ma perchè, basta agitarsi in panchina per essere un buon allenatore?. . e dare la carica?

Sir. Alex Ferguson non mi pare sia un demonio in panchina eppure la carica ai suoi non manca!

Non diciamo sciocchezze!

Questo, purtoppo, è il giornalismo a Napoli!


Bravo FRANCESCO
Di luk81 - scritto il 16/09/2009 11:36:08

Condivido in pieno l'opinione di Francesco

è imbarazzante che faccia l'allenatore una persona solo xchè è stato un buon tornante 10 anni fa



Donadoni dimostra ogni volta che parla che non ha nemmeno LUI le idee chiare

risponde sempre con vedremo. .

è possibile

ci vuole tempo per capire

è presto

DONADONI CAZZO

SONO 6 MESI CHE HAI IN MANO LA SQUADRA

QUANTO CI METTI A CAPIRE COME VUOI FAR GIOCARE LA SQUADRA

QUANTO CI METTI A CAPIRE CHE NON SI PUò GIOCARE CON IL 3-5-2 SE NON HAI UNA BOA IN ATTACCO

PERCHè PUNTO PRIMO I CROSS NON ARRIVANO

PUNTO SECONDO ANCHE SE ARRIVASSERO

ABBIAMO 2 ATTACCANTI ALTI 1, 75 DAVANTI!



QUANTO CI METTI A CAPIRE CHE PIà NON è SICURAMENTE IL MIGLIORE DEI PANCHINARI



LE VALIGIE TE LE PORTO IO

MA SALUTACI. .

MA STAVOLTA PRENDETE UN ALLENATORE VERO CAZZO!!



DELIO ROSSI

SPALLETTI



CHI C. . . VOLETE VOI


Sconfitta netta
Di Francesco - scritto il 16/09/2009 11:05:17

Buongiorno a tutti, innanzitutto. Ieri pomeriggio ho avuto l'opportunità e la fortuna di poter intervenire alla trasmissione radiofonica su Radio CRC in cui si discuteva delle ultime del Napoli e della sconfitta di Genova. Voglio ribadire quei pochi concetti che ho espresso ieri.

Caro Enzo Coppola hai fatto, ahimè, un'analisi giusta, precisa ed inequivocabile. Bravo.

Donadoni dovrebbe dimettersi, subito, o quanto meno De laurentis mandarlo via. Perché? Semplice. Gli errori sono soltanto i suoi:

- E' lui che impone un modulo di gioco ormai obsoleto;

- E' lui che trasmette alla squadra una mentalità fallimentare in trasferta;

- E' lui che tiene pedine importanti in panchina ed in tribuna (!).

Dovrei continuare?

Da tifoso del Napoli confermo di essere fortemente deluso di questa società, allenatore, presidente, DT e per ultimo della squadra.

Un silenzio stampa poi veramente assurdo ed ingiustificato. Mi verrebbe da chiedere al sig. Marino ma perchè il Napoli come società non protesta di fronte ad un episodio grave come quello di Campagnaro chiedendo la prova televisiva?

Perché quest'ultimo si è anche infortunato nel frattempo? Mi spiace ma non condivido.

Una protesta formale andava fatta comunque ed in ogni caso. E' come se avessimo perso due volte: sul campo, sconfitta netta e giusta (4 - 1), e fuori dal campo, con una dirigenza incompetente ed impreparata.

De Laurentis fa qualcosa, per favore ed in fretta.


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