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• IL NAPOLI CON LAVEZZI, IL NAPOLI SENZA LAVEZZI... •

01/12/2009 09:58:39
Lavezzi non ha giocato, il Napoli invece ha giocato, ed anche bene dominando sul difficile campo di un Parma entusiasmato dalla classifica che gli assegna il trofeo di rivelazione di questa prima parte di campionato. Si è vista una squadra con organicità di gioco e di manovra dove il collettivo ed i singoli si sono vicendevolmente esaltati in uno scambio biunivoco di favori, rispetto all'istrionico pavoneggiarsi del singolo che richiama su di sè le luci della ribalta offuscando gli altri che, come coopresenze di un teatrino dove solo uno recita a soggetto, si muovono impacciati dall'invadenza del protagonista. Lavezzi non ha giocato, il Napoli invece ha giocato ed anche bene, si apre la discussione cercando di vagliare e valutare quale sia, dunque, il destino di un Napoli alla ricerca dell'Europa, su quali uomini puntare, di cosa necessita, a cosa o chi non può fare a meno, a cosa o chi può rinunciare e soprattutto valutare, tra le presenze in organico, chi realmente può rivelarsi funzionale al migliore espletarsi dei compiti, ruolo per ruolo, posizione per posizione, singolo per singolo, all'interno di un'orchestra che sia armonica e nella quale tutti suonino con lo stesso tempo. Ma senza voler eccedere in giudizi di gusto, opinabili e realtivi come la teoria einsteiniana, ci sono dati statistici che parlano chiaramente di un Pocho controproducente alla causa azzurra: da quando l'argentino è arrivato al Napoli, nell'estate del 2007, i partenopei con lui in campo hanno collezionato una media punti di 1,27 a partita. Viceversa nelle 13 occasioni in cui il Napoli ha giocato orfano di Lavezzi la media punti è stata di 1,42 (e sarebbe stata di 1,58 se Trefoloni non avesse provveduto allo scippo di Parma) con 4 partite vinte 5 pareggiate e solo 3 perse, 13 gol all'attivo e 12 al passivo. E ancora, la media gol fatti è grossomodo la medesima con poco più di uno a partita, mentre cambia sensibilmente se si guardano le reti subite, meno di una senza Lavezzi, oltre l'unità con l'argentino in campo, con una statistica ulteriore di una partita vinta ogni tre disputate sia che il Pocho sia in campo o meno, ma con una differenza di media sconfitte che va da una ogni quattro partite senza il sudamericano ad una ogni 2,3 partite con l'argentino presente. Sono le differenze di una media punti – quella senza Lavezzi – che porterebbe all'Europa League e molto a ridosso della Champions, a differenza di un'altra – col Pocho in campo – che è da posizione tranquilla di medio-bassa classifica. Oggi Enrico Fedele ha affermato “Il Napoli ha bisogno di Lavezzi perchè nell'uno contro uno è l'unico capace di creare la superiorità numerica“: verissimo, ma è altrettanto vero che al contempo Lavezzi ha delle contro-qualità che spesso rendono questa sua importante peculiarità solo un vanto per uno specchiarsi autocelebrativo, sommato poi ad una miopia da talpa quando si tratta di centrare la rete, cosa imperdonabile per un calciatore definito “seconda punta”. Quagliarella non sa saltare l'uomo? Non ha il dribbling di Lavezzi? Non sa creare la superiorità numerica? Qual'è la conclusione di queste valutazioni? Forse al Napoli servirebbe una seconda punta che amalgami le caratteristiche di entrambi, una seconda punta capace davvero di fare la differenza perchè accomuna in se la tecnica, la fantasia, gli assist ed una buona dose realizzativa. Un nome c'è, non gioca in una squadra di grido ed è probabilmente il più grande talento del calcio italiano, Antonio Cassano. Ma lasciando al fantamercato le ipotesi di nomi avveniristici, resta il dato di fatto di una incompatibilità tra le due punte azzurre che erano partite come coppia d'attacco titolare, resta la necessità di una squadra che ha bisogno di qualcosa in più nel reparto offensivo, a tal punto che sembra quasi si stiano stravolgendo le gerarchie proponendo al momento il Tanque Denis, per caratteristiche tecnico-tattiche e per funzionalità all'interno degli schemi mazzarriani, come unico vero inamovibile nel reparto offensivo del Napoli. Chicchiere, forse, ma che si basano sulla statistica ed anche su di un'oggettività che parla di un Napoli che ieri ha espresso un buon calcio, ed il calcio è un gioco di squadra, al di la di quanto si possa credere guardando Holly e Banji, e non resta allora che meditare, perchè il vero salto di qualità si può compiere solamente studiando il modo migliore di intervenire sulla formazione, pianificando gli acquisti ideali per ricoprire al meglio ogni ruolo, e se necessiteranno sacrifici per il bene del Napoli, così sia...
di Emanuele Gargiulo
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NEWS NAPOLI
non sono d' accordo................
Di sandro - scritto il 01/12/2009 11:23:21
per favore, addirittura ora il problema del napoli è lavezzi, quagliarella gioca male per colpa di lavezzi. . . . . . . . . . . . . . . . ma non diciamo cavolate, fino a un paio di settimane fà denis andava regalato, lavezzi era da pallone d' oro. . . . . . . . . . . il problema a napoli, a volte, siamo noi tifosi, che nel giro di una settimana consideriamo campione o bidone questo o quell' altro giocatore, alimentando polemiche inutili. . . . . . . . . . . non si sa se avesse giocato lavezzi come sarebbe finita, secondo me avremmo pareggiato un altra volta, un pareggio diverso, tipo quello di catania, perchè si sarebbe visto un altra volta denis in panca, quagliarella prima punta e lavezzi che andva a sbattere contro la difesa avversaria perchè non aveva punti di riferimento in avanti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . io credo che il napoli sia un ottima squadra, inferiore solo a milan, inter e juve, il mister deve avere il coraggio di giocare con lo shema del milan, arretrando maggio a terzino destro, inserendo zuniga (insieme a cigarini due grandi acquisti)a sinistra e farlo ambientare per tre o quattro partite e con hamsik, quaglia e lavezzi dietro a denis. . . . . . . . . . . . .
Fatebenefratelli
Di Penelope - scritto il 01/12/2009 11:11:02
In effetti, mettere in discussione Lavezzi è alquanto azzardato, guardando allo spettacolo. Ma siccome l'arrosto è ben diverso dal fumo, ritengo che un pensierino ardito in tal senso Mazzarri potrebbe anche
farlo. Coniugare bel gioco, spettacolo e vittorie è il desiderio di ogni tifoso-tecnico-pratico, ma non sarà chiedere un po' troppo ad un allenatore arrivato a giochi d'acquisto fatti e punti in classifica disfatti? Aspettiamo di vedere che cosa ne pensa il gran condottiero (Mazzarri), che va comunque anch'egli sostenuto ed incoraggiato in una scalata alla quale partecipano cordate ben più equipaggiate ed abituate ai traguardi importanti (vedi Mila, Fiorentina, Roma ecc. )
Parlando di numeri
Di ForzaCiuccio - scritto il 01/12/2009 10:54:50
va aggiunto che tutti gli anni il compagno di reparto del pocho fa meno di 5 gol a stagione. . o sono tutti scarsi, o lo scarso è lui. . del resto non passa mai la palla ed è sempre fuori posizione, è chiaro che fa giocare male sia la prima punta che i centrocampisti. . perchè non metterlo in fascia a sinistra? lì sarebbe la sua posizione ideale