Contro gli dei che hanno favorito un Cagliari fortunato, contro il gesto vergognoso del mister sardo che nel momento di maggiore tensione si è messo a palleggiare da foca invece di permettere la ripresa del gioco, contro un destino che si stava rivelando avverso in una partita che sembrava disputata tra una squadra di campioni, il Napoli, ed una di pulcini, il Cagliari, contro l'imprevedibilità di un calcio che stava materializzando l'ingiustizia della vittoria più immeritata nella storia di questo gioco, quando il risultato giusto doveva essere un punteggio tennistico a favore degli azzurri, contro tutto ciò di prevedibile e di impalpabile che poteva contemporaneamente e all'improvviso schierarsi contro il cielo di Napoli il coraggio dei leoni è entrato nella storia garantendo a mister Mazzarri il nono risultato utile consecutivo, record eguagliato con la concreta possibilità di superarlo. E proprio il mister azzurro al termine del match mostra il rammarico giusto per due punti svaniti come un sogno sul fare del mattino, due punti che avrebbero posizionato, almeno per 24 ore, gli azzurri al quarto posto: "Peccato per il pari. Il blackout? Il calcio e' fatto cosi'. Sul 2-0 per noi la partita non era ancora chiusa. E' un peccato buttare via due punti strameritati. Chi ha visto il match ha notato un Napoli padrone del campo. Se non si segna il 3-0 il match non si chiude. Ne ho viste tante di partite simili. Perderla sarebbe stata una beffa. Pazienza ha sfiorato il secondo gol personale. Hamsik ci e' andato vicino 5-6 volte. Mi auguro che il Napoli possa giocare sempre così. E' importante comunque la crescita di squadra. La classifica? E' un anno di crescita. Zuniga? Tanti lo avevano gia' bocciato, ma a sinistra e' stato uno dei migliori in campo. Io vorrei sempre vincere. Avrei voluto dare un morso sulla palla sul 3-2 del Cagliari. La squadra e' giovane: dobbiamo acquisire la mentalita' vincente di andare su tutti i campi per giocarcela. Nell'intervallo ho detto ai ragazzi di continuare a fare la partita. Non mi piango addosso. Anche Cannavaro non era al top. C'era un'emergenza in difesa. Il Cagliari fa sempre bene in casa. Avevamo il match in mano, devo parlarne con i ragazzi. L'espulsione di Lavezzi? E' stato un gesto di nervosismo. Se uno ci tiene, si puo' capire. Chi gioca sa che c'e' l'adrenalina in corpo. Nel calcio c'e' chi vuole perdere tempo e chi vuole recuperare. Ripeto, io avrei dato un morso sul pallone".

di Emanuele Gargiulo