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• L'ACQUISTO DI MARADONA, IL 30 GIUGNO DI 25 ANNI FA •

30/06/2009 20:13:25
Cinquanta giorni di trattative. "Quelli del Barcellona alzavano sempre il tiro e la cifra". Corrado Ferlaino e Antonio Juliano, presidente e direttore generale del Napoli appena scampato alla retrocessione in B, non si amavano troppo però ce la misero tutta per vincere il braccio di ferro e acquistare Diego Armando Maradona, il fuoriclasse argentino che aveva rotto con il Barça dopo due campionati, l’infortunio, le polemiche con i dirigenti e i tifosi. Cinquanta giorni di aspri colloqui nella sede del Camp Nou e nell’ufficio del vice presidente Gaspart, al piano più alto dell’Hotel Princesa Sofia. E poi l’annuncio, arrivato il 30 giugno 1984. Un quarto di secolo fa. Maradona al Napoli, la notizia che fece il giro del mondo e impazzire la città tre anni prima della festa per lo scudetto. Tredici miliardi e mezzo di lire al Barça, che era sospeso tra il desiderio di trattenere Diego, diventato però ingombrante come il suo clan, e incassare un’altissima cifra in caso di cessione. Juliano e un gruppo di consiglieri del Napoli trattavano in Spagna, mentre Ferlaino faceva la spola tra Palazzo San Giacomo e via Toledo, sede del Banco di Napoli. "Si mobilitò la città in quei giorni: tutta Napoli volle l’acquisto di Maradona". Anche Vincenzo Scotti, il sindaco, e Ferdinando Ventriglia, il direttore generale dell’istituto che offrì la copertura finanziaria per la clamorosa operazione, cominciata molto casualmente. Pierpaolo Marino, direttore sportivo dell’Avellino, fu contattato per un’amichevole di lusso al Partenio dagli agenti Luis Minguella e Ricardo Fujca. Gli dissero anche: "Maradona potrebbe lasciare il Barça, a chi interesserebbe in Italia?". Marino, che da bambino era stato conquistato dalle magie di Sivori al San Paolo, chiamò il Napoli. E cominciò la trattativa. Serrata e affascinante, con colpi bassi e colpi a sorpresa. Sembrava tutto finito, la mattina del 30 giugno, ultimo giorno per depositare i contratti in Lega. Juliano già pensava a Hugo Sanchez, però all’improvviso il Barça contattò il dg del Napoli. Ferlaino consegnò negli uffici della Lega una busta vuota e volò in Spagna per le firme e la stretta di mano con Maradona. Poi tornò a Milano e grazie a una compiacente guardia giurata sostituì la busta: depositò quella buona, quella con il contratto di Diego, che venne presentato cinque giorni dopo al San Paolo, dove s’erano radunati sessantamila tifosi. "Buonasera napolitani" e quel ragazzo in tshirt celeste sentì l’urlo d’amore della città che avrebbe incantato fino al ’90, l’anno del secondo scudetto. Poi la cocaina, il baratro, l’addio. La storia che si aprì con una festa di popolo sarebbe finita con una fuga nella notte.


Fonte: Il Mattino

di VL

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maradona
Di giorgio - scritto il 01/07/2009 13:06:39

Proprio cosi' Roberto. Adesso ci si esalta per acquisti che nella formazione 1990 navigherebbero tra panchina e tribuna.


DAM - il numero 1
Di roberto/acerra - scritto il 01/07/2009 09:03:15

Solo chi ha vissuto quei momenti può capire. Grazie di essere esistito!


ancor o fridd nguoll
Di antjose - scritto il 01/07/2009 01:21:10

Un exstraterrestre del calcio è arrivato ai piedi del vesuvio ci ha fatto sognare innamorare incantare con le sue magie ci faceva stare in ansia quando gli avversari lo scaraventavano al suolo ci ha fatto vincere ci ha fatto sorridere ma soprattutto ci ha fatto piangere. Sono passati 25 anni MA NOI NAPOLETANI AL SOLO NOME DI DIEGO "C SQUAGLIAMM COMM O SANG E SAN GENNAR". Vorrei dire solo un'ultima cosa: LAVEZZI vedi quanto amore trasmettono i tifosi del Napoli nun fa o scem ieri e oggi sei il nostro campione siilo anche domani non ci lasciare.


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