

Traborda il desiderio colorato di azzurro e di Europa, travalica gli argini scorrendo dai bordi di un bicchiere stracolmo, trascende le evanescenze dei sogni plasmando concretezza nella quale fissare la sua idea, tramortisce con la sua violenza, trasmette brividi, trasuda passione…tra-tra-tra esplosione di un tric trac in attesa del botto finale…tra…quattro turni, quando il verdetto sarà sancito, i giochi saranno chiusi, chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori, gloria ai beati, purgatorio per i mediocri, inferno per i peccatori in un mondo calcistico dove il metro della fede e delle preghiere sono esclusivamente i punti in classifica. Il Napoli può raggiungerne massimo 64 punti – niente male! Soprattutto considerando da dove si era partiti – e deve essere questo l’obiettivo dell’undici azzurro, poi sarà quel che sarà, perché purtroppo il sogno per materializzarsi deve svanire come un batuffolo ologrammato tra le mani di chi ci sta davanti, e che al momento sembra più accreditato. Tra oggi e domani si gioca un turno fondamentale, è anche vero che a così pochi incontri dal termine ogni convergenza di episodi può esserlo, ma gli incontri da disputare fanno sperare, o almeno credere, che possa essere una giornata verità nella corsa al massimo traguardo possibile. La Samp va a Roma: in odore di sconfitta, o almeno di frenata, che in caso di concomitante vittoria azzurra vorrebbe dire porla a distanza di “raggiungimento”, avendo poi all’ultima lo scontro diretto, in trasferta vero, ma che in ogni caso garantirebbe agli azzurri di avere nei propri piedi e nei propri muscoli il destino della rincorsa. Discorso diversa va fatto per il Palermo, impegnato in casa col Milan, fuori ormai dai giochi scudetto, che potrebbe essere impegno molto più semplice di quello che direbbe la carta vedendo i valori in campo: ma se i rosanero non dovessero perdere punti col diavolo difficilmente, anche nel caso in cui i partenopei vincessero sempre, lascerebbero sul percorso il terreno necessario per essere sopravanzati. Ma le congetture sulle andature degli altri perdono ogni valenza se il Napoli non dovesse svolgere il suo compito e trionfare, col Cagliari, e poi a Verona, e poi con l’Atalanta, lasciando l’ultimo turno come giro di roulette nel quale giocarsi tutto. La sconfitta interna col Parma sembra aver dato i suoi insegnamenti (oltre ad aver fatto perdere 3 punti dati per certi) ed il Napoli già a Bari è sembrato più cinico, accorto, intelligente nel congelare la gara dopo aver raggiunto il vantaggio, facendo girare palla, addormentando il ritmo. Il Cagliari ha cambiato mister, e negli ultimi anni è una vera bestia nera per gli azzurri, e se le motivazioni per una zona tranquilla di classifica dovrebbero venire a mancare, è anche vero che giocare col Napoli potrebbe essere per i sardi una motivazione intrinseca molto veemente. Gara da non sottovalutare dunque, ma neanche da temere, perché il risultato da raggiungere deve essere solo uno, senza alibi e senza prove d’appello. Dopo la situazione di emergenza vissuta in Puglia, con i rossoblù Mazzarri avrà la rosa quasi al completo (eccezion fatta per Quagliarella ancora squalificato) e dovrebbe in questa circostanza tornare all’antico, riproponendo l’undici che ha, nel corso delle partite, fornito maggiori garanzie. Largo dunque a Cannavaro, Aronica, e lo stesso Pazienza, mascherato ma pronto a dare il suo contributo nella zona nevralgica del campo. De Sanctis sarà al suo posto tra i pali, sicurezza di tutto il reparto con la sua esperienza ed i suoi intervenuti spesso decisivi; i tre a proteggere l’estremo difensore dovrebbero essere Campagnaro, di ritorno ai suoi compiti dopo l’esperienza di fascia nell’incontro scorso, Cannavaro, di ritorno dal turno di squalifica, e Grava, inamovibile nonostante adesso il reparto abbia una situazione di penuria. Zuniga a destra (nonostante Maggio convocato dopo un recupero lampo) ed Aronica a sinistra dovrebbe essere la soluzione per le fasce, con Gargano-Pazienza la solita diga di metà campo, a far da filtro davanti alla difesa e da primo slancio per la manovra offensiva alla quale dovranno pensare i due campioncini azzurri, SuperLavezzi e Marekiaro posti a supporto di Denis, in ombra a Bari ed in cerca di riscatto. Il Cagliari dovrebbe schierarsi col suo 4-3-1-2 col recuperando Biondini sul centrosinistra di centrocampo e con Jeda preferito al ragazzo Ragatzu nel reparto offensivo a far da spalla a Matri. Con Marchetti in porta il reparto arretrato sarà formato da Marzoratti, Canini, Astori e Agostini, da destra verso sinistra, centrocampo con Dessena, Conti e Biondini, la fantasia di Cossu tra le linee a supporto della coppia Matri-Jeda. Il campionato ormai volge al termine, impazzano già i rumors di mercato, ma bisogna restare concentrati, perché la possibilità è ora, e va gustata fino alla fine senza avere rimpianti – che tra l’altro già ci sono – ; e nell’ottica di una partita alla volta, che è quella perseguita da sempre dal mister toscano, pensare al Cagliari, solamente al Cagliari, per mettere in cascina tre punti, e poi…
Queste le probabili formazioni:
NAPOLI: 26 De Sanctis, 14 Campagnaro, 28 Cannavaro, 2 Grava, 16 Zuniga, 6 Aronica, 5 Pazienza, 23 Gargano, 7 Lavezzi, 17 Hamsik, 19 Denis.
CAGLIARI: 22 Marchetti, 15 Marzoratti, 21 Canini, 13 Astori, 31 Agostini, 4 Dessena, 5 Conti, 8 Biondini, 7 Cossu, 27 Jeda, 32 Matri.
All. Melis
di Emanuele Gargiulo

panchina corta
Di Amen - scritto il 25/04/2010 18:26:25
me la spiegasse anche a me, lo Scamiciato !. . . . . . ma mo è troppo preso dalle sue nuove richieste economiche per pensare di calcio, poverino!
come al solito,,,
Di antiPanico - scritto il 25/04/2010 14:39:58
In panca Santacroce e Cigarini spiegamela a fine partita Mazzarro!!!!!????