

Si gonfia la rete! Si gonfia la rete! Due lampi roboanti tuonati in gola ad ogni napoletano, entrambi nei minuti terminali degli ultimi due incontri, ed il cielo si ricolora, ritingendosi di un azzurro vivido di passione. Maggio per quest'anno è venuto d'autunno, facendo fiorire sei petali sui quali la classifica del Napoli adesso si adagia come su di un trampolino di lancio, con un viso che comincia ad abbandonarsi ad un insperato sorriso. Solamente l'altro ieri si gridava di liberazione dopo l'impresa degli azzurri sulle sponde dell'Arno, un trionfo che 364 giorni dopo l'ultima affermazione lontano dal San Paolo sfata il tabù, che come un ossessione incominciava a modellare incubi, un trionfo che 364 giorni dopo la vittoria all'Olimpico dell'anno passato impedisce, un solo giorno prima del suo scoccare, che la maledizione spegnesse la sua prima candelina. Due giorni, il tempo di vedere per sole due volte il sole addormentarsi sull'indefinita linea d'orizzonte tra il cielo ed il mare e perdersi nel ventre del padre Vesuvio e già non è più tempo di festeggiamenti, perchè domani sera, nella bolgia infernale di Fuorigrotta è atteso il diavolo. Avversario scomodo, difficile, anche lui in grande ripresa con i tre successi in rimonta nell'ultima settimana. Ma il Napoli c'è, i giocatori non sono cambiati, ma sembrano come ringiovaniti di trent'anni, con la voglia di correre, di lottare e di ben figurare. Un nome su tutti, Michele Pazienza, inesistente, impalpabile, inutile, fino all'arrivo di Mazzarri, cazziato a più non posso dal tecnico livornese, ed, ora truccato di terra indiana sul volto e con la criniera del leone, lotta da gladiatore contribuendo anche lui in una squadra finalmente più solida ed equilibrata. E poi Aronica, diligente e preciso nel suo ruolo di esterno sinistro molto schiacciato verso la difesa, Gargano, disciplinato come non lo si era mai visto, Grava, ripescato dal dimenticatoio e che con caparbietà ed applicazione ha sfoderato contro Mutu e Jovetic (non Qui, Quo, Qua) una prestazione da incorniciare, facendo sparire dal campo ad oltranza i due talenti viola. E non stiamo parlando di campioni, i calciatori sono sempre quelli, gli stessi che giocavano con Donadoni, ma quanto può essere fondamentale la determinazione nel trasformare presenze al limite del dannoso in preziosissimi tasselli di un meccanismo che finalmente gira come un unico macchinario ad alta precisione. Se poi si pone l'attenzione su Maggio, Hamsik, Lavezzi, c'è solo da lustrarsi gli occhi, perchè finalmente sono stati messi in condizione di esprimersi al meglio secondo le loro caratteristiche: un Marekiaro così nel vivo della manovra offensiva non lo si era mai visto, Maggio è tornato, ed i suoi inserimenti da rapace d'aria di rigore possono essere davvero l'arma in più di questo nuovo Napoli, il Pocho è sempre il Pocho e non c'è da aggiungere altro. Unico neo, sul quale si è discusso lungamente, è lo scugnizzo, Quagliarella, in ritardo di condizione e messo in una posizione che accetta, ma di certo non è quella dei suoi sogni. Ma ben venga che Masaniello sia in difficoltà in un momento di positività perchè potrebbe essere la situazione ideale per non addossare un'ansia insostenibile, permettendo allo stabiese di lavorare con serenità e recuperare. Il Milan dunque domani sera arriva in un San Paolo gremito e che ancora una volta proverà a donare le ali ai suoi beniamini. Sarà la 72esima volta che Napoli e Milan si affrontano in casa azzurra, nei 71 precedenti il computo è in perfetta parità con 26 vittorie a testa e 19 pareggi, con un bottino gol che vede il rossoneri in vantaggio per 83 a 79. 21 anni fa, era il 1 maggio 1988, Napoli-Milan fu sfida scudetto, una sfida che purtroppo lasciò l'amaro in bocca a tutti i partenopei che si videro strappare tra le mani uno scudetto, il secondo consecutivo, che sembrava, a pochi turni dal termine del campionato, già cucito, nuovamente, sull'azzurro. Fu un campionato strano, paradossale, dove il Milan negli ultimi turni recuperò uno svantaggio abissale: gli azzurri, a 5 giornate dalla fine, e quando di punti per la vittoria se ne concedevano ancora 2, avevano 5 lunghezze di vantaggio sugli avversari...tonfo nella Torino bianconera, pareggio in casa del Verona, il famigerato 2-3 nello scontro diretto, e altre due sconfitte con Fiorentina e Sampdoria strapparono senza anestesia il tricolore dal petto, lasciando sullo stomaco un macigno, ed un rammarico difficili da digerire. Napoli-Milan si giocò dunque con una sola lunghezza di differenza tra le due squadre, i partenopei avevano dissipato 4 punti nelle due gare precedenti, e l'incredibile si manifestò come uno spettro quando i rossoneri passarono in vantaggio grazie ad una rocambolesca rete di Van Basten su punizione deviata. Il magico sinistro di Diego siglò su punizione il momentaneo pareggio, 1-1 alla fine della prima frazione di gioco. Nella ripresa uno-due micidiale del Milan olandese, con Gullit che in veste di uomo assist mandava in gol prima Virdis e poi nuovamente Van Bastem, e a nulla servì la realizzazione di Careca, il risultato restò immobile, il Milan sorpassava il Napoli a due giornate dalla fine scrivendo l'epilogo di un romanzo che potrebbe sembrare perfettamente orchestrato da un mago del thriller, mentre il Napoli col suo harakiri trasfromò la coccardina azzurra di un secondo figlio tricolore in tragedia. L'anno scorso, in occasione della prima al San Paolo di Donadoni, un Napoli, che col bergamasco era in cerca di una scossa che risollevasse gli umori, pareggiò con uno scialbo 0-0 nel quale, tanto per cambiare, non mancò lo zampino sfavorevole dell'arbitro, che annullò, per fuorigioco inesistente, una rete del solito Hamsik. Un vero peccato dopo i tre ceffoni rifilati nell'anno del ritorno in A, quando Hamsik, Domizzi e Garics diedero l'ultimo decisivo strattone verso una porticina europea, quella dell'Intertoto. Domani dunque ancora un incontro verità contro un Milan che avrà già nelle gambe tre partite, un incontro per ricominciare a sognare, un incontro per credere e per continuare a lottare, e saliti su un carro caudato trainato dall'immortale ciuccio, seconda stella a destra, Napoli, metti la freccia e continua a sorpassare...
Napoli-Milan, i precedenti con i rossoneri
I 71 confronti in casa del Napoli (si è giocato tre volte in campo neutro: in serie A nel ’31 a Salerno e nel ’48 a L’Aquila,
in Coppa Italia nel ’77 a Bari)
26 vittorie del Napoli
19 pareggi
26 vittorie del Milan
79 gol del Napoli
83 gol del Milan
L’ultima vittoria del Napoli:
3-1 l'11 maggio 2008
36’ p.t. Hamsik (N), 24’ s.t. Domizzi (rig) (N), 47’ s.t. Garics (N), 49’ s.t. Seedorf (M)
L’ultimo pareggio:
0-0 il 22 marzo 2009
L’ultima vittoria del Milan:
2-1 il 4 gennaio 1998
7’ s.t. Leonardo (M), 26’ s.t. Ganz (M), 29’ s.t. Bellucci (N)
di Emanuele Gargiulo

amarcord
Di bruttapasta - scritto il 27/10/2009 11:47:02
quante emozioni napoli milan!prima di quel maledetto 1°maggio, ci fu un 2 a 1 importantissimo per lo scudetto con un gol da antologia di diego a nuciari. al collega galli invece oltre la punizione maligna a vana, segnò di testa da fuori area, dopo aver eluso il fuorigioco rossonero, con un baresi mai così in difficoltà come nel 4 a 1 della settimana magica dell'88-89(vittorie in casa col milan e fuori con la juve 3 a 5). . . il lob nel campionato del 2°scudetto. e poi altre volte in cui abbiamo dovuto masticare amaro:il destro al volo di gullit che pareggiò un rigore nel 90-91, galli dei nostri che para un rigore a van basten, che l'anno dopo al san paolo si diverte come un matto e segna 4 goal, marcato da turiddu tarantino, con ranieri cacciato in tutta fretta. e poi uno dei più bei goal del napoli dopo Cristo:il goal di Di Canio, era lippi, e ancora baresi imbambolato a fuorigrotta, agostini che sconfigge il milan con la testa all'ajax nel napoli scarso ma tutto cuore di boskov, e poi panucci, 0 a 0 col ritorno disacchi contro simoni, l'1 a 2 dell'annus horribilis, 0 a 0 con mondonico e il resto siamo ai giorni nostri