Prosegue l’andamento positivo degli azzurri, sempre più a loro agio nelle posizioni che consentirebbero l’accesso alla Champions League. Vittima di oggi è stata un Livorno che ha comunque creato non pochi problemi alla squadra di Mazzarri, falcidiata da infortuni e squalifiche. L’allenatore partenopeo ha dovuto fare di necessità virtù, inventandosi Cigarini nel ruolo di rifinitore al fianco di Hamsik, dietro l’unica punta Denis, e smentendo tutti quelli che si aspettavano un ritorno al 3-5-2. L’inedita posizione del regista ex Parma e Atalanta è stata uno dei motivi di maggior interesse nella gara di oggi. Cigarini ha ripagato l’intuizione del mister con una buonissima prestazione, suggellata dalla rete dello 0-2, dimostrando di essere in possesso di eccellenti qualità tecniche e della preziosa abilità nel giocare il pallone di prima. Non è riuscito ad essere brillante per tutto l’arco del match, come era prevedibile visto il suo limitato impiego fino a questo punto del torneo, ma con lui la manovra della squadra ha trovato un utile appoggio alternativo ad un Hamsik ancora lontano dai livelli di eccellenza. Nonostante la buona prestazione di Cigarini nel ruolo di rifinitore agli azzurri oggi è però mancata ancora una volta un po’ di concretezza negli ultimi metri. In qualche occasione il generosissimo Denis non è riuscito a concretizzare le assistenze ricevute, in altre è mancata proprio la cura nell’ultimo passaggio. Dopo lo spettacolare gol di Maggio, arrivato nel finale di primo tempo, il Napoli avrebbe potuto infatti chiudere la gara in anticipo grazie ad un paio di interessanti ripartenze nella ripresa, invece si è concesso al Livorno l’opportunità di farsi pericoloso soprattutto in due occasioni, in cui fortunatamente De Sanctis è riuscito a mantenere inviolata la sua porta. Un ingresso in campo degli azzurri poco determinato aveva concesso agli avversari di prendere metri, facendo abbassare di molto il baricentro partenopeo. Le problematiche maggiori giungevano soprattutto dalla corsia sinistra difensiva del Napoli, dove Aronica faticava a contrastare le discese di un Filippini appena entrato in campo, più fresco e dinamico. La difesa partenopea, dove ancora una volta ha sorpreso positivamente Grava, ha trovato paradossalmente maggiormente le misure degli avversari con l’ingresso in campo per il Livorno di Tavano, tramite il quale Cosmi ha modificato il modulo in un 4-3-3 che ha lasciato più spazi per i contropiedi degli azzurri, che si trovavano con una preziosa superiorità numerica a centrocampo, favorita inoltre dall’ingresso di Dossena sulla sinistra che poteva creare grattacapi anche in fase di spinta sul suo lato. Alla fine il Napoli è riuscito a portare tre punti a casa con cuore, grinta ed un pizzico di fortuna che non guasta. Tuttavia per mantenere questa posizione in classifica la squadra dovrà cercare di perfezionarsi in fase di costruzione della manovra e diventare più “cattiva” al momento di concludere l’azione. Alla fine è questo che fa la differenza tra le buone e le grandi squadre.

di Eduardo Letizia