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• VINICIO E BRUSCOLOTTI: PARLARE DI EUROPA POTREBBE DARE UN PESO AI RAGAZZI •

18/11/2009 14:13:02
 Quadretto da amarcord ai microfoni di Radio Goal, intervenuti contemporaneamente L'ex grande mister degli azzurri, Luis Vinicio, e l'indimenticabile baluardo della difesa, Beppe Bruscolotti. La parola parte da Vinicio che esamina il momento delicato di Quagliarella: “Purtroppo nel calcio ci vuole anche tanta pazienza. Forse il ragazzo non si è ambientato bene e ci vuole un attimo di tranquillità e aspettarlo perchè io so che i cannonieri passano tante volte settimane senza segnare poi il gol entra e diventa tutto più facile”.
Interviene poi pal' 'e fierro che incomincia elogiando il vecchio mister: “principalmente grande uomo oltre ad essere stato un grande allenatore. Dal primo giorno che arrivò fece capire quello che era il suo modo il suo comportamento e quello che voleva, ma principalmente i giocaotri per lui non si toccavano, e con lui abbiamo vissuto una favola. Con lui abbiamo dato la dimostrazione del calcio totale, Sacchi è passato per l'inventore mentre invece il vero maestro del calcio totale è stato il nostro. Ricordo il primo giorno che il mister ci disse “noi dobbiamo giocare come l'Olanda”. Noi restammo un po' perplessi e lui ci disse “ragazzi se non mi seguite io la valigia non la disfo e domani me ne vado”, un uomo vero”.
La domanda di De Maggio porta i due intervenuti a valutare le possibilità europee del Napoli e inizia così Vinicio: “Sinceramente non bisogna parlare assolutamente di questi traguardi no perchè sono troppo grandi, poi si può arrivare anche oltre, ma non si deve parlare in questo momento, bisogna che la squadra giochi tranquilla senza che certe cose aleatorie vadano a gravare. Loro devono giocare tranquilli dando sempre il meglio di loro senza avere questo peso addosso che a volte potrebbe essere contraroproducente”.
Gli fa eco Bruscolotti che continua: “Il mister ha ragione è inutile caricare la squadra con questo peso eccessivo. Io Napoli ha conseguito importanti risultati ma ancora bisogna vedere se ha raggiunto l'equilibrio giusto. Parlare ora e dire andiamo in Europa è eccessivo”.
Ultima valutazione è sull'operato di Mazzarri, che da un momento all'altro ha totalmente cambiato il trend degli azzurri: “Io non conosco Donadoni – inizia Vinicio - e non conosco Mazzarri ma per quello che si è visto bisogna dare grande credito a questo allenatore che è arrivato e da un giorno all'altro ha cercato e ha cominciato a giocare in maniera molto impetuosa con la voglia di fare bene e poi ha avuto dei risultati importanti, il recupero col Milan quello a Torino che sono quelle partite che entrano nella storia, vuol dire che è tutto positivo e bisogna credere che si possa fare ancora meglio”.
E conferma Beppe: “Mazzarri ha il carattere giusto per il nostro ambiente perchè il nostro ambiente lo sai ha bisogno di questo. In quel momento ci voleva una persona che potesse scuotere e chi più di lui, un livornese sanguigno, questa è stata e sarà sicuramente la sua forza maggiore, è uno che tiene in tensione la squadra dall'inizio fino alla fine”.


Fonte: radio goal

di Emanuele Gargiulo

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Vinicio
Di Sergio - scritto il 18/11/2009 19:44:53

Ero un bambino, ma lo ricordo benissimo, era un allenatore con i controfiocchi, fu veramente il primo a portare in Italia il cosiddetto calcio "all'olandese".

Solo che allora arbitri e guardalinee non erano (e molte volte chiudevano gli occhi) preparati alla tattica del fuorigioco, altrimenti avremmo vinto quei campionati a man bassa. Tutto questo inoltre con una squadra formata solo da giovanotti sconosciuti, presi a prezzi di saldo dalle categorie inferiori e qualche buon giocatore ma ormai agli sgoccioli della carriera, tipo Clerici e Canè, chiaramente discorso a parte per il fuoriclasse partenopeo Antonio Juliano.

Ebbene credo che Mazzarri abbia già inciso notevolmente sulla squadra, e sono sicuro che con

altro tempo a disposizione e l’acquisto di almeno un paio di pedine di un certo peso, riesca a darci quelle soddisfazioni che solo la malafede degli arbitri e la fortuna negarono al vecchio lione.

Cordiali saluti.


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