Uno di fronte all’altro. Domenica sera, sotto i riflettori del San Paolo, con la cornice magica dei 60mila: Walter Mazzarri e José Mourinho, l’uomo della rinascita del Napoli e lo special one nerazzurro. Sono gli allenatori del momento: sanguigni, tarantolati a bordo campo, maniacali nella preparazione della gara. Carisma, bravura e risultati. Un mix che li accomuna, insieme alla chioma brizzolata e al fare guascone.

La caratura dei due, però, è differente. Lo dicono i numeri. Mou (47 anni), dal lontano ’87, anno in cui cominciò la carriera allenando gli allievi del Vitoria Setubal, ha conquistato fama e successi: cinque titoli e sei coppe nazionali con Porto, Chelsea e Inter, più una coppa Uefa e una Champions alla guida dei Dragoni lusitani. Walter (49 anni), ha cominciato più tardi (come vice a Bologna, nel ’96), ha fatto tanta gavetta e vanta come fiori all’occhiello la promozione con il suo Livorno nel 2004, la salvezza con la Reggina nel 2006, la qualificazione in Uefa e la finale di coppa Italia nell’ultimo biennio alla guida della Sampdoria. C’è un abisso tra i due, come palmares. Per ora. Ma la rincorsa, numeri ed almanacco alla mano, è già cominciata.

Nonostante il portoghese abbia tra le mani una specie di supercorazzata avviata a grandi falcate a conquistare l’ennesimo tricolore, nelle ultime 17 partite (cioè nell’era Mazzarri sulla panchina del Napoli) ha conquistato appena 5 punti più del suo rivale: 36 contro 31 (a quota 33 ci sono Milan e Roma). Inoltre Inter e Napoli hanno incassato l’identico numero di reti, 14, risultando le migliori difese di questo corposo spezzone di stagione, il tutto nonostante il dato sia "drogato" dal rocambolesco e poco attendibile 3-1 incassato dai partenopei a Udine domenica scorsa.

Ma non è tutto. Nei confronti diretti Mou è davanti di una sola incollatura: 2 vittorie, un pareggio e un ko nei 4 confronti tra campionato e coppa Italia. La sfida è partita il 30 agosto 2008: Samp-Inter a Marassi, esordio di Mourinho nel campionato Italiano. Finì 1-1 nonostante gli squilli di tromba per il neo tecnico dell’invincibile armata. Il portoghese si sprecò in elogi verso i blucerchiati e per quel Palombo che guarda caso finì presto in Nazionale e poi, anche se purtroppo inutilmente, nel mirino del Napoli. Al ritorno la spuntarono i nerazzurri, di misura, ma la rivincita di Mazzarri arrivò in coppa Italia: 3-0 perentorio al Ferraris, ko indolore (1-0) al Meazza e Inter fuori dalla finale.

Mazzarri insomma, sa come si imbavagliano gli squadroni di Mourinho (appena 3 gol presi in 4 confronti), e sa anche come si batte lo special one. Lecito lasciarsi andare a dolci previsioni. Il resto del duello, dello show dei due tecnici, lo vedremo durante e dopo la gara, garantito. Sarà tutto uno sbracciarsi, urlare, maledire tra i denti, e agitar pugni. Nel questo sono identici, Walter e José. Dopo il triplice fischio invece l’azzurro è più pacato, mentre l’interista punge, provoca, contesta. Soprattutto quando perde. Chissà, magari domenica notte lo vedremo così.

Fonte: Corriere Mezzogiorno

di E.L.