Napoli: Navarro, Santacroce, Cannavaro, Contini, Mannini, Hamsik, Bogliacino, Datolo, Grava, Denis, Pià (16' st Russotto). A disp. Gianello, Aronica, Montervino, Rinaudo, Blasi, Pazienza. All. Donadoni 

Torino: Sereni,  Franceschini, Pratali (4' st Ogbonna), Pisano, Colombo, Abate (22' st Diana), Dzemaili, Barone, Rubin (1' st Stellone), Rosina, Bianchi. A disp.  Calderoni, Saumel, Vailatti, Ventola. All. Camolese
Arbitro: Damato di Barletta
Marcatore: 42' pt Pià (N), 6' st Bianchi (T), 27' st Rosina (T)
Note: ammoniti Datolo, Santacroce, Pisano, Cannavaro

Perchè non andare al mare? A Napoli è una bellissima giornata di sole, temperatura di una primavera che sta lasciando il posto alla calda estate. I tifosi azzurri rinunciano a più freschi lidi per stare al San Paolo al fianco del Napoli che affronta un Torino a caccia disperata di punti salvezza.
NOIA MORTALE - Donadoni sceglie un centrocampo più tecnico con Bogliacino in cabina di regia affiancato da Datolo e Hamsik, Pià confermato accanto a Denis. Mister Camolese si gioca le sue carte con Bianchi e la conferma di Rosina dietro le punte. La curva B contesta Marino, il Toro sembra intimorito nei primi minuto e ha le gambe paralizzate dalla paura, ma è Bianchi a scaldare le mani di Navarro con una sassata da fuori area. Il Napoli è manovriero, accompagna il gioco con lunghe geometrie e con qualche giocata di Datolo, ma, come al solito, contro una difesa schierata, i tiri in porta latitano per usare un eufemismo.
LAMPO PIA' - Ma mentre i tifosi azzurri sono più concentrati sul sole che sullo scialbo spettacolo in campo, il Napoli passa. Al 41', assist tagliato di Denis, che si vede in positivo solo qui, per Pià che si incunea, supera Sereni e firma il terzo gol nelle ultime tre gare. Al primo affondo gli azzurri passano e il Toro vede il baratro sotto i piedi. Il primo tempo non offre altri spunti, il Napoli è avanti senza strafare, i granata sembrano paralizzati.
RIPRESA VERGOGNOSA - Nella ripresa cambia tutto. Gli azzurri dimenticano cosa vuol dire motivazioni e onorare la maglia ed essere onesti nei confronti di altre squadre che lottano per la salvezza (vedi il Lecce fermato dal Napoli domenica scorsa) e lasciano strada ad un Toro tutt'altro che trascendentale. Entra Stellone, si fa male Rubin, Bianchi supera al 6' tutta la ferma difesa partenopea e batte Navarro con un sinistro sul palo lungo. Una rete incredibile con una difesa paralizzata a guardare le movenze del bomber granata. Al 10' i padroni di casa dimostrano la scarsa voglia di affossare il Toro, quando Mannini calcia da fuori, Sereni respinge corto e Datolo e Denis non segnano a porta vuota cincischiando e lasciando che il pallone non varchi la linea bianca. Pazzesco. Entra Russotto per Pià. Il giovane fantasista si fa subito notare per un destro di prima intenzione che fulmina Sereni, ma esce di un soffio a lato. Denis prova una improbabile rovesciata, l'arbitro Damato non assegna il secondo rigore di giornata agli azzurri (in precedenza fallo di mano in area granata non sanzionato), quando Datolo viene atterrato in area di rigore piemontese.
GIOIELLO ROSINA - Al 32' il Torino agguanta una probabile salvezza. Rosina castiga Navarro con una punizione che passa sopra la barriera e si insacca alle spalle del portiere argentino. Il pubblico impazzisce e grida tutta la vergogna della piazza di Napoli per una sconfitta che appare più un regalo natalizio, evidentemente anacronistico.
VERGOGNA AZZURRA - Il Napoli non gioca più. Si accontenta della sconfitta e ci prova solo con qualche guizzo di Russotto e un tentativo di Datolo respinto da un Sereni autore di una prestazione tutta papere e prodezze. Esemplificativo della giornata di scarso impegno dei partenopei è il rilancio di capitan Cannavaro al secondo minuto di recupero con palla in fallo laterale, spedita inspiegabilmente lisciando il pallone.
Vince il Toro, o meglio, perde il Napoli. E oggi non perde solo tre punti, ma perde anche la faccia per una debacle che di onorevole e rispettoso verso pubblico e campionato, non ha proprio nulla. Oggi è l'azzurro il colore della vergogna. Campionato, anzi, agonia, finisci presto. 

Rivivi le fase della gara con la nostra diretta testuale qui.

di Giuseppe Palmieri