Scontro diretto che il Napoli non riesce a portare a casa, contro un Palermo tignoso, ben disposto in difesa e sempre pronto a ripartire in contropiede. Un pareggio quello finale tutto sommato giusto, se si considera come il Napoli abbia tenuto per la maggior parte del tempo l’iniziativa nelle proprie mani e come, d’altra parte, il Palermo abbia costruito occasioni importanti, il rigore (dubbio) in primis. Il Palermo ha badato più al sodo, bloccando le iniziative partenopee e cercando di sfruttare al meglio ogni errore e spazi lasciati dagli avversari. Gli azzurri invece hanno cercato di aggirare la difesa rosanero con una manovra poco briosa, che spesso si appoggiava sulle corsie laterali, ma che non trovava il cambio di passo necessario una volta arrivata nei pressi dell’area avversaria. Questo accadeva per la nutrita presenza di centrocampisti palermitani schierati a difesa della retroguardia, Nocerino e Migliaccio mediani veri e propri, ma anche Bresciano e Simplicio che davano una mano centralmente, ma il loro atteggiamento difensivo era favorito soprattutto dalla scarsa vena dei giocatori offensivi napoletani. Tra questi Hamsik ha proseguito oggi il suo momento negativo, confermandosi anche in questa gara lontano dalla manovra della squadra e poco incisivo quando in possesso di palla. Anche Quagliarella non è stato autore di una partita da ricordare. A lui si chiedeva di fare le veci di Lavezzi, di agire sul lato sinistro della trequarti azzurra per far male con le sue conclusioni, le sue accelerazioni ed i suoi scambi con i compagni. Invece l’attaccante stabiese non è riuscito a trovare la giusta posizione in attacco e non ha creato alcun problema alla difesa del Palermo, né benefici per i compagni. Tutto ciò ha confermato come un giocatore come Lavezzi sia imprescindibile per questa squadra. Il Pocho è l’unico infatti capace di regalare imprevedibilità all’attacco, caricandosi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà. In numerose circostanze stasera si è notato come i giocatori nella metà campo avversaria si scambiassero il pallone senza che ci fosse qualcuno in grado di prendersi responsabilità e tentare di saltare l’uomo. Così spesso le azioni della squadra terminavano con palle gettate in area con scarsa precisione, sperando in un miracolo di Denis, che però al cospetto del gigante Goian poteva fare davvero poco nei contrasti aerei. In vista delle prossime giornate (attenzione, contro il Livorno mancherà anche Quagliarella) risulta evidente come il Napoli abbia bisogno di un giocatore in rosa con le caratteristiche adeguate a sostituire Lavezzi. Nell’organico azzurro un giocatore tale manca completamente e stupisce come la società azzurra non stia pensando di trovarlo sul mercato, ed anzi, abbia ceduto Datolo, elemento comunque in possesso di buona tecnica e creatività. In partite come quelle di stasera, in cui in avanti la fantasia latita, torna inoltre attuale un vecchio problema del Napoli: la mancanza di un giocatore in possesso di buoni piedi a centrocampo. Quando i tre attaccanti sono in forma, due giocatori come Gargano e Pazienza possono anche risultare preziosi. Quando però la manovra dovrebbe nascere anche dalla zona centrale del campo il Napoli piomba nel caos, visti i palesi limiti dei due mediani in fase di costruzione. L’estrema prevedibilità degli azzurri di stasera nasce anche dalla continua ricerca dei difensori di Maggio sulla destra, proprio per scavalcare il centrocampo. A quel punto la manovra non trova sbocco, non essendo l’ex doriano particolarmente abile nell’uno contro uno e trovandosi costretto, di fronte alla difesa schierata, a far girare la palla ed a rallentare l’azione. Guardando alle rose delle dirette concorrenti in classifica forse De Laurentiis e Bigon dovrebbero pensarci bene prima di dichiarare chiuso il mercato del Napoli. Il fatto che a Livorno Mazzarri avrà a disposizione in attacco solo Denis ed il modesto Hoffer dovrebbe invogliare all’azione, al fine di evitare gli errori commessi lo scorso campionato.

di Eduardo Letizia