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• IL SALISCENDI - QUAGLIARELLA E ZUNIGA, PREGI E DIFETTI DEL NAPOLI NATALIZIO •

20/12/2009 17:32:15
La partita di oggi tra Napoli-Chievo e il relativo Saliscendi sono perfetti per fare un resoconto di questo 2009. Il modo in cui è scaturita questa vittoria e la coppia migliore/peggiore in campo, infatti, sono la fotografia perfetta dei pregi e dei limiti degli azzurri.Ci sentiamo di premiare come migliore in campo Fabio Quagliarella: il suo gol, oltre a mettere in ghiaccio una partita che fino ad allora scottava più di un panettone (veronese, aggiungiamo) appena sfornato, ha dimostrato tutta la sofferenza dello stabiese per un ruolo che vorrebbe ricoprire a tempo pieno e indipentemente dai compagni che scendono in campo: lui si sente una punta centrale. Dopotutto lo ammette da anni, per la precisione da quando all’Udinese giocava con Di Natale e Pepe: solo da punta centrale Quagliarella sente di poter esprimere al meglio le sue qualità. Ovviamente criticare Mazzarri sotto questo punto di vista sarebbe troppo, visto che oggi ha allungato una striscia positiva che inizia a diventare notevolissima, ma la ripartenza (l’unica, purtroppo) innescata da Gargano e Bogliacino e che ha portato Quagliagol al raddoppio non ha fatto che dimostrare come sia quello il gioco che l’attaccante azzurro desidera. Da notare, inoltre, i numerosi (forse anche eccessivi) gesti di stizza dell’attaccante quando la sua posizione defilata non gli ha permesso di rendersi pericoloso. L’uscita di Denis ha cambiato molto, quindi.
Bigon farebbe bene a prendere atto di questi aspetti e di concentrarsi, per il mercato di gennaio, su ruoli che non siano l’attacco: se Quagliarella gioca da prima punta, il Napoli non avrà grandi problemi in zona gol.
Così come la prestazione di Quagliarella mette in risalto la bontà della scelta della dirigenza azzurra che lo ha acquistato la scorsa estate, purchè giochi da prima punta lo ripetiamo, la prova offerta oggi da Zuniga dimostra per l’ennessima volta il limite principale di questo Napoli: l’out sinistro.
Il colombiano ce l’ha messa davvero tutta per non apparire a disagio in quella zona del campo, ma dopo pochi minuti non ha potuto che alzare bandiera bianca e portare la tifoseria azzurra a un’esasperazione pressocchè totale. Disperazione che si è manifestata con fischi e applausi in contemporanea nei confronti dell’esterno sinistro, segno che anche gli innamoratisissimi della squadra azzurra non sapevano se mandarlo a quel paese o compatirlo. Perché una cosa è certa: arrivare in una piazza importante come quella di Napoli è stata la sua fortuna, ma giocare perennemente fuori ruolo sta rischiando di svalutarlo oltremodo.
Ci sentiamo di fare i nomi anche di Gargano e Pazienza, ancora una volta fondamentali nel loro lavoro sporco ma fondamentale a centrocampo (almeno nel primo tempo, prima che i lanci lunghi in avanti prendessero il sopravvento nelle giocate azzurre). Se per l’uruguaiano si tratta di un felicissimo ritorno a uno standard che gli era proprio mesi fa, per Pazienza bisogna andare indietro nel tempo di almeno un paio d’anni.
Continua invece a deludere Aronica, altro esponente di quel deficit di qualità che questo Napoli presenta sull’out sinistro, anche se va detto che il difensore ex Reggina si sta esprimendo al massimo delle sue potenzialità.
Anche Campagnaro non ci ha convinto, troppo superficiale e preoccupato a non farsi male, piuttosto che a mordere le caviglie avversarie: i tanti infortuni che lo attanagliano da una vita iniziano ad incidere sul suo approccio psicologico alle partite.
Un’ultima considerazione: la vittoria di oggi ci ricorda molto quella contro il Catania dello scorso 11 gennaio, che lanciava sì gli azzurri in classifica, ma che nei fatti fu il preludio del giocattolo perfetto di Reja. Nessun uccello del malaugurio, sia chiaro, ma non ammettere che il Napoli visto oggi ha mostrato più ombre che luci, più necessità in entrata che in uscita, più fragilità che sicurezza, è autolesionismo puro.
La classifica sorride, “Natale a Beverly Hills” si appresta a un altro successo al botteghino e il Natale ci rende tutti più buoni. Tradotto: rinforzarsi subito e in maniera netta per non rendere vana una striscia positiva che può trasformare una stagione iniziata nel peggiore dei modi in una delle migliori della storia azzurra.
Babbo Aurelio, pensaci tu.
Fonte: Pianetazzurro
di Mario Ipri
articolo

NEWS NAPOLI
valutiamo bene
Di ecos - scritto il 21/12/2009 00:52:10
Caro Ipri, un calciatore quando gli si fa l'intervista dice sempre cose banali e mai può entrare nel merito della squadra un pò per non offendere i compagni e un pò perchè certe situazioni tecniche non sono di sua competenza.
Vedi a tal proposito quando nell'intervista di oggi, ha detto che Bogliacino è stato bravissimo, aggiungendo poi che anche Cigarini è bravo.
A questo punto, il giornalista o sa leggere la partita e capire quello che vede con i suoi occhi o è meglio che faccia un altro mestiere .
Con rispetto
ma quando mai?
Di Lorenzo - scritto il 20/12/2009 22:53:53
keggendo quest'articolo cado dalle nuvole. . . . Quagliarella prima punta?????? aldilà di cosa avrà detto quaglia in quella circostanza ma se non erro ha sempre dichiarato di sentirsi a suo agio come seconda punta libero di spaziare mentre i difensari attaccavano la prima punta (in questo caso Denis) aggiungo inoltre che aldilà del gol non ha fatto una grande partita facendosi sempre anticipare e non saltando mai l'uomo. Aggiungo un buon giornalista dovrebbe attenersi a ciò che vede in campo e non alle frasi di circostanza post-partita rilasciate dai giocatori
La documentazione è tutto
Di Mario Ipri - scritto il 20/12/2009 20:39:33
Partendo dal presupposto che ogni articolo porta la firma e quindi è riconducibile a suo autore, riporto questa dichiarazione di Fabio Quagliarella rilasciata al sit ufficiale della SSC Napoli:
Si parla tanto di schemi adatti e del tuo ruolo. . .
"Io voglio sottolineare che ho giocato ben 2 anni ad Udine da primo attaccante ed anche per un periodo alla Sampdoria. Non c'entra niente il modulo o la mia posizione in campo. Posso giocare sia da prima che da seconda punta e mi trovo bene in entrambi i ruoli. E' chiaro che quando la squadra gira bene ne traggono giovamento anche gli attaccanti e quando, invece, si fa fatica anche per noi lì davanti diventa dura. Tutto qui. Sinora pur non essendo al top ho segnato gol importanti ed ho contribuito alla causa della squadra. Sono sereno e ripeto, ciò che conta è che mi sento finalmente bene fisicamente"
La documentazione è fondamentale in questo lavoro, quindi era doveroso riportarvi la mia fonte (non l'unica, ci sono anche diverse conferenze stampa he testimoniano come Quagliarella si senta prima punta).
Cosa??
Di Geggy - scritto il 20/12/2009 20:21:35
Chi ha scritto questo articolo??? Quagliarella da prima punta centrale??? Ma stiamo scherzando!!! Quagliarella si esprime molto meglio da seconda punta. Purtroppo oggi mancava il filtro a centrocampo. Il Dela anche lì deve lavorare a gennaio. Oltre a gargano ci vogliono centrimetri e corsa (es. mudingay, sissoko, melo) e un regista che ancora manca. Cmq oggi il napoli non è piaciuto. Anche se, come si dice, basta portare a casa punti. FORZA NAPLES!! DA ALBENGA-SV
senza parole....................
Di sandro - scritto il 20/12/2009 20:20:26
io non voglio polemizzare. . . . . . . . . . ma come si fà a scrivere questo articolo, le migliori partite quaglia le ha fatte da seconda punta, come ammesso anche da lui più di una volta "mi trovo meglio giocare con denis, ho più spazi", scrivere ciò che è scritto sopra significa vedersi altre partite non quelle del napoli. . . . . . .
Non è possibile
Di ecos - scritto il 20/12/2009 18:23:24
Ma come si fa a cambiare le considerazioni sui giocatori a ogni partita?
Adesso Quagliarella è una prima punta e Denis non serve più.
A prescindere che il rigore lo ha procurato l'argentino, oggi il problema è stato il centrocampo che aveva due mediani di rottura e due larghi che non servivano a niente.
Quando è entrato Bogliacino che sa lanciare le punte ecco che Quagliarella ha potuto usufruire di un buon passaggio mentre Dennis era già fuori.