

Non riesce al Napoli di Mazzarri quel cambio di passo che avrebbe consentito di agguantare le zone alte della classifica e che avrebbe dato un chiaro segnale di concretezza, dopo la gara in chiaroscuro di Catania, che oggi non c’è stato.
Nella ripresa gli azzurri hanno cercato di cambiare il corso della gara, stazionando stabilmente nella metà campo di una Lazio determinata a difendere il pareggio, ma anche in questa fase della partita gli uomini di Mazzarri hanno faticato a costruire occasioni pericolose, a causa della lentezza e prevedibilità nella costruzione della manovra e la mancanza di un vero punto di riferimento offensivo. Anche oggi infatti Quagliarella non si è mostrato all’altezza della situazione ed è risultato totalmente avulso dalle manovre della squadra. D’altra parte il gioco degli azzurri di oggi non era proprio adatto a favorire la prestazione degli attaccanti. La spinta sulle corsie esterne è stata totalmente assente, soprattutto prima dell’ingresso di Datolo, quando sulla sinistra agiva uno Zuniga palesemente fuori posizione. Anche l’appoggio dalle retrovie è stato inconsistente e lo stesso Hamsik ha faticato ad incidere con continuità sulle azioni dei suoi.
Nella giornata odierna si è rivisto il Napoli volenteroso ma disorganizzato di qualche anno fa, in cui Lavezzi è costretto a venire a prendere palla a centrocampo per cercare di imbastire una manovra che un Gargano confusionario e un pur volenteroso Pazienza (oggi il migliore degli azzurri) non riuscivano ad organizzare.
Nemmeno il tardivo ingresso del Tanque Denis è riuscito a dare una scossa alla manovra offensiva della squadra, anche se con la sua fisicità è stato capace di creare qualche apprensione tra le maglie della difesa capitolina.
Se il pareggio esterno contro il Catania poteva avere degli aspetti positivi, lo zero a zero odierno fa insinuare un preoccupante dubbio nella mente dei tifosi: forse che il Napoli sia in grado di sfoderare buone prestazioni solo contro le primissime quattro-cinque del campionato? Se così fosse la situazione sarebbe ben poco entusiasmante, ma ci saranno le ultime partite del 2009 che potranno cancellare questo scoraggiante dubbio.
di Eduardo Letizia

MA QUANDO CRESCE ...
Di SASA - scritto il 22/11/2009 17:57:35
MA QUANDO CRESCERA' QUESTA SQUADRA? LENTA, MAI HA GIOCATO PALLA A TERRA, UNA INFINITA' DI PASSAGGI SBAGLIATI, UN ATTACCO CHE NON ESISTE DOPO LE TRE GARE MOLTO BELLE CON FIORENTINA MILAN E JUVE SIAMO DI NUOVO TORNATI NELLA MEDIOCRITA' IL TANTO ACCLAMATO MAZZARRI NON RIESCE, COSI' COME DONADONI, A DARE UNA CONTINUITA' E UN GIOCO DECENTE A QUESTA SQUADRA, UN HAMSIK IRRICONOSCIBILE PER NON PARLARE DEL SOLITO ASSENTE QUAGLIARELLA. UNA NOTA PARTICOLARE ALLE SOLITE CANNAVARATE CHE ORMAI SONO LA DELIZIA DEI DIFENSORI AVVERSARI.