

Un po’ di sole, un po’ di mare, un po’ di relax e poi tanta Napoli, tanto Napoli, un vulcano che borbotta e che erutta emozioni in quantità: «E pensare che c’è stato qualcuno che ha sospettato volessi rifiutare. La mia risposta eccola qua».
La firma sul quinquennale, spruzzatine d’ottimismo e la voglia matta di riprendersi quella serenità perduta in Svezia, per colpa d’una Germania ammazzasogni: «Siamo stati quasi perfetti, ma c’è venuto meno il sostegno della fortuna nella partita chiave. Abbiamo sciupato tanto, abbiamo subito gol sull’unico tiro in porta. Lasciamo alle spalle quella semifinale e andiamo oltre».
L’Europa è l’orizzonte in cui tuffarsi a occhi spalancati, riconoscendo in Napoli il volano delle proprie aspirazioni: cinque anni a cominciar da oggi, cinque anni per crescere, per confermare che il professore, per dirla alla Prandelli, sa insegnare calcio, per ritagliarsi un posto sul palcoscenico.
«Arrivo in una società che ha una storia e porto con me le mie ambizioni. E’ in Europa che voglio andare e non chiedetemi in quale competizione: il primo passo è quello».
Poi, il Pirlo della bassa, il Fabregas de noantri, s’impegnerà per sé, destinazione immaginabile, intuibile tra le pause della confessione a Kiss Kiss: «Ho ventitré anni, voglio crescere. Sono forte dell’esperienza di Parma e di quella di Bergamo, ho macinato chilometri e messo assieme minutaggio. Ho giocato in un centrocampo a tre e anche a quattro; mi sono sistemato davanti alla difesa, nel ruolo classico di play maker, oppure avuto al fianco un altro mediano. Sono pronto a tutto».
Il Napoli con Cigarini è un laboratorio a cielo aperto per prenotare il futuro, un concentrato di beata gioventù miscelata per esplodere in tempi brevi, per caratterizzarsi, per riallacciarsi il morale, rimuovere gli ultimi cinque mesi colmi d’amarezza per qualsiasi tipo d’azzurro: «La delusione con l’Under 21 ha lasciato il segno semplicemente perché avevamo dato ampia dimostrazione della nostra forza: secondo me eravamo i più forti, ma non abbiamo potuto confermarlo sino in fondo. Ora che sono qui, voglio l’Europa». Via le catene, via le frontiere.
Fonte: Corriere dello Sport
di A.A.

CIGA OLè
Di MARCUS - scritto il 02/07/2009 15:07:03
FORZA LUKAAAAAA ....