Tutti si aspettavano il ritorno alla vittoria. Un sapore che manca al palato del pubblico partenopeo da tre mesi esatti, da quel lontano gol di Maggio che piegò il Catania al San Paolo. Era ancora il girone d'andata. E' cambiato un allenatore, è arrivato Donadoni, che non ha ancora perso. Ma la vittoria veleggia ancora lontana dal Vesuvio.
ATALANTA QUADRATA - L'Atalanta si presenta in casa del Napoli con un 4-4-1-1 con Plasmati alle spalle di Floccari, e due centrocampisti, quali Cigarini e Guarente, che tessono a meraviglia la tela della manovra orobica. Donadoni risponde con Zalayeta confermato accanto al rientrante Lavezzi, per ritrovare l'urlo di gioia del gol, che manca da ormai troppo tempo. La partenza aggressiva degli azzurri promette bene, Lavezzi sembra ispirato. Ma passata la sfuriata iniziale che produce solo un episodio da moviola per contatto tra Bellini e il Pocho. L'Atalanta prende le misure e inizia a macinare gioco. Floccari e Guarente ci provano con tiri dal limite che sfilano di poco ai lati della porta di Navarro, riproposto dopo la brutta prova personale a Genova. Il Napoli si rivede con una accelerazione di Lavezzi, il cui cross basso è troppo lento e Garics può anticipare Zalayeta. I bergamaschi non si fanno intimorire e riprendono a imporre il proprio gioco. Padoin rientra sul destro, tiro da fuori, palla a lato.
OCCASIONISSIME - Si continua su questo leit motiv. Plasmati incorna un cross di Bellini da sinistra, palla alta. Al 27' occasionissima orobica, con Floccari che riceve spalle alla porta, si libera di due avversari e calcia però debolmente tra le braccia di Navarro. Replica partenopea con la più grossa chance della partita, cross perfetto di Zalayeta, disegnato per la testa di Lavezzi che incorna male e consente a Consigli di bloccare il pallone.
DATOLO INQUIETANTE - Nella ripresa non cambia nulla. Guarente spara fuori dalla distanza, un tiro abbastanza comodo. Donadoni si gioca la carta Datolo. Disastroso. Riesce a mettere direttamente sul fondo anche un corner e un calcio piazzato, oltre a non portare a termine alcun passaggio per i compagni. Davvero indecifrabile l'acquisto di questo calciatore da parte di Marino. Esce Hamsik, altrettanto spento.
STERILE DOMINIO OROBICO - La partita è soporifera come una camomilla a mezzanotte. Entrano Doni da una parte e Denis dall'altra. Il capitano orobico mostra subito il suo talento e mette i brividi a Navarro con una rasoiata che si spegne a lato di un soffio. Entra pure Montervino, ma tralasciando un colpo di testa di Floccari alto, non succede più nulla. 
MISTER X - Gara da dimenticare per gli azzurri, che deve far riflettere mister Donadoni, che si conferma mister X, per i quattro pareggi in quattro gare sulla panchina partenopea, e la società per quanto riguarda la forza di un organico apparso alle corde contro il gioco di una Atalanta, tatticamente quadrata, ma nemmeno tantissimo incisiva. Domenica si va a Cagliari, l'ottimismo è lontano da Napoli in questo momento, quanto sono forti i fischi con i quali la squadra viene salutata all'uscita dall'impianto di Fuorigrotta. Pasqua senza sorpresa. Peccato.

Napoli-Atalanta 0-0

Napoli: Navarro, Santacroce, Rinaudo (39' st Montervino), Cannavaro, Grava, Pazienza, Blasi, Hamsik (10' st Datolo), Mannini, Zalayeta (33' st Denis), Lavezzi. A disp. Bucci, Amodio, Bogliacino, Pià. All. Donadoni

Atalanta: Consigli, Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini, Valdes (20' st Defendi), Cigarini, Guarente, Padoin, Plasmati (20' st Doni), Floccari. A disp. Colombi, Pellegrino, Capelli, Parravicini, Zaza. All. Del Neri

Arbitro: Tommasi di Bassano del Grappa
Note: prima dell'inizio del match osservato un minuto di raccoglimento per le vittime della tragedia in Abruzzo. Ammoniti Grava, Talamonti e Doni.

 

di Giuseppe Palmieri