

Se ad un certo punto, uno scrittore decidesse di cambiare i personaggi di un romanzo, certamente lo farebbe silenziosamente. Spodestare un protagonista, per quanto non amato dai suoi lettori, è sempre un’operazione molto delicata. Licenziare due ‘main characters’ in diretta televisiva rappresenta un disastro mediatico. Ma se a farlo è un uomo che ha costruito un impero sul cinema, allora tutto diventa fiction. E allora si perdona tutto. O quasi. C’è infatti chi, come l’avvocato Tommaso Mandato, non ha gradito fino in fondo i toni clamorosi utilizzati dal Presidente del Napoli. “La situazione era degenerata e De Laurentiis non poteva fare altro che esonerare Donadoni e congedare Marino. Ma ci sono modi e modi per fare le cose. Di sicuro, rendere il tutto uno show, non era il modo migliore”. Quello che importa però è la sostanza. Bisognava dare una scossa all’ambiente. L’avvocato Mandato lo sa, e anzi, avrebbe fatto le stesse scelte, magari con qualche mese di anticipo. “Se la situazione era così grave come poi si è dimostrata essere, allora bisognava cambiare tutto a giugno, in modo da non perdere un altro anno”. Pazienza, quel che è fatto è fatto. E adesso Mazzarri. “Non posso esprimere ancora giudizi sul nuovo tecnico, ma temo che Mazzarri possa avere delle attenuanti in caso di andamento negativo. Speriamo non si crogioli in queste, visto che la vera mancanza di questo Napoli è il carattere. Oltre ai limiti tecnici della rosa, infatti, il problema di Donadoni è stato proprio questo: la mancanza di carattere. Il bergamasco ha deluso perché non ha saputo infondere nella squadra la giusta motivazione e determinazione. E questa lacuna Mazzarri potrebbe colmarla, perché credo sia una persona intelligente, scaltra, ma soprattutto, un gran motivatore. E non è solo la squadra ad aver bisogno di motivazione, ma anche l’ambiente partenopeo. Se riuscirà a ridare entusiasmo al Napoli e a Napoli, raggiungerà grandi traguardi”. Il suo assistito, Rullo, potrebbe invece avere una nuova chance con un allenatore che non lo conosce. “Erminio sa di non avere più scusanti. Prima la società non lo vedeva. Poi nemmeno l’allenatore. Adesso invece dipende tutto da lui”. Anche se, come sappiamo, i napoletani non hanno grande fortuna a Napoli: “Giocare a Napoli, per un napoletano è sempre molto difficile. Per indossare questa maglia, bisogna prima essere un grande uomo, poi essere un grande giocatore”. Meglio le spalle larghe che i piedi buoni. “Non è sempre così. Quagliarella lo dimostra: un grande giocatore come lui, con le spalle larghe e i piedi buoni, che ha fatto sfaceli ovunque ha giocato, non ha toccato un pallone nelle ultime due gare. Motivo? Non la pressione dei tifosi, bensì un allenatore che non riesce a far esprimere il tuo potenziale di gioco”. Mazzarri, dal canto suo, ha già iniziato la sua opera di recupero psicologico dell’ambiente. Lavora con tutti i giocatori della rosa e tiene lunghe conferenze stampa. Meglio di così, non poteva iniziare.
di Armando Aruta

X BIOADEH2
Di DISTACCATO - scritto il 14/10/2009 13:45:50
era il grandissimo Italo Allodi. . . che grandi giocatori ci porto' ed anke qcuno inatteso come Renica (di cui pensavamo (male ) di non aver bisogno e bagni allora ala e non ancora super mediano. . .
Cmq il Napoli d'oggi ha preso Mazzarri che e' un allenatore che ha fatto gavetta e gia' dimostrato di far giocar bene le squadre. . a parer mio occorrerebbe sopratutto un centrale veramente buono ed esperto, ma questo lo valutara' lui, poi ovviam un mancino laterale sin e un centrocampista, perlomeno di riserva a gargano. . . per il centrav io attenderei l'anno prox un fuoriclasse e per ora proverei quando occorre l'onesto denis
DONADONI
Di Boiadeh2 - scritto il 13/10/2009 20:21:12
Dacci la tua opinionePurtroppo è inutile rinvangare il passato specialmente quando le colpe magggiori ricadono sulle spalle del solo Presidente. Per quanto riguarda la scelta di Donadoni è solo sua in quanto Marino non condivideva e tutta la tifoseria napoletana era dissacordo sulla sua nomina. Comprendo che gli errori fatti sono tutti dipendenti è voluti dal solo presidente. Ricordiamo come è nata la scelta di Donadoni: incontro presso una sua parente in un condominio di Milano informo il Dela che il donadoni abitava nello stesso condominio e gli fu presentato. A sua colpa ritenendo che il Donadoni quale allenatore dell'Italia fosse lòa maniera giusta per ingaggiarlo. I retroscena di qusto allenatore risale al periodo del commissoriamento della Lega calcio con la nomina di un commissario certo Rossi nominato dalla allora sinistra in quanto jolly comunista utilizzabile in tutte le salse. Il Rossi offriva al suo privilegiato Albertini ( collega di squadra del Milan ) nominato consigliere di quel periodo e rimasto tuttora nella lega calcio non avendo ne titoli ne cultura tale da ricoprire tale carica col solito beneficio di essere ben pagato non avendo alcun merito. Questa è la storia (che pochi conoscono ) che lo hanno costratto a fare un altro passo indietro nella sua categoria. Questo sono i medriti per cui Donadoni fu ingaggiato dal ns. prewsidente ed oggi dopo tale ignoranza nel settore calcistica fa si che le scelte che oggi deve fare secondo i suoi programmi vengono attentamente valutati prima. Non conosco a fondo i demeriti del DG. Marino ma devo constatare a sua assoluta colpa di aver ingaggiato giocatori quali Denid, Rullo, Aronica, Rinaudo , Pazienza, a suon di quattrini sproporzionati al valore degli stessi. Il Marino che io ricordo ai tempi di Maradona aveva avuto la fortuna di fare il suo apprendistato con grandi dirigenti quali Moggi ed il precedente (di cui non ricordo il nome) ex D. G. della Fiorentina. 01T2