Sognava la luce dei riflettori, Morgan il Pirata che ha fatto di tutto per arrivare in azzurro e infilarsi la maglia da titolare. La realtà tuttavia non ha confortato per il momento i grandi propositi e le forti aspirazioni del terzo portiere della nazionale, in concorrenza con i suoi colleghi per il ruolo di vice Buffon nel club Italia e che per l’azzurro-Napoli ha perfino rinunciato agli sponsor personali, quelli che gli garantivano contratti comunque appetitosi, per i suoi diritti d’immagine. La telenovela tra De Sanctis e il club di Castelvolturno è andata avanti anche per un bel po’ di tempo: Morgan e il Napoli giunsero finanche alla rottura. Indispettito e arrabbiato, il presidente De Laurentiis chiuse il capitolo del suo acquisto, mettendo la parola fine. De Sanctis invece andò sino in fondo: riaprì la pagina azzurra della sua vita che stava per cominciare, rinunciando ai soldi dei suoi sponsor personali, c’era il Napoli che gli riapriva le porte. A quel punto, dopo una settimana di tormentate trattative, il portiere raggiunse Lindabrunn, la sede del ritiro precampionato in Austria, al colmo della felicità e dell’eccitazione professionale.
Un gigante tra i pali. Anche il Napoli ha pensato di aver risolto uno dei suoi principali problemi degli ultimi due anni, quando per la porta azzurra si sono messi in fila ben cinque portieri: Navarro, Iezzo, Gianello, Bucci e Sepe. De Sanctis aveva messo tutti d’accordo e tutti con i pollici alti. Qualcosa però non sta andando per il verso giusto e non ne è contento perfino l’interessato che sta incassando dei gol incredibili, quello di Cavani a Palermo, scaturito da un malinteso con Maggio od anche da un’incertezza ad uscire dai pali, un po’ come è avvenuto contro il Genoa, in occasione del rigore che Sculli è stato bravo a strappare su Campagnaro. C’è chi sostiene che toccava a De Sanctis, lasciare la porta per impossessarsi del pallone. Altre osservazioni, riguardano i gol fin qui incassati: due a Palermo, uno al San Paolo e quattro a Marassi, per un totale di sette reti in tre partite, di cui sei in due trasferte. Un po’ troppo, ne è convinto anche De Sanctis.

Fonte: LEGGO

di VL