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• AMARCORD: LAZIO-NAPOLI, VENI VIDI VICI PER CONTINUARE A SOGNARE •

01/04/2010 10:18:05
Il Napoli gioca al salto in lungo, e con un’accelerazione da brivido, dopo la magica notte in cui ha posseduto la signora, si è ripetuto domenica battendo di misura l’ottimo Catania di Mihajlovic. Sei punti in tre giorni, quinto posto acciuffato e sole tre lunghezze da quel quarto posto, oasi di una chimera di inizio primavera. Un Napoli tonico, pimpante, come contro madama, anche agli etnei ha concesso la prima frazione, mostrando un’eccellente forma atletica nella ripresa, durante la quale avrebbe potuto realizzare ben più gol di quell’unica rete vittoria siglata dal capitano. Ma magari tutte le partite si potessero vincere per 1-0, i punti incamerati sono in ogni caso tre, e sono quelli a contare alla fine, quando si stabiliscono i buoni ed i cattivi guardando alla classifica, distribuendo le compagini tra l’inferno della retrocessione, il purgatorio di un campionato anonimo ed il paradiso di una qualificazione europea. Napoli tonico, Napoli dinamico, Napoli convinto, e queste componenti in un finale di stagione sono ben più determinanti di qualsiasi altra cosa, se poi ci si mette anche madre natura a dare rigoglio ai terreni di gioco, donando un manto perfetto sul quale la tecnica può risultare ancora più efficace, allora si che gli azzurri sono proprio a cavallo. Senza  voler fare grandi proclami, sussurrandolo appena, il Napoli di possibilità europee ne ha davvero a iosa: a guardare il calendario delle contendenti ai tornei continentali (che sia il maggiore o quello di scorta) la squadra di Mazzarri ha di sicuro quello più agevole, e non tanto per le qualità intrinseche delle avversarie che dovrà affrontare da qui a maggio, ma perché come in ogni finale di stagione che si rispetti ciò che conta maggiormente è la motivazione, che fa scemare l’impegno di chi non ha più nulla da chiedere al campionato, moltiplicandolo viceversa in chi ha ancora da lottare per raggiungere un obiettivo. Secondo quest’ottica che non prospetta tabelle, ma si avvale solo di presupposizioni ipotizzate a ragion veduta sulla base di ciò che si è sempre verificato, la Samp dovrà stare attenta a terminare nelle prime dieci, perché in sette partite ha ancora da affrontare il derby, il Milan, la Roma, il Palermo, lo stesso Napoli, nonché un Livorno che potrebbe essere ancora in lotta per non retrocedere: un posto in Europa League con questi chiari di luna avrebbe del miracoloso per i blucerchiati. Per la Juve capitolo a parte, sabato contro l’Udinese non sarà affatto semplice, e poi ha ancora due trasferte milanesi da affrontare, e se la Juve continua ad essere quella vista nelle ultime settimane di speranze ne ha davvero poche – almeno per la Champions – ma i bianconeri hanno sempre due variabili impazzite che possono giocare a loro favore, il valore dei singoli ed il fattore-A(rbitri), per cui restano in ogni caso concorrenti da tenere d’occhio. La Fiorentina è temibile, ma considerati un ruolino tutt’altro che semplice ed i quattro punti di distacco dovrebbe e potrebbe venire domata abbastanza agevolmente, mentre il Palermo, beh i rosanero passato il derby di Sicilia avranno un percorso in discesa, e considerati i tre punti di distacco, che diventano quattro per la questione scontri diretti (perché il Napoli ha la necessità di avere un punto in più per sopravanzare gli uomini di Rossi) sembrerebbe difficile raggiungere il posto Champions anche nel caso in cui il Napoli dovesse fare en-plain da qui al termine. Ma al di la delle chiacchiere, che potranno trovare conferme o smentite giornata dopo giornata, adesso c’è da pensare alla Lazio dell’ex, mister Reja. Una squadra in salute dopo il ritiro, che ha un organico eccellente e che con sicure falcate si allontana sempre più dai pericoli retrocessione, e che di certo non vuole lasciare nulla al caso, puntando sempre a conquistare il massimo da ogni turno, tanto più quando gioca in casa (davanti al proprio pubblico e senza quello avversario). Se per il Napoli la Juve è stata la rinascita ed il Catania la conferma, la Lazio sarà la sfida più complicata, perché la squadra biancoceleste non è ne decrepita, ne quasi appagata, ed ha individualità che possono fare la differenza in qualsiasi momento.  I precedenti in casa laziale sono 67 (tra campionato e coppa) dei quali 29 sono terminati col trionfo degli aquilotti, 16 con la vittoria del ciuccio e 22 in perfetta parità, con un computo reti che vede i biancocelesti in vantaggio per 90 realizzazioni a 62. La vittoria più larga degli azzurri a Roma risale a quasi 60 anni fa. Era la stagione 1953-54 ed il Napoli del presidente Achille Lauro, allenato da Eraldo Monzeglio, disputò un ottimo campionato, terminando a fine stagione in un quinto posto di tutto rispetto. Era un Napoli ben costruito che poteva vantare un temibile terminale offensivo come Hasse Jeppson, che al termine del campionato sarebbe stato vicecapocannoniere della A con 20 realizzazioni, senza neanche un rigore calciato. Lazio-Napoli venne disputata alla sesta giornata, il 18 ottobre del 1953, il Napoli veniva dalla sconfitta interna col Milan dopo un inizio esaltante nel quale aveva collezionato 3 vittorie ed un pareggio. Gli azzurri si ripresero subito, dopo la sconfitta interna, sbancando l’Olimpico (sul cui manto proprio in quell'anno si giocava per la prima volta, abbandonando lo storico Flaminio) con un sonante 4-0, per le reti di Vitali al 18’ del primo tempo, raddoppio di Jeppson (nella foto) alla mezz’ora, e poi doppietta personale dello svedese ad inizio ripresa e rete conclusiva di Granata al 67’, dimostrando ancora una volta, in quello straordinario inizio di stagione, di essere una delle compagini più forti. Nelle ultime due stagioni un trionfo a testa per le due squadre. Gli incontri si sono disputati entrambi nell’anno solare 2008, il primo a maggio, nell’ultima giornata, quando i giochi erano ormai fatti, e l’altro a fine ottobre, tra due squadre di vertice, entrambe sorprese di un campionato da poco iniziato. 2-1 fu il risultato della stagione 2007-08, con reti di Rocchi nella prima frazione, e poi di Firmani e Domizzi nella ripresa, Napoli all’Intertoto e Lazio che salutava in bellezza i tifosi dopo una stagione anonima. Un guizzo del Pocho con successiva sfortunata deviazione di Siviglia rompeva l’equilibrio nello scorso torneo, per un trionfo azzurro di misura che lanciava i partenopei in vetta alla classifica, prima dei baratri in cui sprofondare nel girone di ritorno. Ma questo è un altro Napoli, e dopo aver fatto temere, almeno per quanto riguarda i risultati, un possibile remake della fallimentare seconda parte dello scorso anno, si è ripreso alla grande, piantando ben salde le radici nelle zone della classifica che contano. E allora che gli azzurri vadano a Roma trionfali come un cesare, potendo al termine dell’incontro affermare Veni Vidi Vici…in nomine Pochi, et Quagliarellae et omnium actorum  neapolitanorum.  


di Emanuele Gargiulo

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COMMENTA QUESTA NOTIZIA
cambia

denti
Di Luke - scritto il 01/04/2010 13:14:50

Gargiulo è pane per i denti del mondo sportivo!


sei un grande
Di luka87 - scritto il 01/04/2010 11:28:44

grande gargiulo, sei un grande giornalista!!!!!


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