E’ tornato il Pocho, dopo un altro giallo creato dai suoi manager nell’immediata vigilia della partenza di Lavezzi per Roma, ieri dall’aeroporto di Ezeiza con il volo AZ681 dell’Alitalia. Enigmatico Eduardo Rossetti qualche giorno fa: , mentre Alejandro Mazzoni ha creato il caos con i suoi dubbi e le sue perplessità circa il ritorno del giocatore, proprio mentre l’attaccante argentino si recava invece all’aerostazione di Baires per imbarcarsi: , incertezze forse volute e che hanno procurato reazioni anche forti negli ambienti della tifoseria napoletana, con ansie e preoccupazioni nelle stanze dei bottoni del club. D’altronde il Napoli e Lavezzi si sono tenuti a distanza per tutto il periodo delle vacanze, cioè dalla partenza improvvisa per l’Argentina, una vera e propria fuga senza salutare nessuno da parte del Pocho che attraverso una lettera si era scagliato contro il digì Marino, reo di non aver mantenuto le promesse, non solo quelle di aumentare l’ingaggio e di allungare il contratto, ma anche di non aver accolto le offerte pervenute per la cessione di Lavezzi, dichiarato però incedibile dal Napoli.
Il patron a sua volta si è fatto sentire qualche mese dopo da Sorrento, tirando fortemente le orecchie al giocatore, mentre i suoi agenti minacciavano – ed hanno minacciato ancora qualche giorno fa - di agire le vie legali per presunti danni all’immagine del loro assistito. Mazzoni in particolare ha sottolineato e riferito di offerte faraoniche da parte di club stranieri per Lavezzi, richieste poi smentite ufficialmente dal Liverpool, spesso chiamato in causa. Per chiudere il caso De Laurentiis ha tuttavia steso una mano a Lavezzi, lunedì scorso, durante la presentazione del nuovo sponsor tecnico, la Macron: , sotto sotto la paventata minaccia – già manifestata in altre occasioni – di bloccare il giocatore per due anni, ma anche la voglia e l’intenzione di porre la parola fine ad uno scontro in famiglia che non fa bene a nessuno. Stamane l’arrivo del Pocho all’aeroporto di Fiumicino, insieme con Navarro e Denis. Poi il trasferimento a Lindabrunn, in Austria, per cominciare a lavorare. Finalmente. Era ora. Ma la guerra è finita?

Fonte: LEGGO

di VL