

POCO SPAZIO - Denis aveva realizzato che con l’acquisto di Quagliarella sarebbe uscito sempre meno spazio per lui. Soffriva. Si era stancato di lottare con la diffidenza degli allenatori ( e con la bilancia). Prima con Reja che gli preferiva Zalayeta; poi con Donadoni che a malapena lo considerava. «Sono troppo affezionato a questa maglia ma se devo penare tanto, meglio andare via. Mi dispiace solo per i tifosi», confidava. Era entrato nel cuore di molti che ne apprezzavano la generosità e l’attaccamento alla maglia. Ma parecchi erano anche quelli pronti a stroncarlo perché mancava qualche palla gol e non segnava con puntualità (pur giocando a sprazzi). Poi qualcosa con Mazzarri è cominciato a cambiare. Non da subito, però. Dopo l’assist fornito a Maggio per la vittoria a Firenze (era appena entrato in campo, a tre minuti dal termine). E soprattutto dopo il gol di testa del 2 a 2 al Milan realizzato in pieno recupero allorchè il San Paolo tremò così forte il boato dei sessantamila. «Posso dare di più. Io non mi arrendo mai», diceva. Ed intanto di lunedì correva a Pompei per pregare alla Madonna del Rosario, lui così fedele e devoto alla Madonna vicino Lomas de Zamora.
Fonte: Corriere dello Sport
di S.S.

DENIS
Di GIANNI 67 - scritto il 02/03/2010 14:33:38
DENIS E' UN BUON GIOCATORE MA NN SACRIFICHEREI MAI QUAGLIARELLA. . . DENIS E' UTILISSIMO MA SOLO NEGLI ULTIMI 20 MINUTI UNA PARTITA INTERA ABBIAMO VISTO GIA' COMBINA BEN POCO.