Puntuali come sempre, vi proponiamo la nostra rubrica del Martedì, dedicata al personaggio della settimana.
Dopo una tribolata settimana, passata tra qualificazioni mondiali a rischio e passaporti smarriti, il protagonista indiscusso torna ad essere Ezequiel Lavezzi (nella foto di Felice De Martino).

Tenuto a riposo da Maradona, il pocho è costretto a restare un giorno in più in Sud America, poichè gli viene smarrito il passaporto. Il fatto fa il giro del mondo e alza un gran polverone, che consente alle solite malelingue di tirare in ballo i passati eccessi del Lavezzi versione estiva. Ezequiel invece, riesce a tornare con un solo giorno di ritardo, e diventa abile e arruolabile per la delicata sfida interna col Bologna. Mazzarri decide di dargli fiducia, credendo alle parole del pocho che si professava assolutamente innocente, per uno smarrimento non dipeso da lui. Lavezzi, come dirà ai microfoni nel dopopartita, questo match se lo sente, e scende in campo con la mente sgombra da qualsiasi distrazione. I risultati sono evidenti. Grande partita del numero 7 azzurro, che inizia con un assist al bacio non sfruttato da Quagliarella, prosegue con una progressione di cinquanta metri conclusa con un sinistro colpevolmente alto, e coronata da una giocata al minuto 90 che vale l'assist vincente per la vittoria del Napoli. Insomma, sebbene il Napoli non abbia del tutto convinto dal punto di vista del gioco, si può ampiamente affermare che, in questa squadra, a portare la croce, è sempre il pocho Lavezzi, e domenica, assieme a lui, c'è stata una squadra pasticciona, ma finalmente determinata. Anzi, per dirla alla Mazzarri: "una squadra con un'anima".
E quest'anima lasciatecelo gridare, quest'oggi si chiama Ezequiel Lavezzi!