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• ITALIA, I CLUB CONTRO GLI SCIPPI DEI BABY-TALENTI •

22/04/2009 13:40:45
Dopo le prime pagine dedicate ai gol realizzati in Premier League da Federico Macheda, 17enne attaccante cresciuto nella Lazio e poi emigrato al Manchester United, tutti sperano che un domani anche Marcello Trotta, 17 anni il prossimo 29 settembre, attaccante prodigio cresciuto nel vivaio del Napoli, 4 convocazioni, 2 presenze e un gol con l’Under 16, diventi un campione. Ma in questo momento il talento di Portico di Caserta è solo un ragazzino sballottato tra Italia e Inghilterra, coinvolto in una vicenda più grande di lui che è arrivata davanti agli organi di giustizia sportiva. Lo scorso 15 gennaio, infatti, E non è finita qui. L’11 marzo il club partenopeo ha presentato anche un reclamo alla Fifa contro i due club inglesi avviando un procedimento che potrebbe concludersi con una multa consistente (pare che il Manchester City abbia proposto al Napoli un risarcimento di 100.000 euro per chiudere la questione in via stragiudiziale, offerta peraltro rifiutata dalla società campana). Sarebbe la prima condanna in assoluto nei confronti di un club accusato di aver “scippato” un giovane calciatore. «In questo modo» commenta l’avvocato Grassani «verrebbe sancito un principio giuridico molto importante nella lotta per arginare la fuga all’estero dei nostri giovani, da sempre tallone d’Achille del vivaio italiano». Questo epilogo particolarmente intransigente nei confronti degli inglesi si spiegherebbe anche con la condotta decisamente malaccorta di City e Fulham. Di solito non si sbandiera un contratto sottoscritto da un giovane che non ha ancora compiuto 16 anni, ma si cerca di arrivare per primi tenendo un profilo più basso. Non è stata quindi un’idea geniale quella di far scattare una foto nella quale l’allora tecnico del City, Sven Göran Eriksson, stringeva la mano a Trotta. Prova che inchioda in modo inconfutabile i dirigenti d’Oltremanica e potrebbe condurre a una pronuncia della giustizia sportiva internazionale che ben si inserirebbe nella strada tracciata da Michel Platini negli ultimi tempi.
Il presidente dell’Uefa si sta battendo proprio per limitare i trasferimenti dei calciatori ragazzini. La linea è stata ribadita il 9 marzo scorso a Nyon con un testo approvato da Eca (l’associazione dei maggiori club europei), Epfl (l’associazione delle Leghe calcio del Vecchio continente), Fifpro (il sindacato mondiale dei calciatori professionisti) e ovviamente Uefa: l’ex fuoriclasse francese vuole che sia assolutamente vietato ogni movimento internazionale di Under 18, come accade già adesso per gli extracomunitari. In pratica diventerebbero illegittimi anche i trasferimenti dei 16enni all’interno della Ue, oggi permessi da un’eccezione contenuta nell’articolo 19 del Regolamento Fifa sullo status e i trasferimenti dei giocatori. Una limitazione che si scontra con la legislazione Ue in materia di libera circolazione dei lavoratori, ma che può trovare una sponda nel principio di “specificità dello sport” contenuto nel “Libro Bianco” sottoscritto a Bruxelles nel luglio
Su queste posizioni si attesta anche la nostra Federcalcio. «Io penso che un minorenne possa andare a giocare a calcio in un altro Paese solo in un caso: qualora segua la famiglia che si sposta per motivi di lavoro indipendenti dalla carriera sportiva del figlio» spiega il vicepresidente federale Demetrio Albertini. «Perché fino a una certa età il calcio deve essere solo un divertimento e non può diventare motivo di scelte di vita così drastiche. Credo che sia necessaria un’azione coordinata a livello Uefa e Fifa per limitare il fenomeno». Va però sottolineato che dagli stessi ambienti federali filtra anche un certo fastidio nei confronti dell’abusata definizione di “scippo”, dietro la quale si nascondono le proteste dei club italiani che vedono sfumare oltre confine le loro promesse migliori, spesso dirette in Inghilterra. Da un lato, si fa notare che le norme federali permettono ai dirigenti di blindare i giovani migliori mettendoli sotto contratto a partire dai 16 anni (vedi quanto detto sopra). Dall’altro, si ricorda giustamente che gli “scippi” tra club sono frequenti anche all’interno del nostro territorio nazionale. Un esempio viene sempre dal Napoli, dove il responsabile del vivaio, Giuseppe Santoro, è stato inibito per tre mesi e la società multata di 20.000 euro per aver tesserato un giovane della provincia di Cosenza sotto i 14 anni (limite che non consente trasferimenti in regioni diverse dalla propria). Inoltre il numero dei giovani “importati” dall’Italia è nettamente superiore a quello di coloro che lasciano il nostro Paese. Albertini cita uno studio a lui particolarmente caro perché è stato redatto dall’Associazione italiana calciatori, della quale l’ex regista della Nazionale è consigliere. Dal 2005 al 2008 sono espatriati 36 italiani tra i 14 e i 19 anni (15 svincolati, 16 ceduti in seguito a regolare trasferimento e solo 5 partiti contro la volontà del loro club). Mentre nello stesso periodo hanno varcato i nostri confini ben 462 giovani calciatori: 165 comunitari e 297 extra Ue, quasi tutti tesserati tramite il grimaldello giuridico dell’articolo 40, comma 6, delle Norme organizzative interne federali (in cui viene spiegato che possono giocare in Italia calciatori stranieri che non siano mai stati tesserati da club del Paese d’origine), che dà vita a situazioni farsesche nelle quali un 18enne che non avrebbe mai giocato a calcio nella sua Nazione diventa però improvvisamente in grado di scendere in campo in Serie A o B. «Purtroppo
La stessa Uefa che tuttavia, con l’innovazione degli “home grown players” da inserire nella lista Champions, ha di fatto anticipato l’età del reclutamento di giovani talenti all’estero. Ma allora non c’era ancora Platini. E nemmeno il “caso Trotta”.
Fonte: Guerin Sportivo
di VL
articolo

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li date torto?
Di rondine - scritto il 22/04/2009 23:28:00
Se sarei un genitore di una promessa di uno del napoli primavera,come ciano,insigne,giannone,bernardo, e qualche altro, lo manderei all'estero,siamo onesti a napoli sono persi, nel vero senso della parola,niente futuro, se uno come zaza' pazienza,e altre munnezza giocano ,domenica dopo domenica e questi ragazzi neanche in panchina, come sepe una partita e subito fuori,un solo errore, per un ragazzo ci puo' stare mentre navarro sbaglia,in continuazione e gioca.Si dovrebbe fare una legge ogni squadra deve lanciare almeno 5 giovani ogni anno, fare tutta la partita, allenatore come rjia non li vede neanche..fortuna e' fuori.Adesso la direzione risponde
CHE SCHIFO
Di tifoso - scritto il 22/04/2009 15:51:58
UN PRESIDENTE CHE CONTINUA A PRENDERE IN GIRO I TIFOSI, LA SOLITA SCENEGGIATA: LA JUVE CHE FINGE DI OFFRIRE 20 MILIONI PER LAVEZZI, E DE LAURENTIIS CHE RIFIUTA... COSI' HA FATTO LA GRANDEUR, L'USCITA DEL RICCO CHE SPUTA SUI SOLDI...E SI TIENE IL CAMPIONE (PER MODO DI DIRE) CHE IN REALTA' NESSUNO VUOLE...