

Piccola battuta d’arresto per gli azzurri che, in attesa delle gare di Palermo e Juventus, perdono due punti nei confronti della Sampdoria, vincitrice contro il Chievo.
Quella di oggi tra Lazio e Napoli è stata una sfida sostanzialmente equilibrata, poco piacevole, ed in cui nessuna delle due squadre è riuscita a trovare il modo per avere la meglio sull’avversario.
La squadra di Reja ha sicuramente avuto un approccio alla gara migliore, grazie soprattutto agli inserimenti sulla corsia sinistra di Mauri, ai quali Grava, Maggio e Pazienza non riuscivano a porre un freno. Fondamentali poi per i biancocelesti sono state le iniziative di Floccari, bravo ad impegnare i difensori partenopei sia in area di rigore, sia partendo da posizioni più defilate.
Da parte sua il Napoli appariva poco consistente, ben imbrigliato dal modulo speculare della Lazio, ed incapace di costruire manovre pulite, anche a causa dell’imprecisione dei due centrali di centrocampo, Pazienza e Gargano, il primo troppo preoccupato di contrastare gli inserimenti avversari, l’altro troppo ostinato nel portare la palla tra i piedi, sbagliando, come spesso accade, troppi appoggi fondamentali.
In questo modo gli azzurri perdevano anche di incisività offensiva, in quanto Hamsik e Quagliarella erano costretti spesso ad arretrare la propria posizione per cercare di dare avvio alla manovra, lasciando troppo isolato in avanti Lavezzi, che oggi è riuscito solo a conquistare un buon numero di falli, ma raramente ha creato problemi seri agli avversari.
Per trovare la rete del pareggio è stata necessaria una giocata individuale da parte di Quagliarella, bravissimo a pescare in area Hamsik, autore di una rete di pregevolissima fattura.
Nel secondo tempo non si è verificato l’atteso cambio di passo degli azzurri. Anche nella ripresa la squadra è parsa poco brillante, ben controllata da una Lazio più reattiva e più volenterosa.
Lo scambio di fascia tra Hamsik e Quagliarella non sortiva particolari effetti e l’uscita per infortunio di un insufficiente Maggio non bastava a dare la scossa agli uomini di Mazzarri, anche se sulla destra Zuniga appariva l’unico in grado di impensierire la difesa avversaria con qualche iniziativa personale, priva comunque di fortuna.
D’altra parte Reja cercava di dare più brio alla sua manovra offensiva tramite l’inserimento di Mauro Zarate, ma l’ingresso dell’argentino andava paradossalmente a togliere imprevedibilità alle azioni dei suoi e ad occupare spazi ottimamente sfruttati da Mauri nella prima fase di gara. Inoltre il talento del nuovo entrato veniva imbrigliato in maniera eccellente da Grava, molto più a suo agio con un punto di riferimento a sua disposizione.
Alla fine nessuna delle due squadre ha avuto la forza ed il merito di far propria l’intera posta in palio, fissando un pareggio sicuramente più utile a Reja che a Mazzarri. Senza dubbio i biancocelesti si sono rivelati un avversario particolarmente spigoloso, tuttavia sarebbe stato probabilmente lecito aspettarsi qualche mossa da parte dell’allenatore azzurro, parso oggi troppo cementato sulle sue posizioni. Nello specifico sarebbe stato forse utile l’inserimento di un giocatore di maggior qualità in mezzo al campo come Cigarini, al fine di dare maggior qualità ad un reparto oggi troppo poco lucido in fase d’impostazione e privo d’inventiva.
di Eduardo Letizia

Allenatore da serie b
Di Lino - scritto il 03/04/2010 20:50:34
Mazzarri: allenatore da serie B. Conosce la fase difensiva ma ignora completamente quella offensiva. Basa le prestazioni sul gruppo, cioè quei 12 - 13 giocatori che più gli aggradono, ignorando se non addirittura mortificando tutti gli altri. A proposito, che fine ha fatto Denis? Per risolvere la rivalità con il "fuoriclasse" Quagliarella, addirittura si è inventato Lavezzi prima punta, in modo che se entra Denis toglie il posto al Pocho. . . e questo è senza dubbio impossibile. Risolto il problema. Immaginiamo Mazzarri a gestire 16 - 17 giocatori di livello. A me viene già da ridere.
SCARSO
Di XXXX - scritto il 03/04/2010 20:21:00
ALLENATORE SCARSO, NON RISCHIA NIENTE E SI ACCONTENTA DEI PAREGGI, IL NAPOLI E LA SQUADRA CON PIU PAREGGI, CON I TRE PUNTI NON SERVE PAREGGIARE, QUESTA POLITICA ANDAVA BENE CON I DUE PUNTI, LA LAZIO DEL SECONDO TEMPO NON SI REGGEVA IN PIEDI, MA MAZZARRI DORMIVA IN PANCHINA
mazzarri poco coraggioso
Di flaviano - scritto il 03/04/2010 20:03:38
mazzarri ha avuto paura di vincere. ha fatto bene a sostituire maggio ma non doveva mettere un difensore al suo posto oggi la lazio era una squadra modestissima per puntare alla champions si vuole anche un po' di coraggio.