«E’ stato un peccato non aver raccolto neanche un punto con il Parma ma ci rifaremo nelle prossime cinque partite. La corsa per l’Europa continua» , ha scritto sul suo sito inter­net, Marek Hamsik, il giocatore che sta scalzando Lavezzi nell’hit parade del gradimento dei tifosi. Non è attaccan­te di ruolo ma è grazie ai suoi gol che il Napoli rimane aggrappato alla zona nobile della classifica. Ne ha realizza­te dodici in questo campionato, trenta da quando indossa la maglia azzurra, estate del 2007. Per non contare le al­tre realizzate in Intertoto (2) ed in Coppa Italia (4). Se lo coccola a giusta ra­gione, Walter Mazzarri che lo invita ad essere an­cora più freddo e cinico sotto porta, a seguire i movimenti di Lavezzi, ad attaccare lo spazio come solo lui sa fare. Senza Quagliarella, lo slovacco, già a bersaglio tre volte nelle ultime quattro gare (con la Juve, la Lazio ed il Parma), avrà ancora più licenza di offendere e sfo­derare il suo destro mici­diale (è bravo anche con il sinistro).

I NUMERI - Ormai Hamsik ha già conquistato la sua Europa, dovrà solo spingere il Na­poli a conquistarla. Di lui parlano ovunque. Dall’Inghilterra, alla Spagna. E’ uno dei centrocampisti che ha segnato di più nei quattro campionati più difficili del Vecchio Continente: in Italia, nella Premier League, nella Prime­ra Divisione spagnola e nella Bunde­sliga tedesca. Più di lui hanno fatto centro soltanto Frank Lampard del Chelsea (17) e Cesc Fabregas dell’Ar­senal (15). Dietro, poi, tutti gli altri, da Robben (11), a Gerrard (7), a Kakà (7). Ed a Manchester, quelli dello United, su input di sir Alex Ferguson, sono da mesi sulle tracce del gioiello del Napo­li. Erano in tribuna anche sabato sera allorché Hamsik contribuì a portare i suoi sul due a due con il Parma; e sa­ranno a Bari (forse il figlio di De Sisti che lavora per i Red Devils), laddove senza Maggio e Quagliarella, il Napoli dovrà giocoforza aggrapparsi al suo cannoniere principe, il re degli inseri­menti, quel ragazzo di ventitre anni ( due meno di Lavezzi) che sembra molto più grande e maturo dell’età che porta.

Fonte: Corriere dello Sport

di S.S.