Giovanni Ignoffo, difensore del primo Napoli dell'era-De Laurentiis, fu protagonista del match disputato nel 2004 contro il Cittadella, avversario degli azzurri stasera in Coppa Italia. "Non è cosa di tutti i giorni vedere 60mila persone allo stadio per una partita di serie C. Segnare il primo gol della storia del nuovo Napoli mi ha dato una gioia immensa. L'esperienza di Napoli mi ha lasciato tantissimo a livello professionale, e indossare la maglia azzurra è stato l'onore più grande della mia carriera".
 
Il difensore palermitano, però, ha anche tanti rimpianti. "Nonostante avessi fatto un buon campionato, la società fece delle scelte ed io non fui confermato. A quel tempo decideva tutto Marino. Io ed altri giocatori come Corrent e Scarlato, che eravamo in prestito da altre società, fummo rispediti al mittente senza nessuna spiegazione. Questo mi è dispiaciuto tantissimo -dichiara Ignoffo-. Pur di venire a Napoli accettai di scendere di categoria, dato che ero in B col Perugia. Guardando però a quello che ho ricevuto in cambio, in termini di setimenti e di gioie provate, non me ne sono mai pentito".

Per concludere, Ignoffo esprime un parere sulla squalifica inflitta al suo concittadino Rinaudo. "A me è sembrato che volesse divincolarsi: falli di reazione nel calcio se ne vedono tanti, ci possono essere reazioni inconsulte dettate dalla tensione e dall'agonismo che si vivono nel corso della partita. A me comunque non è mai capitato di ricevere un morso, e non so come reagirei in una situazione del genere".  

Fonte: Radio Marte

di Simone Spisso