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• AMARCORD: CHIEVO-NAPOLI, ANCORA TRE 'FINALI'... •

29/04/2010 11:09:40

Ipse dixit: 25 marzo 2010 -  Io guardo solo al Napoli e al Catania domenica prossima -; 12 aprile 2010 -  sto bene qui, io penso solo al Bari -; 24 aprile 2010 - Io non penso alla classifica, penso solo al Cagliari. -; ed oltre a questi pensieri ossessivi per l’amante settimanale di turno:  12 marzo 2010 - E’ una delle undici finali che rimangono. -; il conto alla rovescia!  16 marzo 2010 - ci sono 30 punti e 10 finali -; 28 marzo 2010 – ora abbiamo sette finali -; 9 aprile 2010 – giochiamoci tutto in queste sei finali -; 12 aprile 2010 – restando da disputare ancora cinque finali -; e dopo la figura (di) m…eschina in casa col Cagliari si ripropone: “Non guardo al calendario della Juve, penso solo alla sfida con il Chievo. Ho nove punti in palio e tre finali da giocare - ma davvero??? E pensare che al suo arrivo a Napoli sapeva anche elaborare pensieri differenti:  12 novembre 2009: No, per me non esiste un calendario. Esiste solo la Lazio. Già penso al prossimo avversario e dico che ci aspetta la finale di Champions League al San Paolo contro la Lazio. Azz, ma allora è un vizio??? Ovviamente si parla del buon mister toscanaccio doc, dal carattere di ferro, psicologo del gruppo, Walter Mazzarri, che tra le sue innumerevoli doti ha anche la capacità di sintesi, ripetitiva, ridondante, al limite dello snervante, lapidaria nel suo valore di epitaffio per tutte le figure non proprio positive compiute dal Napoli in questo girone di ritorno, nel quale ragliare di continuo “zoccolettando” sul terriccio al limite dell’ipo-statico. Con quanta non calanche l’allenatore di S. Vincenzo è rimasto legato ai suoi proclami dalle trombettine sfiatate: nun’ è c’avesse purtat’ iella??? Se questo è  il modo in cui il buon Mazzarri fa disputare una finale ai suoi c’è da giurare che il Napoli non vincerà mai niente! E meno male che negli ultimi turni le motivazioni dovevano essere dalla parte degli azzurri, che il mister per di più è un grande motivatore, che tutte queste motivazioni non si sono in realtà viste, come se la Champions fosse un sogno al quale poter fare a meno a cuor leggero, o forse, gonfia, gonfia, gonfia, alla fine anche la motivazione si sgonfia, e prende la parabola discendente tornando in prossimità dello zero. Cocciuto nel modo di parlare, mister Mazzarri si è rivelato, dopo lo straordinario inizio, durato un girone intero, cocciuto anche nelle decisioni, immobile, paralitico nelle sue scelte tanto quanto nell’annunciare le sue finali mal giocate. Sarà per questo che, probabilmente, ha scambiato Hoffer per un addetto ai lavori riducendo più di una volta il Napoli a giocare con quattro difensori (perché, non raccontiamoci palle, Aronica è un difensore!) due mediani nel ruolo di simil difensori, altri tre centrocampisti ed una sola punta??? E il Napoli ha problemi a fare gol…caspita! Come mai? Sarà per questo che non si è mai smosso dal suo modulo, pur avendo il necessario in rosa per provare altri assemblamenti tattici che magari avrebbero – finita l’onda d’urto iniziale – potuto garantire nuova verve ai risultati, dando forse anche migliore sistemazione a tutti i singoli? Chissà…e immaginando l’alchimista, che da genio è diventato pazzo sregolato, facendo saltare in aria più di una volta il laboratorio con un ruolino da far pena (soprattutto in casa dove su 9 incontri ne ha vinti solo 2, a distanza di tre giorni l’uno dall’altro, uno dei quali contro la Juventus dei morti viventi), forse anche davanti ad una scacchiera sarebbe talmente affezionato ai suoi numeretti da schierare le pedine col 3 4 2 1??? Misteri di un dogma indecifrabile, incominciato, quando Mazzarri ancora non c’era, con una squadra costruita in modo avventuroso e con poca logica, proseguita sotto l’auge del toscano che a gennaio, quando il Napoli era terzo, non ha voluto acquisti, richiedendo anzi di sfoltire ulteriormente la rosa, e che si perpetra ogni settimana sempre con gli stessi uomini – arrivati ormai a correre per il campo con la bomboletta d’ossigeno nei calzoncini – e con i medesimi schemi.  Mancano tre finali – purtroppo l’ha detto anche stavolta! – e lo scopo di questo epilogo di stagione per gli azzurri è recuperare almeno il sesto posto, per evitare i preliminari d’Europa League che vorrebbero dire incominciare la preparazione molto prima degli altri, magari partire come delle schegge e poi fregarsi da metà in poi, trascinando la carretta come uno zoppo bastonato. Domenica a Verona il Chievo attenderà gli azzurri, un Chievo già salvo – come  lo erano Parma e Cagliari – del quale il Napoli dovrebbe fare un sol boccone, considerando l’importanza di questo sesto posto da raggiungere…ma anche la Champions “forse” aveva una sua importanza, sebbene non sembrasse così. E allora vattelappesca, immaginare un Napoli determinato e capace di svolgere il suo compito è una chimera che vive sempre sul traballante ago di una bilancia truffaldina. I precedenti in casa del Chievo sono solamente tre, nei quali il Napoli ha trionfato per due volte (in serie B) perdendo in una circostanza, lo scorso anno, con una differenza reti che vede i partenopei in vantaggio per 5 a 3. Stagioni di B 1998-99 e susseguente sono state le prime due volte in cui Chievo e Napoli si sono affrontate a Verona, prima che gli azzurri sprofondassero nei meandri più oscuri della propria storia, ed i clivensi spiccassero il volo verso una favola che dura ormai da quasi un decennio. Anonima la stagione 98-99, il Napoli la terminò a centro classifica proprio davanti alla compagine veneta, e lo scontro diretto in casa dei gialloblu fu vinto dai partenopei per 2-0 con reti, entrambe nelle fasi finali di match, di Turrini e Scapolo. L’anno successivo fu una cavalcata per gli azzurri, che al termine del torneo, secondi in classifica, tornarono in A per una fugace apparizione prima della caduta. Il 12 marzo 2000 venne disputata Chievo-Napoli che vide il secondo successo su due degli azzurri, questa volta per 2-1 con reti di Stellone in chiusura di prima frazione, di Lucenti alla mezz’ora della ripresa, e rete della bandiera a tempo scaduto di Franceschini. L’anno scorso per la prima volta le due compagini si sono affrontate in serie A, era il 18 gennaio 2009 ed i gialloblu col trionfo per 2-1 proseguirono il trend negativo del Napoli in trasferta (alla quinta sconfitta consecutiva) dando un colpo d’ascia ai sogni troppo arditi che si erano compiuti nella prima parte di torneo, e che giornata dopo giornata si trasformeranno poi nel peggior incubo mai concepito. Al 30’ del primo tempo vantaggio clivense con Marcolini su rigore, dopo due gol annullati sempre al Chievo al 7’ ed al 12’ per fuorigioco. Il Napoli addirizza momentaneamente le sorti dell’incontro ad inizio ripresa col Pocho, ma nuovamente intorno alla mezz’ora ancora un rigore concesso e trasformato da Marcolini sancisce il definitivo risultato che condanna un Napoli che in trasferta non voleva proprio saperne di giocare. Mancano tre finali, poi ne saranno due, poi l’ultima, alla fine si spareranno i botti, perché in ogni caso tornare in Europa è un traguardo importante, ma di sicuro ci sono molte cose da sistemare, con la campagna acquisti, e ancor prima con la logica, che deve far preparare al meglio le mosse da compiere, perché di errori se ne possono sempre fare, ma il Napoli non c’è volta che non esageri, ed anche quest’anno gennaio docet… 


di Emanuele Gargiulo

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Bigon ma cosa fai?
Di malissimo - scritto il 30/04/2010 07:36:38

Diverse voci dall'argentina danno per fatto il passaggio del portiere Gabbarini al Napoli! Ma come è possibile abbiamo tre portieri: De santis, Iezzo e Gianello in più c'è Sepe promettente ragazzo della primavera e il signor Bigon invece di acquistare il tanto sospirato attaccante va a comprare un altro portiere? Questo conferma i miei dubbi sul troppo giovane e inesperto DS , mi dice il presidente dopo pensa di andare con una struttura societaria così fatta? Il Napoli è primo come numero di spettatori ma certamente non lo è come organizzazione societaria!


Tutto giusto
Di ForzaCiuccio - scritto il 29/04/2010 17:35:07

Giusta la prudenza iniziale di Mazzari, vista la situazione della squadra quando l'ha presa. . ma pensare di impostare la squadra per la Champions con Aronica, Gargano, Pazienza e Maggio è ridicolo. E qui non si tratta solo di nomi, ma di tipologia di giocatori. Nel calcio moderno si pressa alto e si tiene in campo un solo centrocampista in interdizione, gli altri sono tutti giocatori tecnicamente dotati. . se anche mai il napoli dovesse andare in Champions, se schiera quattro incontristi in mediana, con gli altri che pressano alto e tengono palla, prende quattro gol da tutti senza uscire dall'area di rigore. .


Basta 3-5-2
Di ingegnere76 - scritto il 29/04/2010 15:20:15

Ormai il 3-4-2-1 o 3-5-2 è facile da controllare basta bloccare gli esterni e per questo che il Napoli non segna più specialmente in casa perchè vengono bloccati facilmente gli esterni e non avendo un centrocampista che verticalizza il gioco dando fantasia alla manovra non c'è sbocco per fare gol.



che ne pensate?


Titolo del commento ......
Di Nickname mastiffs91vale - scritto il 29/04/2010 14:31:59

io ho un pensiero. . . . . potete dire quello che voltete voi a mazzarri. . . . ma la mancanza di palle che hanno i calciatori del napoli nn si possono giustificare con le sue scelte. . . . . credo al massimo che se andrebbe in campo minimo mangerebbe l'erba. . . . .


???????????????
Di verace - scritto il 29/04/2010 13:26:29

Complimenti, fa piacere vedere che la censura e' florida sul vostro sito!!!!!!!!!!!!

Controllerete i commenti 24 ore al giorno??????? Spero!

Vergogna!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Forza W. Mazzarri
Di Max - scritto il 29/04/2010 13:23:48

Sig. E. Gargiulo. . . bastavano poche righe. . . il mio pensiero è semplice. . FORZA NAPOLI. . . quindi datti all'IPPICA!!


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