Campionato agli sgoccioli. Finalmente. Almeno per il nostro Napoli. Perché con questa media sarebbe finito dritto dritto in serie cadetta. Ma Napoli e mister X a parte, offerte da 20 milioni del Liverpool per Lavezzi, il rientro di Gargano e il neoacquisto di Cigarini, le voci  - sigh! solo voci - su Quagliarella, guardiamo alle altre. C’è chi sta peggio. Non in classifica, ma a livello di liti, nervi e società. E poi c’è chi come al solito se la canta e se la suona. Vedi alla voce campioni di Italia, vedi alla voce Moratti, vedi alla voce Mourinho e la presunta liaison del Number One con le merengue. Resterà in Italia Mister Simpatia o volerà via con quell’altro simpaticone di Ibra? Milito e Ibra ce li vedete a giocare insieme? Qualcosa ci suggerisce che Ibra, tanto talento ma anche tanta spocchia, volerà via  alla ricerca di un pallone d’oro che potrebbe arrivare solo se dovesse accomodarsi in una squadra che fa sul serio, che vince anche in Europa e non in un campionato di “macchiette” come il nostro. Ma non esageriamo, i nerazzurrri sono pur sempre i primi della classe. E almeno con loro noi, tra gli ultimi e bastonati, al S. Paolo ci siamo tolti lo sfizio…

Sempre rimanendo lì in alto la situazione è davvero da ridere tra secondo e terzo posto. Tra liti, nervi a fior di pelle, addii certi e fregature da una Roma che sembrava non esserci più. La Roma di Totti tira lo sgambetto al Milan del presidente del consiglio, lo mette in crisi e rovina la festa a capitan Maldini. Ma non è la sola. A punire il capitano rossonero ci avevano pensato già i suoi tifosi. Inni a Baresi, polemica aperta dalla curva con lo storico capitano e cori e striscioni non certo incoraggianti per la società e il presidente. Mentre i tifosi rossoneri cantavano: “Dopo anni di bidoni e figurine che fai compri…veline?” era quasi più forte l’inno di Roma Roma. E i romanisti lo sgambetto a capitan Maldini gliel’hanno teso di brutto. Scesi in campo in stile "calcio, amore e fantasia" con tanto di maglietta inneggiante al capitano avversario, non ci hanno pensato due volte a rovinargli la festa. C’èst la vie. Spalletti e i suoi del resto,  già contrariati e seminfortunati, alle prese con le rogne societarie e fuori dalla Champions League, non potevano perdere anche l’Europa League. A ridersela la solita Juve in neo versione Ciro Ferrara (bianconeri rinati) e la strafortunata Fiorentina. Del tutto inutile lo sforzo domenicale del Genoa e il gemellaggio quasi mandato all’aria con il Toro. Quali che siano gli avvenimenti dell’ultima giornata, il Grifone, per quanto meritevole, dovrà accontentarsi dell’Europa League (buttala via diremmo noi…). La Fiorentina dell'ultimo minuto ha colpito anche ieri...

Per il Milan intanto la situazione è di quelle da colpo di calore. Perché a rischio non c’è solo il secondo posto. Anche il terzo posto potrebbe essere messo in discussione se i viola a Firenze vincessero 2-0. E sarebbero colpi di sole pesanti in casa rossonera tra belle figurine e presunte veline. Per noi al di fuori dei giochi  è solo difficile scegliere.  Tra Juventus, Milan e Fiorentina non sapremmo davvero chi premiare. Motivi diversi ci allontanano da tutte e tre. Storica nemica la prima, odiato nemico degli anni ’80-’90 il secondo, “raccomandata” la terza, promossa per “meriti sportivi e cittadini” (e chi se lo dimentica…). Ci siamo fatti gli affari degli altri –vero – ma i nostri questa settimana erano davvero terribili. Adda passa’ ‘a nuttata.

di Renata Scielzo